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Henan: Dopo essere stata detenuta per più di otto anni, praticante condannata a tre anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong

28 Nov. 2024 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dell'Henan, Cina

(Minghui.org) Recentemente si è appreso che Wei Shuyan, di 61 anni della città di Xuchang nella provincia dell'Henan, è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

L'ingiusta condanna della signora Wei è scaturita dall’arresto avvenuto la mattina del 14 agosto dell'anno scorso, mentre stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa. Gli agenti della Stazione di polizia di via Wuyi hanno girato il suo caso a quella di Dingzhuang e alla sua agenzia di supervisione, la Divisione di sicurezza interna del distretto di Weidu. Le due agenzie hanno inviato alcuni agenti per fare irruzione nella sua abitazione.

La sera successiva è stata riscontrata a Shuyan una grave forma di anemia ed è stata rilasciata. Il 21 settembre dell'anno scorso è stata sottoposta a un altro esame fisico, ma la prigione locale ha nuovamente rifiutato di recluderla a causa dell'anemia. La polizia l'ha portata al Centro di trattamento dei casi della città di Xuchang. La sera stessa, poco dopo le 21:00, gli agenti hanno accompagnato Shuyan alla Stazione di polizia di Dingzhuang, per sbrigare le pratiche per il rilascio su cauzione.

Mentre la signora Wei era in libertà provvisoria, la polizia ha fatto numerosi tentativi di riprenderla i custodia, nonostante fosse estremamente debole. Lo scorso 9 gennaio era sul letto a riposare, quando otto agenti hanno fatto irruzione nel suo appartamento, e le hanno detto che dovevano portarla a fare un esame fisico e che dopo sarebbe stata riportata a casa. Tuttavia, è stata condotta direttamente nella sala interrogatori di una stazione di polizia locale. Diversi agenti l'hanno portata nella stanza, ma lei ha lottato con tutte le sue forze per liberarsi e uscire. Più tardi la donna è stata rilasciata.

Il 29 giugno scorso gli agenti della Divisione di sicurezza interna del distretto di Weidu l'hanno ripresa in custodia e l'hanno fatta rinchiudere nel Centro di detenzione della città di Xuchang. Quando il suo avvocato le ha fatto visita, ha notato che doveva usare uno sgabello per camminare e parlava affannosamente. L'avvocato ha chiesto immediatamente il suo rilascio su cauzione, ma la polizia ha rifiutato e ha sottoposto il caso alla Procura distrettuale di Weidu. Shuyan è stata quindi incriminata e condannata. Non è chiaro quando il tribunale locale abbia emesso il verdetto di colpevolezza.

Lo scorso 11 novembre l'avvocato di appello della signora Wei si è recato al centro di detenzione e ha saputo che era in cura in un ospedale. Quando vi si è recato, ha notato che la donna era su una sedia a rotelle. Shuyan non era in grado di camminare autonomamente, ma il centro di detenzione non ha incaricato nessuno di aiutarla e lei è stata costretta a usare uno sgabello per muoversi. Soffriva anche di emorragie vaginali e aveva il valore dell'emoglobina estremamente basso. L'ospedale ha anche scoperto che aveva anomalie ai nervi lombari.

Il suo avvocato ha chiesto che fosse rilasciata in libertà vigilata, ma il giudice Li Pei ha affermato che le condizioni della donna non soddisfavano i requisiti richiesti.

Il marito di Shuyan è dovuto tornare nella sua città natale per assistere la madre malata. Il loro figlio risiede fuori città e ha appena avuto un bambino. La donna non aveva altri familiari che potessero farle visita nel centro di detenzione o cercare giustizia per lei.

Non è la prima volta che la signora Wei viene presa di mira per la sua fede. In precedenza era stata detenuta per un totale di oltre otto anni, mentre lavorava come insegnante di scuola nella città di Hami, nella provincia dello Xinjiang.

Un anno e sette mesi di lavori forzati

Nell'estate del 1998 Shuyan ha iniziato a praticare il Falun Gong ed è diventata una persona molto più coscienziosa e disponibile. Ha anche ricevuto numerosi riconoscimenti sul lavoro. Una volta il suo direttore ha detto che il suo lavoro sarebbe stato molto più facile, se gli altri insegnanti fossero stati come lei.

A metà del mese di luglio 2001 la donna è stata arrestata nella propria abitazione e trattenuta per tre giorni. Il 28 febbraio 2002 è stata prelevata dal posto di lavoro e trattenuta per un anno e sette mesi nel Campo di lavoro forzato femminile della provincia dello Xinjiang.

Due pene detentive concomitanti, per un totale di sei anni e otto mesi di carcere

Il 30 settembre 2005 Shuyan è stata nuovamente arrestata, mentre stava distribuendo materiale informativo del Falun Gong. La donna è stata portata nel Centro di detenzione della città di Hami, dove ha fatto uno sciopero della fame per più di un mese ed è stata rilasciata su cauzione quando la sua vita era in pericolo. A metà dicembre 2005 è stata nuovamente arrestata sul posto di lavoro e portata nello stesso centro di detenzione.

Il 28 gennaio 2006 il tribunale locale ha condannato la signora Wei a cinque anni, con un periodo che va da circa metà dicembre 2005 a metà novembre 2010 (poiché era già stata detenuta per più di un mese nell'ottobre 2005). L'8 febbraio 2006 è stata rinchiusa nel Carcere femminile della provincia dello Xinjiang.

Il 25 agosto 2008, il giorno dopo la conclusione delle Olimpiadi estive, le detenute assegnate alla sua sorveglianza non le hanno permesso di usare il bagno. Per protestare Shuyan ha gridato: "La Falun Dafa è buona!". La detenuta Rebiya (cognome sconosciuto) le ha dato uno schiaffo sul volto e le ha coperto la bocca. Shuyan si è sentita soffocare e ha allontanato la mano della detenuta, che l'ha denunciata alle guardie, accusandola di averla graffiata. La guardia Chen Li ha quindi istigato Rebiya e altre tre detenute a fabbricare prove contro la signora Wei, facendola incriminare per "aggressione ad altre detenute". Di conseguenza Shuyan è stata condannata ad altri tre anni dal Tribunale superiore dello Xinjiang, da scontare in concomitanza con la sua precedente condanna a cinque anni. La sua seconda pena detentiva è durata dal luglio 2009 al luglio 2012; è stata quindi incarcerata per un totale di sei anni e otto mesi.

Durante la sua permanenza nel centro di detenzione e in prigione, la signora Wei ha subito varie forme di abuso, tra cui le percosse, le scosse elettriche e la privazione del sonno. Quando, per protestare, ha iniziato uno sciopero della fame, le guardie le hanno aperto la bocca per nutrirla a forza, ferendola e facendole cadere alcuni denti. Per quattro volte è stata messa in cella d'isolamento, anche per un anno. Durante l'inverno, le guardie hanno intenzionalmente alzato il riscaldamento, le hanno ammanettato le mani dietro la schiena e l'hanno costretta ad accovacciarsi contro il muro; il termosifone era così caldo che le ha provocato vesciche sulle natiche.

Un'altra volta il capo divisione, Xia Jiangli, ha ordinato a più di 10 detenute di picchiarla per due ore consecutive. La donna è stata presa a calci e pugni, costretta a inginocchiarsi, schiaffeggiata e pizzicata. In un'altra occasione, le guardie l'hanno trascinata per le scale. La donna ha riportato tagli e graffi.

Al momento dell'arresto nel 2005, Shuyan era una donna sana, mentre quando è stata rilasciata nel luglio 2012 era incapace d'intendere e di volere, e costretta su una sedia a rotelle.

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