(Minghui.org) Tutto quello che vi descriverò è iniziato circa due anni fa. All’inizio ho avuto difficoltà a parlare, e sentivo dolore quando lo facevo. Successivamente ho notato che ogni tanto la mia voce emetteva dei suoni acuti, avevo dolori sul lato destro della bocca e riuscivo ad aprirla solo di due centimetri. Non potevo più nascondere la mia condizione ai colleghi, e ho dovuto consultare un medico che mi ha diagnosticato un tumore alla bocca e sono stata ricoverata in ospedale.
Nell’estate del 1999 ho cominciato a praticare la Falun Dafa, ma negli ultimi due anni ho trascurato la mia coltivazione. Sebbene facessi gli esercizi ogni giorno, studiassi la Fa e partecipassi ai progetti di chiarimento della verità, quando si trattava di cambiare i miei schemi mentali e di abbandonare gli attaccamenti, ero negligente. Facevo le tre cose, ma solo apparentemente e non adempievo al mio voto di salvare gli esseri senzienti. Spesso non inviavo nemmeno i pensieri retti ai quattro intervalli stabiliti: non ci riuscivo.
Gradualmente sono diventata insofferente e mi lamentavo, ho perso la compassione che un praticante della Falun Dafa dovrebbe avere. Non avevo una solida fede né pensieri retti. Lasciavo fuoriuscire le mie emozioni negative soprattutto in famiglia: mi lamentavo per i lavori domestici o per i pasti che non erano di mio gradimento, e spesso alzavo la voce. Poi ho ricevuto la diagnosi di un tumore alla bocca.
Inizialmente pensavo di poter praticare la coltivazione durante la cura. Mi sono giustificata pensando che, dato che non dovevo andare al lavoro e avevo ricevuto un permesso dal medico per malattia, avrei dovuto accettare la sua cura. Ma la vera ragione era che non avevo forti pensieri retti. Stavo solo sopportando passivamente, invece di affrontare il problema con la risoluta determinazione che deve avere un praticante della Falun Dafa.
Mia figlia mi ha consigliato di domandarmi se mi ritenessi un autentica discepola della Dafa. Seguendo il suo consiglio, ho comprato un quaderno, e la prima domanda che ho scritto era: “Che cos’è un discepolo della Dafa?” La risposta che mi sono data è stata che un discepolo della Dafa si guarda dentro quando incontra difficoltà e conflitti, studia la Fa diligentemente, usa la ragione per convalidare la Fa, e mette da parte i desideri e gli attaccamenti delle persone comuni. Questo era il livello che dovevo raggiungere.
Qualche mese fa, ho fatto un sogno molto realistico in cui firmavo ordini di esecuzione per molte persone. Questo sogno mi ha fatto capire che nulla accade per caso: ho dei debiti da pagare, anche se la maggior parte del karma l’ha eliminato il Maestro.
Il Maestro ha detto:
“... mentre le ingiustizie che hanno fatto ad altri e le afflizioni che hanno causato in passato saranno compensate trasformando quelle cose in fattori che li aiutano a migliorare nel corso della coltivazione verso il Compimento e vengono appianati con delle benedizioni.” (“Insegnare la Fa nella città di Los Angeles”)
Non c’è spazio per negoziare col male; dobbiamo seguire un’unica via di coltivazione. Andare in ospedale equivale ad aver riconosciuto le predisposizioni delle vecchie forze, della medicina e dell’influenza della scienza moderna su di me. Ho usato la saggezza umana per giudicare se la malattia fosse pericolosa o meno. Questo ha creato una falsa impressione, facendomi credere che il trattamento medico fosse efficace. Come discepolo della Dafa, ho il Maestro che si prende cura di me. Solo seguendo le disposizioni del Maestro e giudicando ogni cosa secondo Verità, Compassione, Tolleranza posso completare la coltivazione. Ho capito che le disposizioni del Maestro sono le migliori!
Dall’Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa di New York 2019 ho capito che le vecchie forze non hanno il diritto di interferire, perché sono state create durante la fase di distruzione e non sanno come stessero le cose all’origine. Solo il Maestro conosce quello stato e, attraverso la rettifica della Fa, l’universo può tornare al suo stadio originale.
Il Maestro ha detto:
“Il tuo sentiero è stato predisposto e al tuo corpo non è permesso di ammalarsi.” (“Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa di New York 2019”, Insegnamento della Fa nelle conferenze XV)
Ho comprato una cornice e ho messo la foto del Maestro sul mobile del mio soggiorno. Per molti giorni ho detto nel profondo del mio cuore: “Mio Maestro, mio Maestro.”
Una settimana dopo ho interrotto la radioterapia e la chemioterapia in corso, mi fidavo completamente del mio amato Maestro. In termini di coltivazione, accetto solo le Sue predisposizioni.
Quando ero ricoverata, ho capito che in quanto praticante della Falun Dafa non avrei dovuto trovarmi lì. Come potevo relegarmi in un letto d’ospedale e farmi iniettare quei farmaci velenosi? Equivaleva a una forma di persecuzione.
Ho chiamato l’ospedale e ho detto loro che non avevo intenzione di ricevere ulteriori cure. Tuttavia, dall’ospedale mi hanno richiamata per diversi giorni e questa insistenza ha messo alla prova la mia fede e la determinazione. All’inizio, lo squillo del telefono mi spaventava e tremavo dentro, poi richiamavo ma non rispondeva nessuno. Era difficile difendere le mie convinzioni di fronte a un medico, un rappresentante della scienza moderna: avevo timore di seguire le mie convinzioni con dignità.
Questo stato si manifestava anche nel mio atteggiamento verso mia sorella. Lei ha cercato di aiutarmi, mi ha dato molti prodotti alternativi e suggerimenti su come affrontare al meglio i problemi che avrei incontrato. Ho capito che dovevo avere il coraggio di seguire le mie convinzioni, senza compromessi. Ho ringraziato mia sorella per le sue buone intenzioni e le ho detto che per me era giunto il momento di seguire la mia fede.
Ho anche scritto all’ospedale per porre ufficialmente fine al contratto di cura. Da quel momento l’ospedale non mi ha più chiamata.
Poiché ero esonerata dal lavoro per tre mesi, avevo bisogno di un certificato medico. Ho detto al medico che avevo interrotto il trattamento, ma parlargliene ha richiesto coraggio e forza d’animo. Ho spiegato la mia comprensione e che la mia scelta era basata sulla mia fede. Con animo sereno, ho comunicato al medico la mia decisione e gli ho detto che lo facevo per motivi personali. Non ha fatto altre domande e ha espresso la sua comprensione.
La volta successiva che ho avuto bisogno di un certificato di malattia, il medico era in ferie e sono andata dal suo collega. Poiché ero instabile, il medico non capiva la mia scelta e ha usato esempi negativi, diagnosi e le sue conoscenze mediche per spaventarmi, dicendo che ero irrazionale. Mi ha anche chiesto in modo sprezzante se credessi in Dio, e io ho risposto “Sì”. Alla fine mi ha dato il certificato medico.
Dopo aver acquisito chiarezza e preso le decisioni migliori, i sintomi della malattia hanno cominciato a regredire. Ma quello che restava da fare è trovare e lasciare andare i miei attaccamenti.
Un attaccamento è quello di perseguire la felicità tra le persone comuni. Per esempio, desidero: che nella mia famiglia ci sia armonia e non voglio vedere o sentire conflitti, che le nostre due figlie a scuola debbano impegnarsi nello studio e prendere buoni voti, che ogni giorno in tavola ci siano pasti deliziosi e dei dolci. Mi aspetto che la casa sia pulita, che gli elettrodomestici funzionino bene, ecc.
È come una dipendenza. Se questi desideri di felicità non si realizzano, mi sento infelice, quindi mangio troppo, dormo troppo, pulisco la casa o controllo la mia famiglia. Posso anche avere una mentalità vendicativa: “Aspetta e vedrai, cosa farai senza di me?”. Se io soffrivo, anche gli altri dovevano soffrire. In realtà la mia vera felicità è aver ottenuto la Dafa, di adempiere ai miei voti e di aiutare il Maestro a salvare gli esseri senzienti che devo salvare.
Ho trovato il mio forte desiderio di eliminare la mia malattia e la speranza che un miracolo sarebbe accaduto e tutto sarebbe andato bene. Non mi piacevano le cose sgradevoli, come il dolore, la malattia e quei vicini indisciplinati e scomodi. D’altra parte, se ricevevo qualche beneficio, come buone occasioni quando facevo la spesa, ero felice.
Grazie allo studio della Fa, sono arrivata a comprendere la questione della perdita e del guadagno e che quando si presentano pensieri umani devo agire secondo i principi di Verità, Compassione, Tolleranza. Devo rivolgermi verso ogni persona con un cuore compassionevole e calmo.
Un esempio di questo attaccamento che fa credere che sia un bene essere intuitivi: mi vanto di fare cose basate sulle mie sensazioni, come cucinare e preparare torte. Faccio molte cose in base al mio umore e all’ambiente.
In quanto discepolo della Dafa, dovrei giudicare cosa fare secondo la Fa. I principi della Fa sono stabili e non cambiano, e la saggezza scaturisce da essi, non dai sentimenti o dalle mie intuizioni.
Poiché in passato i miei pensieri retti non erano molto forti, pensavo di non avere una fede ferma nella Fa e di non essere un buon coltivatore. In realtà, già 25 anni fa avevo preso la decisione di percorrere il sentiero della coltivazione, e la mia fede si stava approfondendo e diventava più salda. Credo nel Maestro e nella Fa, e nessuno può smuovermi.
Quando ero giovane, ho subito una violenza sessuale tra le mura domestiche. Per sopravvivere ho sviluppato un falso sé indifferente al pericolo e alle difficoltà. Mi sono concentrata su cose banali e poco importanti, mi sono chiusa interiormente e sono diventata una persona ansiosa, diffidente e passiva che provava invidia verso gli altri. Ad esempio, quando l’insegnante in classe mi chiedeva di rispondere a una domanda, entravo in uno stato di stordimento, incapace di rispondere e aspettavo passivamente che il “pericolo” passasse.
Ma dobbiamo assimilare la Fa. Nello Zhuan Falun il Maestro ha detto:
“ … un pensiero retto può prevalere su cento malvagi.” (Quinta Lezione, Zhuan Falun)
In quanto coltivatore, devo avere coraggio e credere nella Fa!
Grazie allo studio approfondito della Fa, l’invio di pensieri retti e il guardarsi dentro, con la benedizione del Maestro ho superato una prova dopo l’altra, sento che Lui è al mio fianco in ogni momento. Ringrazio sinceramente il Maestro per la sua compassionevole benedizione.
Voglio anche ringraziare i miei amici praticanti a casa, che mi hanno incoraggiata con i loro pensieri retti.