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Superare l’attaccamento a mia figlia

26 Ott. 2024 |   Di una praticante della Falun Dafa nella provincia del Guangdong, Cina

(Minghui.org) Di recente mi sono presa cura di mia figlia dopo che ha partorito e mentre ero a casa sua, mi sono resa conto dell’attaccamento ai miei sentimenti verso di lei. Grazie allo studio della Fa, ho capito il mio problema, ho corretto gli errori e ho lasciato andare le emozioni ai sentimenti. Vorrei raccontarvi le mie esperienze.

Mia figlia ha sempre sostenuto la mia pratica della Falun Dafa, e prima che nascesse il bambino andavamo d’accordo. Quando è rimasta incinta non era più molto giovane, così ho deciso di prendermi cura di lei in modo che potesse avere una rapida ripresa. Sono in pensione, quindi sono andata a vivere con lei.

Non mi aspettavo che dopo il parto avrebbe cambiato così tanto da sembrare un’altra persona. Compravo cibi costosi e preparavo pasti nutrienti, ma qualsiasi cosa facessi, lei mi criticava. Spendevo metà della mia pensione per prepararle tre pasti al giorno e mi occupavo di tutti i lavori domestici. Si rifiutava di assaggiare la zuppa che preparavo con cura. Quando le ho detto che non le avrei preparato la minestra visto che non le piaceva, mi ha accusata dicendo che l’assillavo.

Quando le facevo una domanda, invece di rispondere mi guardava in modo strano e mi interrogava sdegnata. Se le riproponevo la domanda, si arrabbiava. A volte queste scenate avvenivano davanti al marito e alla madre, e la cosa mi imbarazzava.

Mi rimproverava per cose banali come fossi una bambina e mi guardava male. Una volta si è arrabbiata perché secondo lei il piatto che avevo cucinato non conteneva abbastanza carne. Le ho chiesto cosa volesse per cena, si è irritata e ha risposto che non avrebbe cenato. Quando ho sentito piangere il bambino, ho esitato a fare qualcosa perché non ero sicura che volesse il mio aiuto. Un giorno mi ha detto che non mi avrebbe mai più ascoltata. Tutte queste cose insieme mi hanno ferita profondamente.

Ho cercato di essere comprensiva: ho detto a me stessa che era una madre inesperta e che poteva avere sbalzi d’umore o crisi di depressione post-partum. Sapevo che avrei dovuto comportarmi come una praticante ed essere tollerante. Purtroppo dopo un po’, sono diventata come una persona comune. Mi infastidiva che non mi rispettasse come madre e che non avesse un minimo di gratitudine per tutto quello che facevo. Si rifiutava di ascoltare i miei suggerimenti sulle attenzioni verso il figlio e di essere riconoscente per il lavoro che facevo e il tempo che sacrificavo. Mi sono rattristata e ho pensato di tornare a casa.

Quando ho parlato al telefono con mio marito e con altri praticanti e ho raccontato loro come mi trattava. Mi hanno consigliata usando i principi della Fa e mi hanno detto di guardarmi dentro. Non sembravo in grado di farlo: le mie emozioni negative si sono intensificate e ho pianto molto.

Un giorno, mentre stavo lavorando in cucina, dalla sua stanza ha urlato di occuparmi del bambino. Se non la sentivo, mi chiamava al cellulare, che però avevo lasciato in camera. Ha avuto uno scatto d’ira, e io mi sono scusata a bassa voce per non spaventare il bambino. Un altro giorno abbiamo portato il bambino a fare una passeggiata e lei mi ha urlato contro in pubblico per una cosa banale. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le ho risposto urlando e ho deciso di tornare a casa e ho preparato la valigia. La suocera mi ha convinta a restare.

Quella sera, mentre studiavo la Fa, non riuscivo a concentrarmi: ogni parola detta da mia figlia riecheggiava nella mia testa e non riuscivo a smettere di piangere. Improvvisamente mi sono venute in mente le parole “troppo immersa nel dramma”. Esattamente! Mi sono resa conto che stavo proiettando su mia figlia troppi interessi personali. Ho lavorato instancabilmente per aiutarla, ma avevo l’intenzione egoistica che lei riconoscesse ciò che avevo fatto e mi fosse grata.

Studiando la Fa, la mia prospettiva è cambiata e sono riuscita ad analizzare la situazione. Ho capito che mia figlia stava cercando di aiutarmi a migliorare. Tutte le cose dure che diceva erano opportunità per migliorare la mia xinxing. Ha fatto emergere i miei attaccamenti a: non accettare le critiche, alla paura, all’invidia, alla competizione, al perseguire la gratitudine, all’odio, alla comodità, all’interesse personale e all’apprezzamento.

Tutto ciò che incontro nella coltivazione ha lo scopo di aiutarmi a eliminare le nozioni umane. Mia figlia era come uno specchio che rifletteva le mie mancanze. Quando mi lamentavo di lei, non stavo coltivando la parola. Il mio risentimento era una manifestazione del male. Tutti i miei pensieri e attaccamenti negativi causavano in lei sentimenti e comportamenti negativi.

Il mio atteggiamento mentale si rischiarato e la sensazione opprimente e il risentimento sono scomparsi. Ero grata a mia figlia per avermi aiutata a migliorare. Ho anche ringraziato il Maestro per avermi dato l’opportunità di correggere le mie nozioni e di acquisire una mente compassionevole.

In un articolo pubblicato sul sito web Minghui, un praticante ha affermato che dovremmo far tesoro di ogni conflitto che ci strazia il cuore, perché è un’opportunità per purificarci. Il dolore e la sofferenza non hanno prezzo perché ci portano gloria. Grazie allo studio della Fa, il mio dolore si è attenuato e non ho più sofferto così tanto. Un giorno ho fatto una considerazione sul dolore e la sofferenza che provavo e ho capito che erano causati dal sentimentalismo: più sentimento provavo per mia figlia, più dolore provavo.

Le cose che faceva mia figlia non mi avrebbero dato fastidio se le avessi viste fare da altre persone verso le proprie madri. Mi davano fastidio proprio perché provavo sentimento nei confronti di mia figlia. Il sentimentalismo è causa di perseguimento ed egoismo. Dovrei lasciar andare i sentimenti per poter trattare ogni persona attorno a me con compassione.

Quando ho migliorato la mia coltivazione, anche l’atteggiamento di mia figlia nei miei confronti è migliorato e ha iniziato ad apprezzare ciò che facevo. Ringrazio il Maestro per avermi fatto vedere i miei attaccamenti e per avermi aiutato a lasciarli andare.