(Minghui.org) Recentemente, il fatto di studiare diligentemente la Fa mi ha aiutata a migliorare nella coltivazione. Attraverso lo studio si è rivelato l’egoismo e ho lavorato duro per liberarmene. Ho anche veramente sperimentato come il Maestro abbia fatto predisposizioni meticolose per consentirci di migliorare.
Due mesi fa ho incontrato una praticante che stava distribuendo volantini della Dafa nei condomini nella zona dove vivo. Molti praticanti raramente distribuiscono volantini nei condomini a causa della paura o della pigrizia. Dopo che ho detto a questa praticante che non avevo ancora distribuito i volantini nel mio quartiere, lei ha detto che mi avrebbe aiutata a farlo. Le ho detto che avrei inviato pensieri retti per lei mentre li distribuiva e quando, più tardi, le ho chiesto come fosse andata, mi ha detto che non aveva riscontrato alcun problema.
La settimana dopo è venuta di nuovo nel quartiere per distribuire volantini. Anche quella volta ho inviato pensieri retti per rinforzarla ed è andato di nuovo tutto bene. Quel giorno c’era molto vento, ma lei ha detto che era alle sue spalle sia all’andata che al ritorno.
Quando ho visto questa praticante per la terza volta, le ho chiesto se le sarebbe piaciuto distribuire nuovamente volantini nel mio quartiere e lei ha accettato di farlo. Tuttavia, questa volta le cose non sono andate bene, perché molta gente andava e veniva dai palazzi, e il custode la teneva d’occhio. Mi sono chiesta perché le cose non erano andate bene e la cosa mi ha infastidito per oltre un mese. Alla fine, ma solo dopo che è successo un’altra cosa, ho capito quale fosse il problema.
Di solito distribuivo i materiali informativi villaggio per villaggio e qualche volta andavo nei condomini. Dopo un po’, si è formato in me l’attaccamento alla consegna dei materiali informativi come un compito da portare a termine e le vecchie forze ne hanno approfittato. Una volta mi hanno visto alcune persone nel corridoio di un palazzo. Sotto la protezione del Maestro, ho lasciato l’edificio sana e salva, ma per un po’ ho avuto paura di ritornarci. Una praticante ha suggerito che avrebbe potuto aiutarmi a distribuire i materiali nel mio quartiere e io avrei potuto aiutare lei nel suo. Ho accettato di farlo e finalmente ho avuto il coraggio di entrare di nuovo nei condomini.
Stavo andando a distribuire i materiali e mi chiedevo se dovessi andare direttamente nel condominio di fronte a me o nel quartiere degli amici praticanti. Ho deciso di andare nel quartiere della praticante e più tardi le ho chiesto di fare lo stesso nel mio quartiere.
C’era un edificio di 25 piani. Sono salita all’ultimo piano e ho iniziato a distribuire i materiali man mano che scendevo. Avevo sceso due piani e, mentre stavo per mettere un volantino sulla maniglia di una porta, all’improvviso è uscito un uomo sulla sessantina che mi ha chiesto cosa stessi facendo. In quel momento ho avuto paura, perciò gli ho detto che ero andata alla porta sbagliata e ho preso subito l’ascensore.
Tornando a casa mi sono chiesta perché le cose non fossero andate bene. L’ultima volta che qualcuno mi aveva visto in un edificio, avevo già consegnato qualche decina di volantini, ma questa volta ne avevo consegnati solo quattro prima di dovermene andare.
Nei giorni successivi, ci ho ripensato, cercando di trovare le mie omissioni nella coltivazione e alla fine mi sono resa conto che ero egoista e che avevo un attaccamento al perseguimento. Quando avevo deciso di andare a dare i volantini nel quartiere dell’altra praticante, avevo pensato egoisticamente che lei avrebbe potuto fare lo stesso nel mio quartiere.
Il Maestro ha detto:
“Questo perché salvare la gente non richiede condizioni, non si presentano conti da pagare, né si cercano ricompense o crediti. Essi sono ben al di sopra del livello dei “buon samaritani” della gente comune e lo fanno soltanto perché mossi dalla compassione.” (Seconda lezione, Zhuan Falun)
Distribuivo i materiali a condizione che l’altra praticante facesse lo stesso per me. Mi sono resa conto che avevo un cuore egoista e chiedevo ai praticanti di venire nel mio quartiere per distribuire i materiali. Questi praticanti hanno la propria predisposizione per distribuire materiali in diversi quartieri per aiutare a salvare più esseri senzienti. Se continuassero ad andare nello stesso posto per distribuirli, sarebbe anche un problema di sicurezza.
Fortunatamente, con la protezione compassionevole del Maestro, siamo riusciti a non avere problemi. Altrimenti, se si fossero imbattuti in qualche pericolo, mi sarebbe davvero dispiaciuto. La natura dell’egoismo è pensare a sé stessi in ogni cosa. Sono molto grata per l’illuminazione concessami dal Maestro, che mi ha permesso di vedere i miei attaccamenti e migliorare nella coltivazione.
Poiché la maggior parte dei miei pensieri riguardava “me stessa”, pensavo continuamente quanto fosse difficile liberarsi dell’egoismo.
Ho lavato un po’ d’uva in cucina e ho preso il grappolo più grande. All’improvviso ho sentito che qualcosa non andava e ho pensato tra me: “Sto coltivando per essere altruista? Perché ho preso il grappolo grande invece di quello piccolo? Questo è egoismo!”. L’ho subito rimesso a posto e ho preso quello più piccolo.
Nei giorni successivi è accaduta un’altra cosa. Ogni volta che cucinavo prendevo le patate più grandi da tagliare, perché era più facile sbucciarle. Ma questa volta, dopo aver preso quella più grande, l’ho rimessa a posto e mi sono detta: “Dovrei lasciare le patate grosse a mia suocera. Sta invecchiando e le è più facile sbucciarle!”
Mi sono resa conto che ero migliorata e che mi ero gradualmente liberata dell’egoismo, che aveva sempre interferito con me.
Ogni qualche mese ho notato alcuni piccoli miglioramenti e ciò mi ha entusiasmato. Tuttavia, solo pochi giorni dopo, il Maestro ha organizzato per me alcune nuove prove e purtroppo, a volte, non le ho superate. Ad esempio, ho sognato che mia figlia mi dava qualcosa che aveva preso a scuola e diceva: “Questo è il nuovo orario di lezioni organizzato per te dalla scuola”.
Molte delle mie lezioni si svolgevano alla quarta ora del mattino o all’ottava del pomeriggio. Nessun insegnante voleva dare lezione in quelli orari: farlo alla quarta ora significava dover uscire mezz’ora più tardi degli altri per il pranzo, mentre l’ottava ora era l’ultima della giornata per cui gli studenti sono sempre irrequieti e non vedono l’ora di andare a casa. Mi sentivo infelice e arrabbiata e pensavo: “Con tutti gli insegnanti che ci sono in questa scuola, hanno fatto in modo che toccassero a me tutte le fasce orarie indesiderate. Devo chiedere al preside di fare dei cambiamenti!”
Dopo essermi svegliata, mi sono resa conto di non aver superato il test. Mi sono chiesta: “Non sto forse coltivando per essere altruista e pensare prima agli altri? Dato che non ho fretta di tornare a casa per cucinare, perché non dovrebbero andare bene questi orari? Ho ancora delle omissioni, sulle quali devo lavorare mentre coltivo!”
Il fatto di svegliarsi e rendersi conto del proprio errore è già un piccolo miglioramento. Per lo meno, so cosa ho fatto di sbagliato e di conseguenza posso affrontare il problema in modo più altruista.