(Minghui.org) Il 17 gennaio, Bitter Winter, periodico italiana online per i diritti umani e la libertà religiosa, ha pubblicato un articolo in cui ha evidenziato i casi di persecuzione dei praticanti del Falun Gong riportati da Minghui.org nello scorso anno.
Una selezione di praticanti del Falun Gong i cui decessi sono stati segnalati nel 2023
L’articolo, intitolato “Rapporto sul Falun Gong nel 2023: 1.188 praticanti condannati, 209 uccisi”, evidenzia il rapporto annuale di Minghui sulla persecuzione e conferma la credibilità dei numeri esposti da esso.
Per quanto riguarda il numero di praticanti uccisi, ovviamente non può essere confermato da fonti governative cinesi. Tuttavia, Bitter Winter ha riferito essa stessa diversi casi di uccisioni extragiudiziali di praticanti del Falun Gong, basandosi su racconti di parenti e amici, e “ciò che si può affermare con certezza è che la Cina continua a perseguitare a morte i dissidenti in vari modi”, si legge nel rapporto.
Bitter Winter ha riassunto che nel 2023 sono stati segnalati 209 decessi di praticanti del Falun Gong, di cui 88 avvenuti prima del 2023 ma accertati tardivamente. I 209 praticanti comprendono 130 donne, 77 uomini e 2 persone di cui non si conosce il sesso. Tra i 175 praticanti di cui si conosceva l’età al momento del decesso, il più giovane aveva 23 anni e il più anziano 93 di cui 134 avevano 60 anni o poco più.
Il rapporto ha anche rivelato che la provincia del Liaoning ha registrato il maggior numero di decessi. Il numero comprende i praticanti morti in custodia, così come quelli deceduti a casa, dopo aver subito torture incessanti o aver subito il rifiuto di cure mediche durante la detenzione. Le torture comprendevano l’uso della camicia di forza, scosse con bastoni elettrici, l’aspersione con il peperoncino, la bruciatura dei piedi, l’alimentazione forzata con olio di senape o la privazione del cibo e del sonno. Alcune praticanti donne sono anche state violentate sessualmente.
Oltre ai casi di morte, sono state riportate anche le condanne di 1.188 praticanti, comprese quelle pronunciate negli anni precedenti ma di cui si è saputo solo nel 2023. La durata media del carcere è stata di tre anni, ma 161 praticanti hanno ricevuto più di cinque anni. Il praticante più giovane condannato aveva 22 anni e quello più anziano 89. La provincia dello Shandong ha avuto il maggior numero di casi di condanna.
Sempre secondo Minghui.org, l’anno scorso sono stati arrestati e molestati 6.514 praticanti; le loro case sono state saccheggiate; sono stati costretti a partecipare a sessioni di lavaggio del cervello; hanno perso il lavoro e sono stati sottoposti ad altre misure discriminatorie.
Queste cifre confermano ciò che viene spesso lamentato dai burocrati del PCC, cioè che, nonostante le periodiche proclamazioni di vittoria nelle campagne volte a sradicare il Falun Gong, il movimento rimane attivo in tutte le province cinesi. Come riporta Bitter Winter, il Falun Gong ha guadagnato nuovi membri durante l’epidemia di COVID-19 proponendo di ripetere le “Nove Parole Sacre” come metodo per rafforzare il sistema immunitario.