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Hunan, notizie tardive: Donna di 81 anni muore dopo aver sopportato decenni di persecuzione per la sua fede

27 Ott. 2024 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dell’Hunan, Cina

(Minghui.org)

Nome: Li NianchunNome cinese: 李年春Genere: FemminaEtà: 81Città: YueyangProvincia: HunanOccupazione: Impiegata in pensione di una società di commercio esteroData di morte: 27 settembre 2021Data dell'ultimo arresto: 7 novembre 2012Luogo di detenzione più recente: Un centro locale per il lavaggio del cervello

È stato recentemente confermato dal sito Minghui che una residente della città di Qianlianghu, nella città di Yueyang, nella provincia dell’Hunan, è deceduta il 27 settembre 2021, all’età di 81 anni, dopo aver sopportato due decenni di persecuzione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Li Nianchun era una dirigente della Società di commercio estero del distretto di Junshan. Negli anni '70, quando aveva 30 anni, aveva sviluppato diversi disturbi, tra cui fibromi uterini, ipertensione, vertigini, artrite reumatoide e iperplasia ossea. Nel 1994, all'età di 54 anni, era già costretta a letto e, due anni dopo, era stata introdotta al Falun Gong, e in meno di due settimane si era ripresa completamente e rimessa in piedi.

Dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione nel 1999, Li è stata ripetutamente arrestata e molestata per aver sostenuto la sua fede, è stata condannata a sette anni di carcere e le è stata sospesa la pensione per otto anni; anche dopo il ripristino della pensione, è stata privata dell'adeguamento annuale al costo della vita. Anche la sua famiglia ha subito un'estorsione da parte della polizia, con una perdita finanziaria di quasi mezzo milione di yuan (quasi 65.000 euro). Le autorità le hanno inoltre vietato di vivere con i figli nell'area urbana di Yueyang, costringendola a vivere da sola nella sua città natale di Qianlianghu, nel sobborgo occidentale di Yueyang, dove ha continuato a subire frequenti molestie e irruzioni in casa da parte delle autorità. Gli anni di persecuzione le hanno tolto la vita il 27 settembre 2021.

I primi arresti

Li si era recata a Pechino per fare appello per il Falun Gong nell'ottobre 1999, ed è stata arrestata e riportata nello Hunan. Mentre era reclusa nel Centro di detenzione di Huarong, si è rifiutata di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, e ha fatto uno sciopero della fame per protesta. La polizia non l'ha rilasciata finché non è stata in punto di morte, gli agenti Yu Zhihe (che aveva già preso i 400 yuan (circa 52 euro) in contanti che aveva a Pechino) e Zhao Wenhua della Divisione di sicurezza interna del distretto di Junshan, le hanno estorto 7.000 yuan (circa 910 euro).

Il 2 marzo 2000 Li si è unita ad altre 20 praticanti per fare gli esercizi del Falun Gong fuori da una fabbrica locale, ma sono state arrestate e detenute nel Centro di istruzione femminile della città di Yueyang per oltre 40 giorni. In seguito, gli ufficiali Yu e Zhao hanno portato Li al Centro di detenzione della città di Linxiang. Quando si è rifiutata di consegnare i libri del Falun Gong, le guardie l'hanno frustata con bastoni di bambù. Temendo che potesse essere picchiata a morte, alcuni detenuti che assistevano al pestaggio piangevano. Dopo le guardie hanno ammanettato la donna con manette così strette che le tagliavano la carne, e i tendini delle mani erano esposti. In seguito le sue mani si sono gonfiate a tal punto da non riuscire a stringere il pugno.

Dopo 10 giorni di detenzione, Li è stata riportata al Centro di educazione femminile. Tutte le praticanti hanno iniziato uno sciopero della fame per protesta, e la polizia ha iniziato a rilasciarne diverse perché erano in pericolo di vita. La polizia ha nuovamente estorto denaro al marito di Li quando l'ha rilasciata.

Gli agenti Yu e Zhao hanno arrestato la praticante un'altra volta il 17 maggio 2000, quando lei e il marito erano andati a trovare un parente. La donna è stata trattenuta nel Centro di detenzione della contea di Yueyang per oltre un mese, e rilasciata dopo aver fatto uno sciopero della fame di quattro giorni.

Condanna a sette anni di carcere

Il 10 ottobre 2000 diversi agenti della Divisione di sicurezza interna del distretto di Junshan, tra cui Yu, Zhao, Li Qiliang, Deng Hongqiu e Jiang Renwu, hanno fatto irruzione nell'abitazione della signora Li, trascinata di sotto dal terzo piano, e portata in un'auto della polizia. I vicini che hanno assistito all'arresto, hanno tutti biasimato la polizia per aver perseguitato le persone per bene.

Li, allora 59enne, è stata portata in serata al Centro di detenzione di Huarong, dove gli agenti dell'Ufficio 610 della città di Yueyang, dell'Ufficio 610 del distretto di Junshan e della Divisione per la sicurezza interna del distretto di Junshan, l'hanno interrogata a turno per tre giorni, l'hanno picchiata con un bastone di legno largo quasi otto centimetri per impedirle di addormentarsi, ma la donna è rimasta ferma nel praticare il Falun Gong.

Un giorno del marzo 2001, alcuni giudici del Tribunale del distretto di Junshan, insieme all'ufficiale Yu, hanno portato la donna in una stanza buia per un'udienza, l'hanno inizialmente condannata a 13 anni, poi ridotti a sette dopo aver estorto una somma sconosciuta alla sua famiglia.

Li è stata portata nel Carcere femminile della provincia dell’Hunan alla fine di settembre 2001, ed è stata detenuta nella divisione di gestione rigorosa per oltre due mesi, prima di essere trasferita in una divisione regolare. Le guardie le hanno ordinato di guardare dei video che diffamavano il Falun Gong e, siccome si è rifiutata di obbedire, è stata messa in cella d’isolamento e ammanettata. Ha fatto uno sciopero della fame per otto giorni e poi è stata riportata in cella. Oltre alle torture fisiche, Li è stata costretta a lavorare senza retribuzione, e le sue quote di lavoro erano due o tre volte superiori a quelle delle detenute regolari.

Altri tre arresti

Il 4 agosto 2009 Li e alcuni altri praticanti si sono recati al Tribunale del distretto di Junshan per assistere all'udienza di un'altra praticante, la signora Zhao Qunlan. Il giudice non ha permesso loro di entrare in tribunale, e ha ordinato alla polizia di arrestarli. L'agente Xiang Yuehua ha minacciato di picchiare a morte la donna con un bastone di bambù, poi la polizia l'ha fatta salire su una loro auto, e l'ha portata alla Prigione di Hubin per una breve detenzione.

Il 26 agosto 2011 la donna è stata nuovamente arrestata da agenti di vari Uffici 610, della Divisione di sicurezza interna, dell'Ufficio di giustizia, della stazione di polizia locale e del comitato residenziale, che le hanno confiscato libri del Falun Gong, materiale informativo, un computer da tavolo, due lettori DVD e oltre 4.000 yuan (circa 520 euro) in contanti.

La donna ha esortato i funzionari a non perseguitare il Falun Gong. Yuan Chunhua, direttore dell'Ufficio di giustizia del distretto di Cengshan, e un altro uomo l'hanno schiaffeggiata e presa a pugni, poi l'hanno portata in un hotel per la detenzione. La donna ha iniziato uno sciopero della fame e due giorni dopo era in condizioni critiche. La polizia l'ha portata all'Ospedale di Guangji per la rianimazione, e il medico ha constatato che la maggior parte dei suoi organi stava cedendo. I funzionari se ne sono andati, lasciando solo Yan Dingji, il direttore della sicurezza del Comitato residenziale di Chaoyang, a decidere se rilasciarla o meno. La donna è stata prelevata dal marito tre giorni dopo.

Su ordine di Peng Changhua, vice segretario del Comitato per gli affari politici e legali del distretto di Junshan e direttore dell'Ufficio 610, il 2 novembre 2012 gli agenti della Divisione per la sicurezza interna del distretto di Junshan, la polizia locale e il direttore Yuan dell'Ufficio di giustizia di Cengshan hanno arrestato otto praticanti locali e li hanno portati in un centro di lavaggio del cervello. Quando il 7 novembre Li è andata a trovare uno dei praticanti arrestati a casa loro, è stata arrestata dalla polizia appostata fuori dalla casa del praticante e portata anch'essa al centro di lavaggio del cervello. Yuan l'ha schiaffeggiata quando si è rifiutata di guardare i video che diffamavano il Falun Gong, ha fatto uno sciopero della fame per protestare ed è stata rilasciata l'11 novembre 2012.

Molestie incessanti

Negli anni successivi Li ha continuato a subire continue molestie e incursioni in casa per aver sostenuto la sua fede.

Più di 10 funzionari, tra cui Yuan dell'Ufficio di giustizia e Yan del Comitato residenziale locale, hanno fatto irruzione nella sua casa il 18 luglio 2013, e hanno confiscato i suoi libri sul Falun Gong, materiale informativo, due ritratti del fondatore del Falun Gong e 400 yuan in contanti.

Il 19 dicembre 2014 funzionari della stazione di polizia locale, dell'Ufficio di giustizia e del Comitato residenziale hanno saccheggiato nuovamente la casa della signora Li.

Li Xudong, direttore dell'Ufficio di giustizia della città di Qianlianghu, Lei Lijun, direttore della sicurezza del Comitato residenziale di Yayuan e Yan del Comitato residenziale di Chaoyang, oltre ad altri 10 agenti di polizia, hanno molestato Li, e hanno fatto irruzione nella sua casa il 21 luglio 2015.

Gli stessi agenti, insieme all'assistente di Li, Yuan Yong, e a Yang Wenhao, direttore della sicurezza del Comitato di quartiere di Baihua, sono tornati il 12 settembre 2016 per farle un'altra irruzione a casa.

Jiang Tao, un istruttore della Stazione di polizia della città di Qianlianghu, e Yan sono andati nuovamente a casa della donna il 21 agosto 2017, mettendola a soqquadro, e scattando delle foto contro la sua volontà.

Gli agenti della Stazione di polizia della città di Qianlianghu hanno fatto ancora irruzione in casa della donna il 17 ottobre 2017, e hanno confiscato i libri sul Falun Gong, e una grande quantità di materiale informativo. Più tardi, quel giorno, la signora Li ha chiesto la restituzione del materiale a Fang Yulu, il capo della Stazione di polizia della città di Qianlianghu, e a Peng, il vice segretario del Comitato per gli affari politici e legali del distretto di Junshan e direttore dell'Ufficio 610, ma senza successo.

Quattro giorni dopo, il 21 ottobre 2017, un contingente guidato da Yan del comitato residenziale di Chaoyang, dall'agente Jiang e da altri due della Stazione di polizia della città di Qianlianghu, si è recato ancora in casa sua per tentare di raccogliere il suo campione di sangue, ma la donna si è rifiutata di obbedire.

Più di 10 agenti della Stazione di polizia della città di Qianlianghu e del comitato residenziale, hanno fatto nuovamente irruzione in casa sua la sera del 12 maggio 2018.

Poco dopo il ritorno a casa della signora Li da un viaggio a Yueyang, il 27 maggio 2019, più di 10 agenti sono entrati in casa sua e l'hanno messa a soqquadro, requisendo diverse migliaia di yuan (centinaia di euro) in contanti e materiale informativo sul Falun Gong. Non ha riconosciuto nessuno degli agenti e, quando il giorno dopo si è recata alla stazione di polizia della città di Qianlianghu per chiedere la restituzione degli oggetti confiscati, ha scoperto che gli agenti che avevano fatto irruzione in casa sua l'avevano seguita da Yueyang.

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