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Heilongjiang, notizie tardive: Operaia in pensione muore a 75 anni dopo decenni di persecuzione per la sua fede

13 Luglio 2023 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dell’Heilongjiang, Cina

(Minghui.org)

Nome cinese: 蔡桂芹Nome inglese: Cai GuiqinGenere: DonnaEtà: 75 anniCittà: JiamusiProvincia: HeilongjiangOccupazione: Operaia in pensioneData della morte: 9 agosto 2022Data dell’ultimo arresto: 19 luglio 2008Ultimo luogo di detenzione: Carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang

Il 9 agosto dell’anno scorso una donna di 75 anni residente a Jiamusi, nella provincia dell’Heilongjiang, è deceduta dopo aver subito anni di persecuzioni per aver sostenuto la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale basata sui principi di Verità-Compassione-Tolleranza.

Cai Guiqin

Cai, operaia in pensione dalla fabbrica di plastica nº 1 della città di Jiamusi, soffriva di una patologia precancerosa allo stomaco. Era emaciata e si sentiva sempre stanca. Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong i suoi problemi di stomaco sono scomparsi e ha ripreso a mangiare bene. È anche diventata una persona migliore seguendo i principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza.

Dopo che il Partito Comunista Cinese, nel luglio 1999, ha lanciato una campagna nazionale contro il Falun Gong, Cai è diventata un bersaglio perché si è rifiutata di rinunciare alla sua fede. Gli agenti della stazione di polizia locale di Jiadong hanno fatto irruzione diverse volte nella sua abitazione. Terrorizzati, i suoi familiari coprivano le finestre con coperte ed evitavano di accendere la luce dopo il tramonto, per paura di attirare l’attenzione della polizia, Inoltre non osavano aprire la porta quando sentivano bussare.

Nei primi anni della persecuzione, Cai è stata trattenuta per 16 giorni in un centro di detenzione.

Il 18 gennaio 2008 lei e alcuni altri praticanti si sono recati nella borgata Songjiang della città di Jiamusi per distribuire materiale informativo sul Falun Gong, ma sono stati denunciati alla polizia. Gli agenti della stazione di polizia locale sono subito arrivati ad arrestarli. A Cai è stato imposto un anno di lavori forzati, ma la sua famiglia ha usato delle conoscenze per farla rilasciare, 18 giorni dopo essere stata portata nel campo di lavoro forzato di Xigemu.

Il 19 luglio 2008 la donna e altri cinque praticanti (tra cui le sue due sorelle) sono stati arrestati nella fattoria di Jiangchuan, a Jiamusi, dopo essere stati denunciati per aver appeso striscioni con la scritta “La Falun Dafa è buona”. Il 4 dicembre 2008 tutti e sei sono stati condannati alla prigione. Cai è stata condannata a quattro anni e ha scontato la pena nel carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang, situato nella capitale Harbin, dove anche le sue due sorelle sono state detenute e brutalmente torturate.

Tre sorelle nella stessa prigione, il fratello muore mentre si reca a farle visita

Cai era la maggiore di cinque fratelli. Anche le sue due sorelle sono state ripetutamente perseguitate per la loro fede condivisa nel Falun Gong. Dopo essere state arrestate nel 19 luglio 2008, tutte e tre sono state condannate a una pena detentiva.

Cai Guifang, di circa 73 anni, tecnico di laboratorio in pensione della fabbrica di motori di Jiamusi, è stata condannata a tre anni e mezzo, così come Cai Guirong, di circa 70 anni, ex infermiera nell’asilo della cartiera di Jiamusi.

Il fratello minore delle sorelle Cai, malato di cuore, è stato talmente sconvolto dai loro arresti che le sue condizioni sono peggiorate e ha rischiato di morire in diverse occasioni. Nel settembre 2009 ha acquistato un biglietto del treno per andare a trovare le sorelle in prigione, ma è deceduto per un attacco cardiaco mentre si recava alla stazione ferroviaria. Al momento del decesso, aveva il biglietto del treno in una mano e il pass per il carcere nell’altra. L’uomo aveva 52 anni.

Dopo l’arresto di Cai Guirong, il 10 settembre 2008 il marito si è recato in un’altra città per andare a trovare il figlio. L’autobus ha avuto un incidente e l’uomo ha subito una lesione al collo che gli ha provocato una paralisi alla parte superiore del corpo. Il figlio è tornato di corsa a prendersi cura di lui in ospedale. In quel periodo sua moglie aspettava un bambino. Nel novembre 2008, senza cure sufficienti, il neonato è morto poco dopo la nascita. La bisnonna (la suocera di Cai), colpita dal dolore per tutto quello che era successo, è deceduta solo un anno dopo.

Mentre Cai Guifang era in prigione, il marito Dong Guoqing ha chiesto il divorzio. Il giudice Guo Jingrong e l’impiegato Li Jing del tribunale distrettuale di Xiangyang le hanno consegnato in prigione i documenti relativi, ma lei si è opposta al divorzio. A causa delle torture subite, ha sofferto di problemi cardiaci e di ipertensione. I suoi familiari sono riusciti a farla rilasciare con qualche mese di anticipo per sottoporla a cure mediche. Poco prima di lasciare la prigione, le guardie le hanno consegnato la sentenza di divorzio, approvata senza il suo consenso.

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