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Un poliziotto rispetta il Maestro e aiuta altri agenti a dimettersi dal PCC

02 Ott. 2024 |   Di una praticante della Falun Dafa della Cina

(Minghui.org) Ho iniziato a praticare la Falun Dafa nel 1998 e vivo da sola in un villaggio rurale. Tre giorni dopo aver iniziato ad ascoltare le registrazioni delle lezioni del Maestro mi sono resa conto che alcuni miei familiari che soffrivano di nevrosi erano guariti. Pochi giorni dopo, una ferita aperta sul mio basso ventre è sparita e, da quel momento in poi, sono stata in salute.

Quando, nel luglio 1999, il Partito Comunista Cinese (PCC) ha lanciato la persecuzione della Falun Dafa, la polizia ha arrestato me e un'altra praticante. Alla stazione di polizia un agente ha dato una scossa elettrica all'altra praticante con dei fili elettrici, facendola urlare per il dolore. Ho provato dispiacere per lei e ho pensato: “Perché non la date a me la scossa”. Subito dopo, l'agente ha tolto i fili dalle sue mani e li ha messi sulle mie. Tuttavia non ho sentito nulla! L'agente ha provato di nuovo, ma non ho sentito ancora nulla. Avrà pensato che avessi un'alta tolleranza al dolore, tuttavia sapevo bene che il Maestro mi stava proteggendo.

La polizia veniva spesso a casa mia per molestarmi, e l'agente Long era uno di loro. Ogni volta che veniva, gli chiarivo i fatti sulla persecuzione. Un giorno del 2014 è venuto a casa mia perché voleva avere maggiori informazioni sulla Falun Dafa e così gli ho dato un DVD di un film che palava di un poliziotto che aveva rischiato la vita per salvare un praticante.

Dopo averlo guardato è tornato da me chiedendomi di aiutarlo a comprendere ulteriormente la situazione. Gli ho detto: “Jiang Zemin, l'ex leader del PCC che ha dato inizio alla persecuzione, ha detto che non gli importava dei crimini che commettevano gli agenti di polizia nei confronti dei praticanti, perché così non sarebbe stato incolpato lui per la persecuzione. Il PCC fa sempre in modo che coloro che eseguono i suoi ordini e le sue politiche, compresa la polizia, si prendano la colpa!”. Sembrava scioccato. Gli ho detto di non seguire ciecamente gli ordini del PCC e che avrebbe dovuto recidere i legami con esso. Quando gli ho spiegato che potevo aiutarlo a lasciare il Partito e le sue organizzazioni affiliate, ha acconsentito immediatamente di farlo.

Due anni dopo un altro poliziotto mi ha arrestato e ha detto a Long di aiutarlo a saccheggiare la mia casa. Tuttavia, lui ha detto: “L'ho arrestata più di una volta. Non ha soldi né informazioni su altri praticanti e non ha fatto nulla di illegale. Non voglio essere coinvolto e sarai tu responsabile se qualcosa andrà storto!”.

Mentre l'agente stava saccheggiando la mia casa, è arrivato un funzionario del villaggio che conosceva la verità sulla persecuzione della Falun Dafa e aveva già lasciato il PCC. Gli ha impedito di prendere i soldi sotto il mio letto: “È una vedova anziana e ha pochi soldi, cosa farà se glieli prendi tutti?”. Il funzionario ha insistito e alla fine il poliziotto se n'è andato senza prenderli.

Mentre ero alla stazione di polizia, ho chiarito la verità agli agenti e uno di loro ha accettato di lasciare il PCC. Mentre stavano per trasferirmi in un altro posto, ho detto che mi sarebbe piaciuto tornare prima a casa e porgere i miei omaggi davanti alla foto del Maestro e poi andare con loro. Un agente ha detto che non spettava a me decidere. Gli ho detto con sicurezza che il Maestro mi avrebbe aiutato. Poi se n'è andato per occuparsi di altre cose e, quando è tornato poco dopo, ha detto : “Avevi ragione... il tuo Maestro ti ha aiutato, verrai rilasciata!”.

Quella sera verso le 22, due agenti e Long mi hanno portato a casa. Long mi ha chiesto se avevo da dargli qualche porro del mio orto. Quando sono tornata dal giardino, ho visto loro tre in piedi davanti alla foto del Maestro, che premevano i palmi delle mani davanti al petto per rendergli omaggio.

Un giorno Long mi ha mostrato la foto di sua madre, dicendomi che era gravemente malata e ricoverata in ospedale. Il medico aveva detto che poteva morire in qualsiasi momento. Gli ho detto che sia lui che gli altri familiari avrebbero dovuto recitare le frasi: “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone”, vicino a lei e chiedere anche a lei di farlo. Da quel giorno è sopravvissuta per altri tre anni. Long mi detto: “Quelle frasi hanno funzionato davvero!”.

Negli ultimi anni, ogni volta che è venuto a trovarmi a casa, ha portato sempre con sé un altro poliziotto affinché potessi raccontargli la verità sulla Dafa. Con il suo aiuto, ne ho aiutati cinque a ritirarsi dal PCC.

All'inizio di quest'anno è venuto con un giovane agente, il quale ha cercato di confiscare i volantini della Falun Dafa che avevo sul divano e di scattarmi delle foto. Nondimeno lo ha fermato e, con il suo aiuto, sono stata in grado di chiarirgli la verità e aiutarlo a lasciare il PCC.

A maggio, ha portato un altro poliziotto a casa mia. Gli ho detto che il Partito aveva commesso numerosi crimini e, nel corso di tutti i suoi movimenti, causato la morte di ottanta milioni di persone. “Se non vuoi essere ritenuto responsabile di questi crimini, dovresti dimetterti dal PCC per scongiurare future calamità”, ho detto. Anche Long lo ha esortato a dimettersi e, alla fine, l'agente ha acconsentito di farlo. Prima di andare via, i due poliziotti si sono messi di fronte alla foto del Maestro e hanno unito i palmi delle mani per mostrare il loro rispetto.

Ogni inverno, prima del Capodanno cinese, molte persone vengono a casa mia e chiedono un calendario della Falun Dafa. In quelle circostanze, colgo l'occasione per dare loro anche dei volantini informativi sulla disciplina spirituale e li aiuto a lasciare il PCC.

Ad oggi ho 78 anni, ma cammino veloce come una giovane, ho la schiena dritta e per di più coltivo 6.000 metri quadrati di terreno da sola. Ringrazio la Falun Dafa e il Maestro per avermi dato una buona salute!