(Minghui.org) Recentemente si è è appreso che il tribunale distrettuale di Zhangwan, a Shiyan nella provincia dell’Hubei, ha condannato sette residenti per la loro fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Wu Xuyong, di 43 anni, è stato condannato a tre anni e mezzo di prigione, oltre a una multa di 10.000 yuan (circa 1.290 euro).La madre di Wu, Zhang Xingju, di 70 anni, è stata condannata a tre anni e multata di 5.000 yuan (circa 650 euro).Chen Xuyun, di 60 anni, è stata condannata a tre anni e multata di 5.000 yuan.Chen Xuzhen, di 60 anni, è stata condannata a un anno e multata di 2.000 yuan (circa 260 euro).Chen Qingyun, di 76 anni, Luo Xiuzhen, di 80 anni, e Hu Yanhua, di 42 anni, sono state condannate a due anni con tre anni di libertà vigilata, oltre a una multa di 2.000 yuan.
Non è chiaro se i sette praticanti siano stati processati insieme o separatamente, ma il il processo è stato presieduto dal giudice Zhang Lei. Erano presenti anche i giudici Yang Xiaojian e Zheng Jinhua, oltre al loro assistente Wang Luqi e al cancelliere Wang Cheng.
Nel mese di marzo dell’anno scorso tutti e sette i praticanti sono stati arrestati, su ordine di Song Yang (+86-719-8221143) dell’Ufficio di sicurezza interna del distretto di Zhangwan. Anche la stazione di polizia di Beiqu è stata coinvolta negli arresti. Gli agenti Wu Guangrong e Fang Chaoyang erano incaricati di sottoporre i casi dei praticanti alla procura distrettuale di Zhangwan. Non è chiaro quando i praticanti siano stati incriminati, processati o condannati.
Ad eccezione di Chen Xuyun e Wu, al momento della stesura di questo articolo non si conoscono le date esatte degli arresti e i dettagli relativi a tutti gli altri praticanti.
Nel pomeriggio del 2 marzo dell’anno scorso Chen Xuyun e sua sorella minore (forse Chen Xuzhen) sono state arrestate, mentre erano in visita a Wu. Gli agenti dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Zhangwan hanno fatto irruzione e le hanno portate al centro per il lavaggio del cervello di Zhangwan, situato nel locale parco forestale di Niutoushan. Alcuni altri praticanti erano già lì, ma non è chiaro se si trattasse dei praticanti menzionati sopra.
Alla fine di marzo la polizia ha trasferito Chen Xuyun e Wu nel centro di detenzione della città di Shiyan.
Tre dei sette praticanti condannati sono stati precedentemente incarcerati per aver praticato il Falun Gong.
Nel 2009 Luo e Zhang sono state entrambe condannate a quattro anni e mezzo. Anche il marito di Zhang, Wu Xianjun, è stato condannato a tre anni per aver praticato il Falun Gong. In prigione l’uomo è stato brutalmente torturato e in seguito è diventato un vegetale. Non si è mai ripreso e ora, con l’ultima condanna della moglie, non ha più nessuno che si prenda cura di lui.
Chen Xuyun lavorava nel laboratorio della facoltà di medicina della contea di Yunyang. Soffriva di molte malattie, tra cui calcoli alla cistifellea (entrambi di 3,2 mm), insufficiente apporto di sangue dalle arterie vertebrali, spondilosi cervicale, emicrania e vertigini. Quando si sentiva estremamente a disagio, ricorreva all’antica terapia del salasso autosomministrata, tagliandosi con un pezzo di vetro e facendo fuoriuscire il sangue infetto.
Nel maggio 1996, dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, Chen si è sentita subito leggera e di buon umore, anche prima di aver imparato gli esercizi. Prima di rendersene conto, l’emicrania e le vertigini sono scomparse. Gradualmente si è ripresa anche da tutti gli altri sintomi. Il suo ufficio si trovava al sesto piano e spesso saliva velocemente le scale per recarsi al piano superiore invece di prendere l’ascensore, cosa impensabile in passato.
Poiché ha risparmiato sulle spese mediche, il suo datore di lavoro le ha rilasciato un certificato che attestava la sua buona salute. Dopo l’inizio della persecuzione, lei e suo marito, Wu Mingjin, sono stati arrestati diverse volte. Il 30 luglio 2008 sono stati entrambi condannati a tre anni di prigione, dopo essere stati arrestati nella propria abitazione.