(Minghui.org) È stato recentemente confermato che una donna residente a Luoding, nella provincia del Guangdong, è stata condannata a quattro anni e mezzo, oltre a una multa di 4.000 yuan (circa 521 euro) per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La condanna di Li Beifang è scaturita da un arresto avvenuto il 2 agosto 2021, per aver parlato con delle persone del Falun Gong. Tan Boyong, dell'Ufficio per la sicurezza interna, e diversi altri agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato i libri del Falun Gong, il materiale informativo, il telefono cellulare, la moto elettrica e 500 yuan (circa 65 euro) in contanti. Il giorno stesso la donna è stata rilasciata.
L'8 settembre 2021 Tan ha l’ingannata e l'ha portata alla stazione di polizia di Xincheng, affermando che le sarebbero stati restituiti il cellulare e la moto elettrica. Più tardi la donna è stata arrestata. Dopo che il locale centro di detenzione si è rifiutato di ammetterla, Tan l'ha trattenuta alla stazione di polizia per quasi due giorni prima della mezzanotte del 9 novembre, quando è stata rilasciarla.
Il 29 novembre 2021 Tan e tre agenti della stazione di Xincheng hanno fatto irruzione nella sua abitazione e l'hanno portata al dipartimento di polizia. Dopo aver presentato il caso al procuratore, la donna è stata portata lì per firmare i documenti del suo caso.
Il 9 dicembre dell’anno scorso lo stesso gruppo di agenti si è recato a casa di Li e ha bussato alla porta. Quando la donna si è rifiutata di farli entrare, hanno minacciato di sfondare la porta. Li è stata costretta ad aprire e gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento, rovistando ovunque. Hanno confiscato una ricevuta che attestava il ricevimento, da parte dell’ufficio competente, della sua denuncia penale presentata nel 2015 contro Jiang Zemin, l'ex capo del Partito Comunista Cinese che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong.
Durante l'interrogatorio al dipartimento di polizia, Li non ha detto nulla. Quando gli agenti hanno minacciato di ammanettarla e sottoporla al test COVID-19, ha iniziato ad avere degli spasmi. La polizia ha dovuto cedere e l'ha riportata a casa.
Il 24 marzo scorso Tan e un altro agente hanno molestato nuovamente la donna e le hanno scattato una foto. Di recente si è appreso che Li è stata condannata a quattro anni e mezzo dal tribunale distrettuale di Yun'an, ma non sono chiari i dettagli dell'accusa e dell'udienza.
Persecuzioni passate
Li, di 57 anni, soffriva di molti problemi di salute, tra cui frequenti vertigini e mal di testa, oltre a uterite e gastroenterite. Solo un mese dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, è guarita completamente.
Prima dell'ultima condanna, la donna è stata arrestata diverse volte e frequentemente molestata, spesso dall'agente Tan.
Diversi agenti della stazione di polizia di Luojing l’hanno arrestata nella sua abitazione e le hanno confiscato i libri e il materiale del Falun Gong, prima di portarla alla stazione di polizia, dove è stata interrogata fino alle 2:00 del mattino.
Il giorno successivo Tan, allora direttore dell'Ufficio 610, ha portato la donna al Centro di detenzione di Luoding e ha proibito alla sua famiglia di farle visita. Tre settimane dopo che Li è stata rilasciata, Tan è tornato spesso a molestarla e a volte ha scattato foto della sua casa. Nel corso degli anni la sua famiglia è stata costretta a vivere sotto una forte pressione.
Il 9 marzo 2015 Li è stata nuovamente arrestata dagli agenti della stazione di polizia di Fenjie per aver distribuito materiale del Falun Gong. Tan e alcuni agenti che l'hanno interrogata, non l'hanno lasciata dormire la notte. Il giorno dopo hanno fatto irruzione nel suo appartamento, confiscandole i libri sul Falun Gong e un calendario con informazioni sulla pratica spirituale.
Nonostante le sia stata riscontrata una pressione sanguigna pericolosamente alta, Tan l'ha portata comunque al centro di detenzione. Li ha sofferto di vertigini, mal di testa e intorpidimento di un lato del corpo. Il 17 marzo 2015 il centro di detenzione ha chiamato la sua famiglia e le ha ordinato di andare a prenderla.
Poco dopo, Tan ha molestato Li un'altra volta e le ha ordinato di firmare informazioni che aveva inventato. L'ha minacciata: "Se non firma, la prossima volta la ammanetto. Non credo che morirà per strada (a causa dell’ipertensione). Sigillerò anche la casa di sua figlia". Non è chiaro se Li si sia adeguata. Ad oggi, Tan detiene ancora il suo documento di identità e si rifiuta di restituirglielo.
Il 9 ottobre 2016 Li è stata nuovamente arrestata per aver distribuito materiale del Falun Gong e successivamente è stata condannata a un anno di prigione.