(Minghui.org) Lo scorso 29 settembre Zhu Yamei, di 72 anni residente a Qiqihar nella provincia dell'Heilongjiang, è stata condannata a due anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
La pena detentiva di Yamei deriva dal suo arresto avvenuto il 2 maggio scorso in un'area residenziale del distretto di Longsha. Poiché gli agenti della Stazione di polizia di Caihong non hanno notificato l'arresto ai suoi familiari, la mattina del 13 maggio suo marito ne ha denunciato la scomparsa alla locale stazione di polizia di via Jianshe, nel distretto di Jianhua e, nel pomeriggio, l'uomo è stato convocato. La polizia gli ha chiesto di chiamare il figlio e la sorella della signora Zhu, per sapere se fosse andata a stare da loro.
L'uomo non ha fatto alcuna telefonata e gli è stato chiesto di aspettare alla stazione di polizia. Dopo le 17:00 alcuni agenti della Stazione di polizia di Caihong sono arrivati e hanno detto di aver bisogno del libretto di famiglia della moglie. Hanno quindi riaccompagnato a casa il marito, per fare irruzione nella loro abitazione, e le hanno confiscato sei libri del Falun Gong, oltre ad alcuni altri oggetti legati alla pratica.
In seguito, la Stazione di polizia di Caihong ha girato il caso all'ufficio giudiziario che sovrintende alla fattoria di Qixingpao, di proprietà dello Stato, dov'era registrata la famiglia della signora Zhu. Il responsabile del caso presso l'ufficio giudiziario ha chiamato suo marito per avere conferma sui nuovi sviluppi. Intorno al mese di luglio il marito si è recato alla Stazione di polizia di Caihong e ha appreso che il caso della moglie era stato presentato alla procura distrettuale di Jianhua e notificato all'ufficio giudiziario della fattoria di Qixingpao. Non è chiaro il motivo per cui la stazione di polizia abbia effettuato la notifica, quando aveva consegnato il caso all'ufficio giudiziario.
In una data sconosciuta Yamei è stata processata presso il Tribunale distrettuale di Jianhua e lo scorso 2 settembre è stata condannata. Probabilmente è ancora rinchiusa in un centro di detenzione locale.
Nell'estate del 1998 la signora Zhu ha iniziato a praticare il Falun Gong e in pochi mesi è guarita da problemi di stomaco, disturbi cardiaci, asma, dolori alle gambe e alla schiena. Anche la sua vista è notevolmente migliorata. Dopo l'inizio della persecuzione, nel luglio 1999, è rimasta ferma nella sua fede e ha usato vari mezzi per smentire la propaganda del regime contro il Falun Gong.
Il 6 settembre 2007 tre agenti del Dipartimento di polizia della fattoria di Qixingpao hanno arrestato la signora Zhu. Durante l'interrogatorio, la donna è stata tenuta ammanettata e incatenata a una sedia di ferro. Quella notte non le è stato permesso di dormire e, il mattino seguente, è stata condotta in un centro di detenzione locale, dove è stata nuovamente legata su una sedia di ferro ammanettata e incatenata. Le guardie non le davano cibo a sufficienza e lei aveva sempre fame. Quindici giorni dopo, le è stato imposto un anno e mezzo di lavori forzati. Il 22 settembre 2007, prima del suo trasferimento al Campo di lavoro di Shuanghe, è stata costretta a pagare più di 460 yuan (circa 60 euro) al centro di detenzione per le spese di sostentamento.
Durante la detenzione nel campo di lavoro, Yamei è stata costretta a guardare video che diffamavano il Falun Gong. È stata anche privata del sonno e costretta a svolgere lavori forzati, tra cui la realizzazione di oggetti artigianali con polvere tossica, che le ha provocato la tosse anche con la protezione di due mascherine. La polvere tossica cadeva anche sui panini al vapore, formando delle macchie colorate, ma lei doveva comunque mangiarli, perché non le veniva dato altro cibo. Yamei ha iniziato ad avere la febbre e i suoi occhi si sono arrossati. Il campo di lavoro ha insistito che non si trattava di avvelenamento da polvere tossica ed è stata costretta comunque a lavorare per più di 14 ore al giorno. La donna ha sofferto di dolori insopportabili al petto e alla schiena, ma non le è stato mai permesso di fare una pausa.
Intorno alle 15:00 del 27 agosto 2013 gli agenti Ding Guowei, Ni Bo e Liu Zhaowei di un dipartimento di polizia sconosciuto, insieme a un operatore della comunità, hanno fatto irruzione nella sua abitazione. Alla donna sono stati confiscati il televisore, i libri del Falun Gong, uno zaino firmato e 200 yuan (circa 30 euro) in contanti. Yamei è stata trattenuta per ore al dipartimento di polizia e, dopo le 20:00, è stata rilasciata.