(Minghui.org)
Nome: Wang ZhizhouNome cinese: 王自周Genere: MaschioEtà: 74Città: SheqiProvincia: HenanOccupazione: SconosciutaData del decesso: 14 ottobre 2023Data dell’arresto più recente: 8 giugno2021Luogo di detenzione più recente: Carcere della città di Xinmi
Un uomo di 74 anni della contea di Sheqi, della provincia dell’Henan, è morto il 14 ottobre scorso, mentre scontava tre anni e mezzo nel carcere di Xinmi per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere del corpo e della mente che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Wang Zizhou una volta godeva di ottima salute, ma durante la prigionia aveva subito maltrattamenti talmente pesanti che si era ammalato gravemente nel settembre scorso, eppure le autorità carcerarie non gli hanno mai prestato alcuna cura medica. Lo hanno portato in ospedale solo 10 minuti dopo la sua morte.
Hanno dichiarato che la morte era avvenuta per cause naturali e hanno rifiutato di fornire alla famiglia una copia del referto dell’autopsia o dei video di sorveglianza, con il pretesto che tali informazioni erano confidenziali.
La detenzione di Wang ha avuto origine dall’arresto avvenuto l’8 giugno 2021. Era stato internato nel nono reparto del carcere di Xinmi intorno a dicembre dello scorso anno, poco dopo essere stato condannato a tre anni e mezzo. Le guardie carcerarie hanno sottoposto Wang a un lavaggio del cervello intensivo, allo scopo di costringerlo a rinunciare al Falun Gong. Lo hanno anche costretto a svolgere lavori pesanti senza retribuzione. Le incessanti vessazioni hanno avuto la meglio sulla sua salute, e lui si è ammalato gravemente nel settembre scorso.
Dopo la sua morte i familiari hanno ottenuto il permesso di dare un’occhiata veloce ai video di sorveglianza, anche se è stato loro proibito di farne una copia.
Nei video relativi ai suoi ultimi tre anni di vita si vedeva che Wang trascorreva quasi tutto il tempo a letto. Di tanto in tanto si premeva l’addome con entrambe le mani e sembrava essere molto sofferente. Aveva bisogno di aiuto per svestirsi prima di andare a dormire. Quando gridando chiedeva aiuto per andare in bagno, qualche volta non arrivava nessuno e lui si rimetteva a letto. Quando riusciva ad andare in bagno da solo alle volte, lo si vedeva camminare stentatamente e sembrava molto inquieto quando ritornava in cella.
Ai familiari di Wang si è spezzato il cuore nel guardare le ultime ore della sua vita dalle 5:00 alle 10:06 di mattina del 14 ottobre scorso. Appariva estremamente debole e ha impiegato molto tempo per vestirsi. Ha dovuto mettersi a sedere durante l’appello mattutino e necessitava di aiuto per alzarsi. Quando i suoi compagni di cella hanno fatto colazione, lui non aveva fame ed è rimasto a letto. Una volta due persone lo hanno aiutato ad andare in bagno.
Nonostante le sue condizioni critiche, le guardie non si sono minimamente preoccupate di controllare come stava, e tanto meno di fornirgli delle cure mediche. Gli hanno perfino ordinato di scrivere una richiesta per prendere un permesso di malattia dal lavoro (era costretto a svolgere lavori pesanti senza retribuzione). Una volta era un insegnante, ma ora riusciva a fatica a scrivere la richiesta, perché era troppo debole. Le mani gli tremavano, eppure le guardie e i compagni di cella lo biasimavano per il fatto di essere lento a scrivere.
Alcuni minuti prima della morte lo si vedeva cambiare posizione di frequente e soffrire enormemente, eppure né i compagni di cella, né le guardie gli prestavano attenzione.
Ha smesso di respirare e muoversi alle 10:06. Dieci minuti dopo, qualcuno ha infine notato che non si muoveva e lo ha smosso coi piedi per un po’. Solo allora le guardie hanno preso il corpo e lo hanno portato in ospedale per la “rianimazione”. Poi le autorità carcerarie hanno notificato il fatto alla famiglia. Quando i familiari sono arrivati il corpo era già stato portato alla camera mortuaria dell’ospedale.
La prigione ha permesso ai familiari di dare un’occhiata veloce al referto dell’autopsia, senza però consentire loro né di farne fare una copia, né di fotografarlo.
Il referto dichiarava che Wang aveva perso conoscenza all’improvviso e gli sono state riscontrate una cardiopatia e un’alta pressione sanguigna. I suoi cari hanno detto che era stato sempre in buona salute, da quando aveva intrapreso la Falun Dafa decenni addietro, e non aveva mai avuto problemi cardiaci. Erano scandalizzati che la prigione non avesse mai notificato loro le condizioni di salute di Wang, che non lo avesse sottoposto a cure mediche, e nemmeno rilasciato per motivi di salute. La sua morte era sicuramente evitabile, ma l’incuria del carcere l’ha ucciso.
Un gruppo di funzionari dell’Ufficio per la sicurezza interna della contea di Sheqi aveva fatto irruzione in casa di Wang l’8 giugno 2021 e lo aveva portato al centro di detenzione della contea di Sheqi. Una settimana dopo, l’Ufficio per la sicurezza interna, la stazione di polizia di Raoliang e il dipartimento di polizia di Nanyang avevano convocato sua figlia, che aveva un neonato da accudire, all’ufficio governativo del villaggio e l’avevano minacciata di arrestarla e mandare il figlio in un orfanotrofio, anche se lei non praticava il Falun Gong.
Il 25 giugno 2021 agenti dell’Ufficio per la sicurezza interna della contea di Sheqi e della stazione di polizia di Raoliang, avevano fatto irruzione in casa di Wang, confiscando due cellulari e altri oggetti di valore. Durante il raid avevano forzato molte serrature.
Il 6 dicembre 2021 sempre agenti dell’ufficio della contea di Sheqi gli si erano introdotti di nuovo in casa e avevano confiscato un lettore musicale. Avevano anche arrestato la figlia, tenendola nel carcere della contea di Sheqi per 10 giorni. Il suo bimbo piangeva incessantemente.
Il tribunale della contea di Tanghe lo aveva condannato a tre anni e mezzo verso la fine dell’anno scorso, ed era stato subito internato nel carcere di Xinmi.
La moglie era cieca e faceva affidamento su di lui per assisterla, perché la figlia era impegnata col bambino piccolo e il figlio lavorava fuori città.
Dopo l’arresto di Wang, suo figlio è ritornato a Henan per prendersi cura della madre. Speravano in un rilascio, ma sono rimasti devastati dalla sua morte prematura.
Wang era stato arrestato in precedenza il 18 luglio 2019 sempre dall’Ufficio sicurezza interna della contea di Sheqi e dalla stazione di polizia di Raoliang. Gli agenti avevano requisito più di 10 libri del Falun Gong da casa sua. Avevano anche strappato i distici decorativi e i quadri celebrativi di capodanno dalla porta e dai muri.
La procura della contea di Sheqi aveva emesso un mandato d’arresto contro di lui il 22 luglio 2019 ed era stato portato al centro di detenzione di Sheqi. In seguito era stato condannato a un anno.