(Minghui.org) A una donna di 63 anni, residente a Langfang nella provincia dell’Hebei, sono state negate le visite della famiglia da quando, il 19 dicembre dell’anno scorso, è stata ammessa nel reparto 14 del carcere femminile della provincia dell’Hebei per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il 2 marzo dell’anno scorso Fan Meiling è stata arrestata e, il 17 agosto, è stata condannata a un anno e mezzo di prigione, oltre a una multa di 5.000 yuan (circa 650 euro). Il 24 ottobre il suo appello è stato respinto e, il 19 dicembre, è stata trasferita in carcere.
I familiari di Fan hanno chiesto di farle visita, ma la loro istanza è stata respinta. Le autorità carcerarie hanno affermato che una politica emanata dall’Ufficio dell’amministrazione penitenziaria della provincia dell’Hebei vieta ai praticanti del Falun Gong sottoposti a gestione rigorosa di ricevere le visite della famiglia. La “gestione rigorosa” è una forma di punizione imposta ai praticanti del Falun Gong appena ammessi in molte carceri cinesi, quando rifiutano di rinunciare alla loro fede.
La famiglia di Fan ha chiesto di vedere il regolamento, ma il carcere non ha fornito loro una copia scritta (sempre che esista). In seguito Fan ha potuto telefonare una volta ai suoi familiari, ma la chiamata è stata interrotta dopo pochi minuti. La sua famiglia ha presentato un reclamo all’Ufficio dell’amministrazione penitenziaria della provincia dell’Hebei e le è stato detto che la chiamata era stata interrotta perché Fan aveva rivelato al telefono che la prigione stava cercando di costringerla ad ammettere la sua colpevolezza nel praticare il Falun Gong.
La famiglia di Fan ha fatto diverse richieste per avere di nuovo una conversazione telefonica con lei, ma al momento della stesura di questo articolo non ha ricevuto alcuna risposta dalla prigione. I familiari anche chiamato più volte l’Ufficio dell’amministrazione penitenziaria e si sono sentiti rispondere che i funzionari avrebbero inoltrato le loro richieste di telefonate alla prigione. Siccome non è accaduto nulla, hanno contattato il pubblico ministero della prigione, che è stato molto scortese e ha continuato a ripetere la propaganda diffamatoria del regime comunista contro il Falun Gong.
Il 2 marzo dell’anno scorso Fan, della città di Chifeng nella Mongolia Interna, è stata arrestata nella sua casa in affitto nel distretto di Anci a Langfang. Gli agenti della stazione di polizia di Nanmenwai l’hanno portata al centro di detenzione della città di Langfang e hanno delegato il suo caso all’ufficio di sicurezza interna della contea di Wenan.
Il 15 marzo il procuratore Chen Jianfeng della procura della contea di Wenan ha incriminato Fan e, il 17 aprile, ha trasmesso il caso alla procura di Bazhou. Il 17 maggio il procuratore Yang Yubiao ha presentato il caso al tribunale locale.
Il 27 luglio Fan è stata processata e il 17 agosto è stata condannata a un anno e mezzo, oltre a una multa di 5.000 yuan. Il 24 ottobre il tribunale intermedio della città di Langfang ha confermato il verdetto originale.
Per i dettagli sull’ultimo procedimento giudiziario e sulle passate persecuzioni di Fan, si vedano gli articoli correlati elencati di seguito.