(Minghui.org) Verso la fine di novembre dell’anno scorso una donna di 83 anni, residente a Pechino, è stata condannata a tre anni di prigione e multata di 3.000 yuan (circa 380 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
L'ingiusta condanna di Wang Lianzheng deriva dal suo arresto avvenuto il 23 agosto 2019. Poco dopo le 10:00 del mattino gli operatori del comitato di strada hanno bussato alla sua porta. La donna non li ha fatti entrare, ma l'agente Chen Hongli è riuscito ad aprirla. Wang gli ha impedito di perquisire la sua abitazione e lui ha chiamato altri agenti dal Dipartimento di polizia distrettuale di Chaoyang. Insieme hanno messo a soqquadro l’appartamento e le hanno confiscato i libri e i materiali del Falun Gong, il computer, la stampante, più di 6.000 yuan (circa 760 euro) in contanti e altri oggetti di valore.
Gli agenti hanno portato Wang alla locale stazione di polizia di Anzhen e, poco dopo le 15:00, l’hanno trasferita al centro casi del Dipartimento di polizia distrettuale di Chaoyang. Dopo che la donna è svenuta all’improvviso, le è stata riscontrata una pressione sanguigna particolarmente elevata. La polizia ha quindi avvisato la famiglia di andarla a prendere e ha detto che sarebbe stata rilasciata su cauzione di un anno.
Alle 9:30 del 6 gennaio 2020 gli agenti Feng Zhixiong e He Zhiqiang della stazione di polizia di Anzhen si sono presentati a casa di Wang, affermando di essere lì per farle le seguenti domande, in base a un ordine della Procura distrettuale di Chaoyang: 1) se era di sua proprietà la stampante confiscata a casa sua il 23 agosto 2019; 2) se aveva stampato lei stessa i materiali del Falun Gong confiscati; 3) con chi aveva avuto contatti; 4) se aveva continuato a distribuire materiale del Falun Gong, mentre era in libertà provvisoria; 5) se aveva continuato a praticare il Falun Gong.
Wang ha risposto che avrebbe continuato a praticare, perché il Falun Gong le ha donato una seconda vita. Prima di iniziare a praticare, nel gennaio 1996 all'età di 55 anni, soffriva di numerose malattie, tra cui bradicardia (rallentamento del battito cardiaco), ipotensione (pressione bassa), trombocitopenia (basso numero di piastrine nel sangue), policitemia vera (aumento delle cellule ematiche che rende il sangue più denso), stiramento della colonna vertebrale cervicale e stenosi spinale (che provocava un insufficiente afflusso di sangue al cervello e spesso le causava stati di shock). Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, tutti i suoi sintomi sono scomparsi. Ha anche smesso di fumare senza problemi, dopo 36 anni di dipendenza.
Dopo aver ascoltato la sua storia, gli agenti se ne sono andati.
Il 13 gennaio scorso il procuratore del distretto di Chaoyang ha convocato Wang. La donna ha iniziato a sentirsi a disagio mentre si recava lì e, dopo essere arrivata, non era ancora in grado di parlare. Il figlio adulto che l'accompagnava ha risposto alle domande dei pubblici ministeri. Wang è riuscita a dire di sì quando un funzionario le ha chiesto se praticava ancora il Falun Gong. Un altro pubblico ministero è stato sentito dire: "È anziana e in cattive condizioni di salute". Più tardi è stata lasciata andare e le è stato chiesto di aspettare una chiamata dal tribunale distrettuale di Chaoyang.
Verso la fine di novembre il tribunale le ha notificato la condanna. Non è chiaro se sia mai stato tenuto un processo e quando sia stata presa in custodia per scontare la pena.