(Minghui.org) Lo scorso 23 gennaio una donna, residente a Nanchong nella provincia del Sichuan, che era libera su cauzione, è stata ingannata dalla polizia ed è stata ricondotta in prigione. Più tardi il marito ha scoperto che era stata condannata a un anno per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Al momento in cui scriviamo, né i coniugi né l’avvocato della donna hanno ricevuto una copia scritta del verdetto.
Il calvario di Deng Guojun è iniziato con il suo arresto, avvenuto intorno alle 6:00 del 19 settembre 2022, da parte di sei agenti, tra cui Chen Zhoujun e Wu Fangfang, dell'Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Gaoping. Alla donna sono stati confiscati i libri del Falun Gong, il computer, la stampante e altri oggetti di valore, prima di essere condotta insieme al marito, Chen Daiyou, anch'egli praticante del Falun Gong, all’Ufficio per la sicurezza interna, dove sono stati interrogati separatamente. Dopo le 23:00 i coniugi sono stati rilasciati su cauzione.
Il 28 dicembre 2022 sono stati entrambi convocati, per un'altra serie di interrogatori, e sono stati costretti a firmare verbali contenenti prove fabbricate.
Il 31 marzo dell’anno scorso gli agenti Chen e Wu hanno presentato due casi separati, contro Deng e suo marito, alla Procura distrettuale di Gaoping. Un altro ufficiale, di nome Tang, la mattina del 12 maggio ha chiamato Chen e ha ordinato a lui e alla moglie di presentarsi nel pomeriggio. I coniugi si sono rifiutati di obbedire.
A partire dal 31 marzo dell’anno scorso il procuratore Luo Ruixue ha concesso loro una cauzione e in seguito ha spedito il relativo avviso alla stazione di polizia di Wufeng. L'agente Wu Kairong ha convocato la coppia il 15 maggio e, nel pomeriggio, l'ha fatta deporre nel suo ufficio.
Il 21 giugno l'Ufficio per la sicurezza interna di Gaoping ha convocato Deng e le ha chiesto se avesse presentato il suo resoconto di persecuzioni al sito Minghui. La donna è stata accusata di "collusione con le forze d'oltremare".
Il 28 novembre il procuratore Luo ha presentato il suo caso al tribunale distrettuale di Gaoping e lo scorso 8 gennaio la donna è stata processata dal giudice Zhou Xiaobing, che ha presieduto il processo. Erano presenti anche i giudici Ren e Zheng e il cancelliere Wang Ting.
L'avvocato di Deng ha presentato per lei un’istanza di non colpevolezza e la donna ha anche testimoniato in propria difesa. Al termine dell'udienza le è stato concesso di tornare a casa.
Il 22 gennaio l'Ufficio per la sicurezza interna di Gaoping ha chiamato Deng, ordinandole di presentarsi nel pomeriggio per discutere una certa questione. La donna ha risposto che avrebbero potuto parlare al telefono, ma l'interlocutore ha detto che la questione doveva essere discussa di persona. La mattina dopo Deng si è recata all'ufficio di sicurezza nazionale, ma all'arrivo è stata prelevata e condotta in ospedale per un esame fisico. Le è stata riscontrata una pressione arteriosa sistolica di 240 mmHg (quando la norma non supera i 120 mmHg), ma la polizia l'ha comunque fatta ammettere nel centro di detenzione della città di Nanchong.
Non vedendo la moglie rientrare a casa, il marito Chen ha chiamato il suo avvocato, che ha immediatamente contattato il tribunale distrettuale di Gaoping, e gli è stato comunicato che la donna era stata condannata a un anno di prigione. La polizia ha ricevuto l'ordine di riprenderla in custodia.
Chen è stata tormentata da varie malattie, ma è guarita dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong. Il marito ha detto che non avrebbe mai dovuto essere condannata, per aver esercitato il suo diritto costituzionale alla libertà di credo. La donna sta cercando di assumere un nuovo avvocato per appellarsi contro il verdetto.