Nome: Luo YingNome cinese: 罗瑛Età: 70Città: XianningProvincia: HubeiOccupazione: Pensionata, fabbrica di macchinari elettrici SanliuData della morte: 1 maggio 2023Data dell’ultimo arresto: Luglio 2008Luogo di detenzione più recente: Carcere di Maoershan
Il 3 marzo scorso una praticante del Falun Gong residente a Xianning, nella provincia dell’Hubei, ha avuto una ricaduta della sua vecchia malattia, dopo essere stata molestata a casa dalle autorità, che hanno tentato di farla rinunciare alla sua fede. Il Falun Gong è una pratica tradizionale di coltivazione, per il benessere della mente e del corpo, che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Luo Ying non si è mai ripresa e, il 1° maggio scorso, è deceduta all’età di 70 anni.
Luo, pensionata della fabbrica di macchinari elettrici Sanliu, nel distretto di Xian’an della città di Xianning, soffriva di una grave cardiopatia reumatica. Non appena ha iniziato a praticare il Falun Gong nel dicembre 1995, i suoi sintomi sono scomparsi.
Quattro anni dopo l’inizio della persecuzione Luo ha mantenuto la sua fede ed è stata ripetutamente presa di mira dalle autorità. È stata arrestata almeno sette volte, con due periodi di lavoro forzato per un totale di quattro anni. Anche la sua casa è stata perquisita più volte.
Il 18 dicembre 1999 Luo e molti altri praticanti locali hanno preso un treno per recarsi a Pechino a fare appello al diritto di praticare il Falun Gong. Sono stati arrestati e portati al Centro di detenzione della città di Xianning, dove la donna, durante i sei mesi di reclusione, è stata brutalmente torturata. La guardia Cao Yingjiu (allora quarantenne) ha picchiato selvaggiamente Luo, che ha iniziato uno sciopero della fame, per protestare, ed è stata nutrita a forza da Cao e dal medico del centro di detenzione Li Guobin (allora cinquantenne).
Il quattordicesimo giorno del capodanno cinese del 2001 (6 febbraio), il vice capo Zou Weiguo del dipartimento di polizia della città di Xianning, gli agenti della stazione di polizia di Nanshan e Dong Yongxiang (all’epoca sessantenne, presidente del sindacato dei lavoratori sul posto di lavoro di Luo) hanno lavorato fianco a fianco per costringerla a recarsi alla stazione di polizia di Nanshan, dove è stata interrogata.
Non l’hanno mai rilasciata come avevano promesso e l’hanno invece mandata nel carcere di Maoershan, a Xianning. Durante i 13 giorni di detenzione, le è stato ordinato di scrivere dichiarazioni di rinuncia alla sua fede, ed è stata anche privata del sonno.
Pochi mesi dopo, il 14 aprile 2001, è avvenuto il terzo arresto di Luo. Aveva appena finito di vendere ravioli (un’attività secondaria che le permetteva di guadagnare qualche soldo in più) quando il capo Yan (allora trentenne) della stazione di polizia di Nanshan si è presentato al suo stand. L’ha portata alla stazione di polizia, per poi trasferirla al Centro di detenzione di Xianning. Quella stessa sera il vicecapo Zou del dipartimento di polizia della città di Xianning ha condotto un gruppo di agenti che hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato molti libri del Falun Gong.
20 giorni dopo la polizia le ha imposto un anno di lavori forzati e l’ha portata al Centro di riabilitazione di Shizishan (un campo di lavoro sotto mentite spoglie), che ha rifiutato di ammetterla a causa delle sue cattive condizioni di salute. Gli agenti l’hanno riportata al centro di detenzione e ci hanno riprovato 40 giorni dopo. Il centro di riabilitazione le ha nuovamente rifiutato l’ingresso, ma il medico del centro di detenzione Li Guobin ha usato le sue conoscenze per convincere la struttura ad accettarla. La donna è stata trattenuta lì per 10 mesi.
Una volta, otto guardie maschili hanno tenuto Luo a terra e l’hanno percossa contemporaneamente con due bastoni elettrici. Quando praticava gli esercizi del Falun Gong, veniva sottoposta a varie forme di punizione. Le è stato ordinato di recitare le regole del campo di lavoro e di stare in piedi su una gamba contro il muro, con l’altra gamba alzata, per lunghi periodi di tempo. Se la sua postura cambiava, anche solo leggermente, durante la tortura in piedi, la donna veniva picchiata.
Jiang Chengfang, all’epoca cinquantenne e capo dell’ufficio 610 del centro di riabilitazione, ha istigato le guardie a torturare la donna. Una volta ha minacciato di coinvolgere anche il figlio minore. In seguito è stato promosso segretario di Partito del Centro per il lavaggio del cervello della provincia dell’Hubei.
Per ingannare altri praticanti locali, il vice capo Zou del Dipartimento di Polizia della città di Xianning ha affermato che Luo aveva rinunciato alla sua fede nel Falun Gong. Venuta a conoscenza della sua menzogna, nell’ottobre 2003 Luo si è recata due volte a casa sua, per dire a lui e alla sua famiglia che la persecuzione era sbagliata. Zou era in casa la seconda volta che è andata, e ha chiamato la polizia per arrestarla e picchiarla. Ha ordinato agli agenti di condurla direttamente al centro di detenzione della città di Xianning, dove ha sviluppato pressione alta e crampi. Due mesi dopo è stata rilasciata.
Un giorno di aprile del 2004 Luo stava facendo il bucato a casa quando la sua famiglia ha ricevuto una telefonata da Ma Weihua (all’epoca trentenne e capo della sezione sicurezza del suo posto di lavoro), il quale affermava che il direttore della fabbrica aveva bisogno di vederla. La donna si è recata in fabbrica, ma al suo arrivo è stata assalita da un gruppo di persone, che l’hanno portata al Centro per il lavaggio del cervello della provincia dell’Hubei. La durata della detenzione rimane sconosciuta.
Un giorno dell’ottobre 2005 Luo è stata pedinata, dopo essersi recata in un’università locale per alcuni affari personali. Quando è passata davanti alla scuola superiore Xianning per tornare a casa, Zeng Guohua (capitano dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Xian’an) l’ha fermata e portata nel suo ufficio per essere interrogata. Lui e altri agenti l’hanno perquisita e le hanno sottratto le chiavi di casa. Hanno fatto irruzione nel suo appartamento e l’hanno portata al centro di detenzione di Xianning. È stata trattenuta per 20 giorni, prima di essere sottoposta a tre anni di lavori forzati.
Mentre era detenuta nella Squadra Nove del campo di Shayang, Luo è stata punita per essersi rifiutata di rispondere all’appello, di fare ginnastica o di memorizzare le regole del campo di lavoro. È stata picchiata, le sono state iniettate droghe sconosciute ed è stata privata del sonno.
Nel luglio 2008 lei e altri tre praticanti si sono recati al ponte Hesheng (un sito turistico locale) per parlare alla gente del Falun Gong, ma sono stati arrestati. Intorno alle 20:00 di quella sera gli agenti della stazione di Hesheng Bridge li hanno portati alla prigione di Maoershan. Non è chiaro quando sia stata rilasciata.
Alle 15:00 dello scorso 20 febbraio tre agenti della stazione di Yongan avevano intenzione di fare irruzione nel suo appartamento, ma hanno desistito dopo le forti proteste dei familiari.
Il 3 marzo scorso il direttore del Comitato di quartiere di Nanshan ha guidato un gruppo di persone per molestare Luo nella sua abitazione. Questo episodio ha scatenato una ricaduta della sua vecchia malattia e due mesi dopo, il 1° maggio, la donna è deceduta.