(Minghui.org) Liu Xu, residente della città di Yingkou, nella provincia del Liaoning, è stata processata il 27 agosto scorso perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Liu ha testimoniato in propria difesa. Ha detto di aver iniziato a praticare il Falun Gong nel maggio 1998 e di essersi presto ripresa dai problemi cronici allo stomaco, dall'insonnia, dalla spalla congelata e dal dolore alle gambe di cui soffriva, e di essere anche diventata una persona migliore. Ha aggiunto di non aver infranto nessuna legge praticando il Falun Gong.
L'avvocato di Liu ha difeso il suo diritto costituzionale alla libertà di credo e ha sottolineato che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong. Ha inoltre presentato documenti attestanti che è legale possedere pubblicazioni della disciplina spirituale, ma dopo averli esaminati, il giudice presidente del Tribunale distrettuale di Zhanqian non ha detto nulla. Al momento, Liu è in attesa di verdetto presso il Centro di detenzione della città di Yingkou.
Il processo della praticante è iniziato con il suo arresto avvenuto il 29 marzo di quest’anno. Era al lavoro verso le 9:30 la mattina di quel giorno, quando gli agenti del Dipartimento di Polizia del distretto di Bayuquan hanno fatto irruzione in casa sua, costringendo il figlio a chiamarla per farla tornare. È arrivata di corsa, giusto in tempo per vedere la polizia saccheggiare l'appartamento. Gli agenti le hanno confiscato i libri del Falun Gong, un computer portatile, del denaro e altri oggetti di valore personali. La razzia è durata fino alle 16:00, e quando gli agenti quando se ne sono andati l'hanno portata via.
La polizia ha chiamato il figlio intorno alle 20:00 per dirgli che, dopo essere stata sottoposta a visita medica presso un ospedale locale, sua madre era stata portata al Centro di detenzione della città di Yingkou.
Il 12 aprile scorso, l'avvocato della praticante ha fatto visita a Dong, uno degli agenti che hanno effettuato l'arresto, avvertendolo che, dal momento che la sua assistita non aveva violato alcuna legge praticando il Falun Gong, se si fossero rifiutati di rilasciarla, la famiglia avrebbe sporto denuncia contro la polizia. In risposta, Dong ha affermato che stavano raccogliendo prove contro di lei e che avevano intenzione di processarla.