(Minghui.org) Luglio è la stagione turistica più trafficata in Irlanda e i praticanti della Falun Dafa organizzano eventi di chiarimento della veritànella capitale, Dublino, ogni sabato pomeriggio. Parlano alla gente della Dafa e di come il PCC (Partito Comunista Cinese) perseguita la pratica spirituale. Molti cinesi visitano i principali quartieri dello shopping di Dublino, compresi i residenti locali e i turisti.
Dopo aver letto le informazioni e parlato con i praticanti, le persone hanno firmato la petizione per condannare la persecuzione e chiederne la fine.
I praticanti hanno organizzato eventi nel centro di Dublino
Le persone firmano la petizione per sostenere gli sforzi dei praticanti per porre fine alla persecuzione
Henry Street è la strada commerciale più movimentata d’Irlanda. Un pomeriggio, mentre i praticanti svolgevano le attività di routine, un giovane cinese giungeva velocemente verso il centro commerciale con la testa bassa. Ha avuto il tempo di accettare un volantino dai praticanti e all’improvviso ha fermato la sua corsa e ha detto che spesso controlla i resoconti dei media indipendenti che diffondono notizie sulla persecuzione della Falun Dafa.
Ha raccontato ai praticanti la sua esperienza in una provincia nel sud della Cina in cui viveva. Suo padre aveva bisogno di un trapianto immediato di organo, così la sua famiglia lo ha portato all’ospedale della polizia armata di Pechino. Il dottore ha riferito: “Tutti gli organi provengono da persone ancora in vita e sono tutti praticanti della Falun Dafa”.
Il giovane ha detto che dopo aver lasciato la Cina e visto i rapporti di numerosi prelievi di organi da praticanti ancora in vita della Falun Dafa da parte del PCC, e in aggiunta alla puntuale denuncia degli stessi praticanti in tutto il mondo, a questo punto ha capito che il problema è reale.
“Noi cinesi stiamo prelevando senza consenso gli organi della nostra stessa gente, questo è vero…”, ha detto il giovane sospirando e scuotendo la testa. Ha poi espresso il suo sostegno agli sforzi instancabili dei praticanti per porre fine alla persecuzione. “State facendo la cosa giusta”, ha detto. “Ci sono ancora molti cinesi che associano erroneamente il PCC alla Cina”. Indicando il volantino che teneva in mano, ha aggiunto: “Tutti voi credete nella Verità, nella Compassione e nella Tolleranza, ma il PCC ha più paura della Verità”.
L’ultimo sabato di luglio, i praticanti hanno organizzato un evento nella famosa zona commerciale Grafton Street, che si trova a sud di Dublino a circa 20 minuti da Henry Street. Hanno parlato con i cinesi che erano presenti in Irlanda per lavoro, per studiare o semplicemente come turisti.
Sette uomini di mezza età, ben vestiti, si sono fermati a pochi passi dalla postazione e hanno osservato i praticanti eseguire gli esercizi. Non appena un praticante li ha notati, ha salutato e gli ha consegnato degli opuscoli informativi sulla Falun Dafa in lingua cinese. Il praticante ha anche spiegato che molte persone fanno gli esercizi della Falun Dafa, e che è praticata in più di 100 paesi, e altresì nella stessa Irlanda.
Gli uomini hanno annuito con la testa mentre si avvicinavano ai tabelloni per leggere le informazioni. Alcuni di loro hanno, con i telefoni cellulari, fotografato la scena pacifica. Un uomo ha fatto diverse domande sulla Falun Dafa, ricevendo risposte chiare e sincere.
Un altro uomo ha detto che proveniva da una città costiera del sud cinese e si trovava in Irlanda per affari. Ha affermato che vivere in Cina in questo particolare periodo era parecchio stressante e che se anche era stato inviato in Irlanda dalla sua azienda per lavorare, il PCC lo stava tenendo sotto stretta sorveglianza. Ha detto che, nonostante il normale impegno lavorativo deve, suo malgrado, effettuare straordinari non retribuiti, anche quando i colleghi irlandesi hanno terminato il turno di lavoro.
Ha confessato con emozione: “Non siamo sfruttati solo in Cina, siamo sottomessi anche quando ci troviamo all’estero”.
L’uomo ha detto che non dispone di nessun mezzo per contrastare il controllo del PCC. A questo punto il praticante gli ha consigliato di dimettersi dal PCC e dalle sue organizzazioni giovanili, e senza esitazione ha immediatamente accettato. In concomitanza anche un’altra persona ha rinunciato al PCC.
Tra le persone che hanno visitato la postazione di chiarimento della verità in Grafton Street, contiamo un certo numero di cinesi immigrati in Irlanda, come il signor Li.
Li, proviene da una città costiera nel nord della Cina e lavora nell’edilizia. Sei mesi fa ha incontrato e parlato con i praticanti della Falun Dafa nel centro della città. Ha riferito del suo infortunio sul lavoro che non solo la ferita sanguinava molto, ma era anche molto dolorosa. I praticanti gli hanno spiegato come in certe circostanze è bene ripetere: “La Falun Dafa è buona, Verità, Compassione e Tolleranza sono buone”. L’uomo ha ringraziato per il consiglio e accettato alcune informazioni sulla Falun Dafa.
Il sabato pomeriggio seguente, Li è passato accanto ai praticanti e ha salutato con un grande sorriso. Un praticante gli ha chiesto come stava il suo stato di salute e l’uomo ha risposto felicemente che la ferita non faceva più male.
Li, ha riferito che essendosi ripreso rapidamente sua moglie ha ringraziato la Falun Dafa. Ha precisato inoltre, che avrebbe suggerito anche alla moglie di dimettersi dal PCC e dalle sue organizzazioni giovanili.