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“Ha un gruppo sanguigno raro, non è compatibile", 16 anni fa un praticante è quasi diventato vittima del prelievo forzato di organi

14 Ott. 2024 |   Di un corrispondente Minghui della provincia del Liaoning, Cina

(Minghui.org) Han Dongying, residente a Haicheng nel Liaoning, era stato arrestato il 27 giugno del 2008 per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal luglio 1999. Gli avevano prelevato una provetta di sangue e aveva sentito qualcuno che diceva: "Ha un gruppo sanguigno raro, non è compatibile".

A distanza di anni ha capito che quella frase udita nel 2008 probabilmente si riferiva a lui e che si stava decidendo se usarlo come inconsapevole donatore di organi nell'ambito del prelievo forzato di organi voluto dal governo e le cui vittime erano praticanti del Falun Gong in vita e non consenzienti.

Dopo l'arresto nel 2008 Han è stato anche torturato e privato del sonno per giorni e giorni ininterrottamente. Una notte la polizia gli ha dato la scossa coi manganelli elettrici in testa e sui genitali. Lui ha perso conoscenza ed è rimasto in coma per circa quattro giorni. Dopo ciò ha avuto spesso degli attacchi epilettici e andava in shock Tre mesi dopo è stato condannato a un anno di libertà vigilata.

Oltre a lui anche altri praticanti locali sono stati arrestati intorno allo stesso periodo, fra cui il signor Tian Baowei che è stato torturato in custodia. La polizia ha detto che avrebbe ricevuto dei meriti per il massiccio arresto di praticanti, che era una delle misure prese per mantenere l'ordine prima delle Olimpiadi estive di Pechino.

Di seguito riportiamo il racconto in prima persona di Han riguardo agli eventi del 2008.

Sono stato arrestato il 27 giugno del 2008 dagli agenti Gao Hongyan, Li Haihua e Yang Song della Divisione sicurezza interna di Haicheng. Mi hanno ammanettato dietro la schiena e messo le catene ai piedi. Le manette e le catene erano legate a un anello sul pavimento nella tortura chiamata mani e piedi uniti in catene. Non potevo né sdraiarmi, né stare seduto. La polizia mi ha tolto i vestiti lasciandomi in mutande e mi versava addosso dell'acqua fredda non appena mi appisolavo.

Circa tre o quattro giorni dopo mi hanno prelevato una provetta di sangue e ho sentito qualcuno fuori dalla stanza degli interrogatori che diceva: "Ha un gruppo sanguigno raro, non è compatibile".

Un altro giorno un agente improvvisamente mi ha detto: "Sai cosa ti tocca oggi? La scossa col manganello elettrico". Mi ha bendato e mi ha messo sulla sedia di ferro. Poi mi ha dato la scossa sull'addome, sulle braccia, l'interno delle cosce e le articolazioni vicino all'inguine, prima di colpire i genitali e la testa.

Quando mi ha colpito alla testa ho visto una bagliore dorato e sono immediatamente svenuto. Dopo aver ripreso i sensi ho visto che ero collegato a quattro flaconi di flebo. Una persona mi guardava e ha detto: "Sei rimasto incosciente per tre o quattro giorni. I poliziotti sono stati così crudeli: ti hanno colpito coi manganelli elettrici sulla testa e sui genitali.

Poi sono stato portato al centro di detenzione locale che mi ha rifiutato. L'agente Gao li ha assicurati che non sarei morto lì, ma il centro si è rifiutato lo stesso e la polizia poi ha scritto una liberatoria per sollevarli da ogni responsabilità per qualunque cosa mi fosse successa. Quindi sono stato rinchiuso, ma ho avuto un attacco la prima notte che ero lì. Quando mi sono ripreso un compagno di cella mi ha chiesto se fossi epilettico da molto tempo e gli ho detto di no. Lui mi ha poi detto che, durante la crisi, mi ero ferito la lingua e che muovevo anche mani e piedi convulsamente e vomitavo sangue.

Le percosse mi avevano anche procurato ferite alle gambe e camminavo zoppicando. Circa tre mesi dopo sono stato condannato a un anno di libertà condizionata. La mia famiglia mi ha detto che la polizia ha estorto loro circa 80.000 yuan (circa 10.320 euro).

La prima notte che ho trascorso a casa dopo il rilascio ho avuto di nuovo una crisi epilettica. Le crisi capitavano una volta ogni tanto e, quando passavano, non mi ricordavo mai cosa era successo durante, e dovevano passare due settimane perché mi riprendessi del tutto. Nessuno mi assumeva a causa delle mie patologie, e anche mia moglie non ce l'ha fatta a sopportare la situazione e un anno dopo ha divorziato.