(Minghui.org) Il 13 novembre dell’anno scorso una praticante di 53 anni residente ad Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang, è stata condannata a un anno e 10 mesi dopo essere comparsa in tribunale. Lo scorso 15 maggio Sun Tairong è stata trasferita nel carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang (noto anche come carcere femminile di Harbin).
Sun è stata presa di mira perché ha parlato con due ex inquilini della sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Wang Binghao e Li Tang, due giovani uomini, avevano affittato il suo appartamento per prepararsi agli esami di servizio civile, necessari per ottenere un impiego statale, il lavoro più stabile in Cina con un reddito dignitoso.
Sentendo che non era facile per le giovani generazioni iniziare la propria carriera, Sun ha offerto molti aiuti aggiuntivi ai suoi inquilini, tra cui la fornitura gratuita di wifi ad alta velocità e la rinuncia alla tassa di risoluzione anticipata se avessero deciso di andarsene improvvisamente, prima della scadenza del contratto di locazione.
La donna ha anche accettato di restituire loro l’affitto del periodo di cui non avevano usufruito. Quando ha consegnato il denaro a Wang e Li, ha parlato loro del Falun Gong e dei suoi benefici per la salute, sperando che potesse aiutarli a rimanere in salute durante la pandemia.
I due giovani l’hanno denunciata al Comitato per gli affari politici e legali del distretto di Nangang, un’agenzia extragiudiziaria incaricata di supervisionare la persecuzione del Falun Gong. La polizia ha iniziato a seguire la donna.
Intorno alle 8:00 del 20 gennaio dell’anno scorso Li Fumin e un altro agente della stazione di Xuanqing hanno ingannato il marito di Sun per indurlo a recarsi nel loro ufficio, sostenendo di essere interessati ad affittare delle proprietà da lui e dalla moglie. Il marito è andato, ma è stato arrestato e costretto a consegnare le chiavi di casa e il cellulare.
Li e Lyu Bingtao, della Divisione di sicurezza interna del distretto di Nangang, si sono recati a casa della donna e l’hanno arrestata. Le hanno confiscato i libri del Falun Gong, il computer, la stampante e altri oggetti di valore.
Dopo il suo arresto gli agenti hanno interrogato Sun per 53 ore consecutive e hanno ordinato ai suoi familiari di convincerla a rinunciare al Falun Gong. Lei si è rifiutata di cedere e ha anche chiesto alla sua famiglia di non incolpare i due giovani per averla denunciata.
Il 22 gennaio dell’anno scorso Sun è stata portata al 2° Centro di detenzione della città di Harbin e, il 16 febbraio successivo, è stato formalmente approvato il suo arresto. Una volta le guardie del centro di detenzione l’hanno legata e picchiata selvaggiamente, dopo che si era rifiutata di indossare l’uniforme da detenuta e di rinunciare al Falun Gong.
Nel mese di giugno dell’anno scorso la polizia ha sottoposto il suo caso al Procuratore distrettuale di Daoli. Il tribunale distrettuale aveva inizialmente fissato l’udienza del caso il 4 novembre, ma l’ha rinviata al 13 novembre. Nessuno dei suoi familiari ha potuto parteciparvi.