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Jilin: Yue Nailiang, di 63 anni, condannato a sette anni per la sua fede nel Falun Gong

27 Ago. 2023 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dello Jilin, Cina

(Minghui.org) Alla fine dello scorso mese di luglio Yue Nailiang, di 63 anni, residente a Jilin nella provincia omonima, è stato condannato a sette anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Yue Nailiang è stato ammesso nella prigione di Siping dove suo fratello minore Yue Naiming, di 60 anni, ha scontato parte della sua pena di 3 anni e mezzo in seguito al suo arresto nel 2018, sempre per aver praticato il Falun Gong. Il fratello minore era un alcolista, ma ha smesso di bere dopo aver iniziato a praticare. Il Falun Gong lo ha mantenuto sobrio, ma è stato ripetutamente perseguitato per aver sostenuto la sua fede.

Oltre ai fratelli, anche la moglie di Yue Nailiang, Jiao Xiuping, è stata perseguitata per aver praticato il Falun Gong. Dopo l’arresto nel 2001, le sono stati inflitti due anni di lavori forzati.

L’ultimo arresto di Yue

Il 14 febbraio dell’anno scorso Yue è stato arrestato a casa di sua madre. Gli agenti della stazione di polizia stradale di Huashan lo hanno preso di mira perché aveva affisso dei distici e delle decorazioni con messaggi sul Falun Gong a casa di sua madre.

La polizia ha ripetutamente schiaffeggiato l’uomo di fronte alla madre di 83 anni. L’anziana donna si affidava a lui per le cure, perché il figlio minore era ancora in prigione per aver praticato il Falun Gong. Con entrambi i figli detenuti, la donna piangeva spesso.

La polizia ha tenuto Yue in un luogo sconosciuto per 15 giorni, prima di portarlo al centro di detenzione di Kouqian. In seguito è stato trasferito al Centro di detenzione della città di Jilin, dove è stato trattenuto per 18 mesi prima dell’inizio di agosto di quest’anno, quando è stato essere trasferito in prigione.

Precedenti persecuzioni di Yue e sua moglie

Nel gennaio 1999 Yue ha iniziato a praticare il Falun Gong e sua moglie, sei mesi dopo, lo ha seguito. Negli ultimi 24 anni, i coniugi sono stati ripetutamente perseguitati per aver sostenuto la propria fede.

Entrambi arrestati nel 2000 per aver fatto appello a Pechino

All’inizio del 2000 si sono recati entrambi a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong e sono stati arrestati davanti all’Ufficio Appelli del Consiglio di Stato. Sono stati riportati nella città di Jilin e trattenuti in diverse strutture.

Dopo un periodo di tempo imprecisato nella prigione della città di Jilin, Yue è stato trasferito in un centro per il lavaggio del cervello, dove è stato trattenuto per più di un mese e, prima di essere rilasciato, è stato costretto a pagare 1.000 yuan (circa 130 euro).

La moglie Jiao è stata trattenuta in un luogo sconosciuto per 15 giorni, prima di essere trasferita in un ufficio del comitato di strada, dove è stata tenuta per circa una settimana, in seguito è stata portata nello stesso centro per il lavaggio del cervello dove era detenuto il marito. Dopo oltre un mese di detenzione e il pagamento di 1.800 yuan (circa 230 euro) di cui, 1.000 yuan al centro per il lavaggio del cervello e 800 yuan (circa 105 euro) al comitato di strada, è stata rilasciata.

Moglie sottoposta a più di due anni di lavori forzati dopo l’arresto nel 2001

Nel dicembre 2001 Jiao si è recata da sola a Pechino per fare appello in favore del Falun Gong. È stata arrestata in piazza Tienanmen e portata in una stazione di polizia, dove è stata tenuta in una gabbia di metallo. Dopo essere stata riportata a Jilin, è stata trattenuta nel centro di detenzione della città di Jilin per 45 giorni, prima di essere trasferita nel campo di lavoro di Heizuizi a Changchun, la capitale della provincia dello Jilin, per scontare un periodo di lavoro forzato di due anni.

Mentre la donna era trattenuta nel centro di detenzione, l’agente Du Xingze l’ha legata a una panca di metallo e l’ha schiaffeggiata. Le ha anche afferrato i capelli e le ha sbattuto la testa contro un tavolo di metallo.

Jiao ha raccontato di essere stata torturata brutalmente anche nel campo di lavoro, perché si era rifiutata di rinunciare al Falun Gong. Le guardie Liu Lianying e Lang (nome di battesimo sconosciuto) l’hanno percossa nelle parti sensibili del corpo usando due bastoni elettrici contemporaneamente, Iinoltre non le hanno permesso di dormire.

Quando non veniva torturata, Jiao era costretta a fare lavori forzati non retribuiti, alzandosi alle 4:00 del mattino e lavorando ininterrottamente fino alle 22:00. Era anche costretta a stare in piedi fino a dopo la mezzanotte.

Poiché alla fine del periodo di due anni, si era rifiutata di rinunciare al Falun Gong, le autorità hanno prolungato il periodo di detenzione di 185 giorni.

Il 29 maggio scorso, quando Jiao è stata finalmente rilasciata, il suo datore di lavoro, una società di servizi di giardinaggio, l’ha licenziata.

Marito arrestato quando la polizia non trova la moglie

Il 16 settembre 2003, pochi mesi dopo il rilascio di Jiao, più di 24 agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione con l’intenzione di arrestarla nuovamente. La donna non c’era, così la polizia ha prelevato il marito Yue. Il giorno successivo la madre e la cognata sono andate a chiedere il suo rilascio e solo allora la polizia lo ha liberato.

L’arresto di Yue nel 2003 era stato preceduto da un precedente arresto nel marzo 2002. In seguito a quell’episodio, l’uomo è stato trattenuto in un centro per il lavaggio del cervello per più di 50 giorni.

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