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Tianjin, notizie tardive: Praticante di 62 anni muore dopo anni di sfollamento per evitare di essere arrestato

09 Marzo 2024 |   Di un corrispondente Minghui di Tianjin, Cina

(Minghui.org)

Nome: Wei GuanghuaNome cinese: 卫广华Sesso: UomoEtà: 62 anniCittà: TianjinProvincia:Occupazione: Procacciatore d'affariData della morte: Dicembre 2023Data dell'ultimo arresto: Circa 2018Luogo di detenzione più recente: Un centro di detenzione locale

Nel mese di dicembre dell’anno scorso un uomo di 62 anni, residente a Tianjin, è deceduto pochi giorni dopo aver avuto un ictus. La morte di Wei Guanghua ha coronato decenni di sofferenze a causa della persecuzione del Partito Comunista Cinese contro la sua fede, il Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale, basata sui principi di Verità-Compassione-Tolleranza.

Wei aveva un lavoro ben remunerato e la sua famiglia era benestante. Tuttavia, si sentiva perso e spesso si interrogava sullo scopo della vita. Dopo aver fatto visita a un amico ed essere stato introdotto al Falun Gong, ha trovato le risposte alle sue domande. Quando l'amico ha menzionato i principi di Verità-Compassione-Tolleranza, senza esitare ha deciso di praticare il Falun Gong.

Dopo l'inizio della persecuzione nel luglio 1999, Wei ha lavorato con altri praticanti per sfatare la propaganda d'odio contro la pratica spirituale. Il 31 maggio 2003 è stato arrestato e condannato a nove anni di prigione. Mentre stava scontando la pena, sua moglie ha divorziato. Ciononostante, gli sono stati restituiti tutti i beni coniugali e la piena custodia del figlio e della figlia.

In prigione Wei è stato brutalmente torturato; si è ammalato gravemente ed è diventato emaciato. È arrivato a pesare meno di 90 libbre (circa 41 chilogrammi), a fronte di un metro e ottanta di altezza. In seguito, il 29 aprile 2009, è stato rilasciato con la condizionale. Grazie agli esercizi del Falun Gong, la sua salute è migliorata, ma non a sufficienza per riuscire a camminare normalmente.

Le autorità lo hanno tenuto sotto stretta sorveglianza. Circa sei mesi dopo essere stato rilasciato, è stato portato in ospedale per un esame fisico, in modo da verificare se stesse abbastanza bene da essere rimandato in prigione. All'improvviso l'ospedale, proprio prima dell'esame fisico di Wei, ha avuto un'interruzione di corrente, e l’uomo è stato riportato a casa. La polizia ha minacciato di riprovarci il giorno successivo.

Quella sera Wei ha deciso di nascondersi dalla polizia e, negli anni successivi, si è spostato spesso per evitare di essere arrestato. Di conseguenza, non si è mai ripreso dai danni alla salute subiti durante la detenzione e ha sviluppato ulteriori sintomi. Più di una volta ha perso conoscenza all’improvviso, mentre lavorava o camminava.

Nel 2018 è svenuto di nuovo mentre era in sella alla sua moto. Vedendo che era gravemente ferito e in preda a convulsioni, un passante ha chiamato la polizia, per chiedere aiuto. L’uomo è stato invece arrestato, dopo che gli agenti hanno scoperto materiale del Falun Gong nella sua borsa. Gli hanno anche confiscato gli oltre 10.000 yuan (circa 1.280 euro) in banconote stampate con messaggi del Falun Gong che aveva con sé (poiché tutti i canali legali di appello sono stati bloccati, i praticanti del Falun Gong usano mezzi creativi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione, tra cui la stampa di messaggi sulle banconote).

La polizia ha portato Wei in un centro di detenzione, scoprendo la sua identità dal database dei praticanti del Falun Gong presi di mira dalle autorità. Dopo che si è ripreso, l’uomo è stato consegnato al dipartimento di polizia nel luogo di registrazione della sua famiglia, a Tianjin. Poiché il dipartimento di polizia non è riuscito a trovare una prigione che lo ammettesse per terminare il suo mandato di nove anni, ha dichiarato conclusa la sua pena detentiva.

Per evitare di essere nuovamente preso di mira, Wei si è nascosto una seconda volta. Trascorso qualche anno, dopo aver raggiunto l'età pensionabile, gli è stata accordata una misera pensione (anche se avrebbe avuto diritto a un importo più alto grazie al suo precedente lavoro molto remunerativo). La vita indigente e le difficoltà finanziarie hanno avuto forti ripercussioni sulla sua salute. Nel mese di dicembre dell’anno scorso è stato colpito da un ictus ed è caduto in coma. Le cure ospedaliere non sono servite a molto e i suoi familiari sono stati costretti a dimetterlo dall’ospedale, perché non potevano più permettersi di pagare le spese mediche. Pochi giorni dopo Wei è deceduto.

Condannato a nove anni nel 2003

Il 31 maggio 2003 Wei e alcuni altri praticanti stavano guidando per distribuire materiale informativo del Falun Gong, quando alcune volanti della polizia hanno circondato la loro auto e li hanno arrestati.

Wei è stato portato al Dipartimento di polizia distrettuale di Hexi, dov’è stato interrogato e tenuto in una gabbia di metallo. L’uomo si è rifiutato di rivelare la fonte del materiale o di fare la spia su altri praticanti. Più tardi è stato trasferito in un centro di detenzione affiliato al dipartimento di polizia. Per essersi rifiutato di indossare l’uniforme da detenuto, di fare lavori forzati e per aver praticato gli esercizi del Falun Gong, le guardie lo hanno picchiato e percosso con i bastoni elettrici.

In seguito l’uomo è stato trasferito in un campo di lavoro affiliato al dipartimento di polizia. Le guardie lì lo hanno messo in una gabbia di metallo e hanno acceso un condizionatore d'aria per congelarlo con il freddo dell’inverno, ma Wei è rimasto fedele alla sua fede.

Dopo qualche tempo, la polizia lo ha riportato al dipartimento di polizia. Nel luglio 2004, dopo circa 14 mesi dall'arresto, gli è stato ordinato di presentarsi al processo presso il tribunale distrettuale di Hexi. Per essersi rifiutato di andarci, gli agenti lo hanno preso a calci e pugni, provocandogli lividi in tutto il corpo. Wei è stato trascinato in una volante e condotto in tribunale contro la sua volontà.

Il giudice gli ha ordinato di stare in piedi al banco degli imputati e lui, in segno di protesta, si è sdraiato per tutto il procedimento giudiziario. Alla fine dell'udienza il giudice lo ha condannato a nove anni di prigione.

Wei è stato ammesso nella divisione otto della prima prigione di Tianjin.

Torturato nella prima prigione di Tianjin

Per costringerlo a rinunciare al Falun Gong, Le guardie della prima prigione di Tianjin hanno usato su Wei vari metodi di tortura, tra cui percosse e scosse con i bastoni elettrici. Hanno anche fatto in modo che alcuni detenuti lo tenessero fermo, inginocchiato sopra un bastone duro, e lo facessero oscillare avanti e indietro in modo che le sua tibia rotolasse contro il bastone, provocandogli un dolore lancinante (vedi immagine sotto). Dopo che è svenuto, le guardie hanno ordinato ai detenuti di versargli adosso acqua fredda. Quando Wei si è ripreso, le guardie hanno ripreso la tortura del "rotolamento", ma è svenuto di nuovo ed è stato risvegliato con l'acqua fredda. Per ore le guardie hanno ripetuto la tortura diverse volte, finché la pelle delle sue gambe non si è lacerata. Aveva ferite aperte che sanguinavano copiosamente.

Illustrazione della tortura: Rotolare le gambe contro un bastone

Un'altra volta le guardie hanno incatenato le mani e una gamba di Wei al muro, costringendolo a stare in piedi su una gamba sola per molti giorni consecutivi (vedi immagine sotto).

Rievocazione della tortura: Entrambe le mani e una gamba incatenate, in piedi sull'altra gamba

Il 22 giugno 2007 le guardie Wang Bin e Yang Bo hanno messo Wei in cella d’isolamento, dopo che si era rifiutato di fare i lavori forzati. Gli hanno incatenato i piedi a un anello di metallo ancorato al pavimento e gli hanno ammanettato le mani. Almeno una volta al giorno, le guardie lo facevano uscire dalla cella e lo trascinavano al piano superiore per interrogarlo (vedi immagine sotto). Poiché le catene pesavano quasi 15 chilogrammi, il trascinamento quotidiano ha provocato a Wei lacerazioni alla pelle, fino a scoprire le sue ossa.

Illustrazione della tortura: Trascinamento con pesanti catene fino al piano superiore

Per protestare Wei ha iniziato uno sciopero della fame ed è stato alimentato a forza per più di 100 giorni. L’uomo aveva crampi allo stomaco e spesso vomitava. Il vomito prolungato ha eroso il pavimento di cemento e in alcuni punti sono comparsi dei segni.

Wei è stato alimentato a forza fin quasi al punto di ucciderlo. l’uomo non riusciva più a stare seduto. Le autorità carcerarie lo hanno portato all'ospedale Xinsheng per un trattamento d'emergenza, dopodiché, hanno posto fine alla sua reclusione in isolamento. A quel punto Wei era quasi paralizzato. Il polpaccio e il piede destro erano disabili, i muscoli erano atrofizzati e non riusciva a camminare. Poteva farlo soltanto se sostenuto da altri detenuti.

Torturato nella prigione di Gangbei

Il 30 giugno 2008 Wei è stato trasferito nella prigione di Gangbei, a Tianjin, senza che la sua famiglia ne fosse a conoscenza.

All'epoca c'erano due squadre di gestione rigorosa e Wei è stato assegnato al team nove. Il capo squadra si chiamava Yang Zhongshui e il suo vice Song Xuesen. Tra gli oltre 100 detenuti c'erano 60-70 praticanti del Falun Gong, tra cui Wei.

Le guardie della squadra nove tenevano ogni praticante in una cella separata e 11 detenuti controllavano ogni movimento di Wei. L’uomo è costretto a stare seduto su un piccolo sgabello, dalle 6:00 alle 12:00 di ogni giorno. A ogni minimo movimento i detenuti lo picchiavano.

L’uomo ha iniziato uno sciopero della fame per protesta ed è stato portato nella clinica della prigione per essere alimentato a forza. Inizialmente le sessioni di alimentazione forzata erano tre al giorno, ma presto le guardie le hanno aumentate a cinque volte al giorno. Durante ogni sessione Wei veniva legato a una panca con le mani ammanettate e i piedi incatenati. Quattro o cinque detenuti lo tenevano stretto e un medico gli inseriva un tubo nella narice. In seguito il medico ha delegato l'inserimento del tubo ai detenuti.

Quando Wei non veniva alimentato a forza, i suoi piedi erano incatenati a un anello di metallo ancorato al pavimento e anche le sue mani erano ammanettate all'anello. Di solito le guardie lo tenevano legato in questo modo per 10 o 15 giorni alla volta. Dopo, con la scusante di fargli fare una pausa, lo sollevavano e lo facevano ricadere a terra. Gli piegavano anche il corpo con la forza, provocandogli atroci dolori. Dopo la "pausa", gli imponevano la stessa tortura per altri 10-15 giorni, prima di concedergli un'altra "pausa". Le torture sono cessate solo dopo circa sei mesi.

Le condizioni di salute di Wei sono rapidamente peggiorate ed è stato sul punto di morire. Il 29 aprile 2009 l’uomo è stato rilasciato in libertà vigilata.

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