(Minghui.org) Verso la fine di ottobre dell’anno scorso una donna, residente ad Hanzhong nella provincia dello Shaanxi, è stata condannata a due anni e mezzo di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal luglio 1999.
A causa della sua età avanzata è stato concesso a Zheng Suzhen, di quasi 80 anni, di scontare la pena ai domiciliari. La sua ingiusta condanna è scaturita dall'arresto avvenuto il 18 maggio 2022, quando gli agenti della stazione di polizia di via East hanno fatto irruzione nel suo appartamento in affitto. Alla donna sono stati confiscati i libri del Falun Gong e il materiale informativo, oltre a 2.000 yuan (circa 260 euro) in contanti che aveva risparmiato per pagare la rata mensile.
Gli agenti hanno interrogato per ore Zheng, prima di rilasciarla agli arresti domiciliari. In seguito, la donna ha dovuto affrontare continue molestie da parte della polizia e del comitato di strada.
Il procuratore Zhang Qing della Procura distrettuale di Hantai ha incriminato Zheng e ha trasmesso il suo caso al tribunale distrettuale di Hantai. Il 30 novembre 2022, durante l'udienza, la donna ha presentato, al giudice Zhang Xu, la sua memoria difensiva, che aveva scritto.
Nella sua difesa, Zheng ha spiegato che il Falun Gong le ha curato la colecistite, la sciatica, la cataratta, sinusite, la pancreatite e i reumatismi cronici. Ha anche testimoniato contro gli agenti che l'hanno arrestata, per aver fatto irruzione nella sua abitazione in affitto, senza mostrare alcun documento o un mandato di perquisizione, aggiungendo che non c'era alcuna base legale che giustificasse il suo arresto o il processo, poiché nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong.
Nel mese di ottobre dell’anno scorso il giudice Zhang ha condannato Zheng e, attualmente, l’anziana donna sta scontando la pena ai doniciliari.
Non è la prima volta che Zheng viene presa di mira per la sua fede nel Falun Gong. Nel 2003 è stata arrestata dal segretario del Comitato per gli Affari Politici e Legali e dal capo del Dipartimento di Polizia del distretto di Hantai, oltre che da Du Jiucheng, capo dell'Ufficio 610 della Contea di Nancheng. I funzionari hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno imposto un anno di lavori forzati. Mentre stava scontando la pena nel centro di detenzione della contea di Nanzheng, la donna ha sviluppato problemi cardiaci e l’ipertensione, a causa dei maltrattamenti subiti. In seguito Zheng è stata rilasciata con la condizionale.
Nel mese di marzo 2011 circa sei agenti dell'Ufficio 610 e della Divisione di sicurezza interna del distretto di Hantai, tra cui Xiong Hongbo, Pei Guangming e Yu Jing, hanno fatto irruzione nell’appartamento di Zheng e le hanno confiscato libri e materiale informativo del Falun Gong, lettori MP3, e-reader e circa 6.000 yuan (circa 780 euro) in contanti.
La polizia non ha fornito a Zheng o alla sua famiglia un elenco degli oggetti confiscati, come previsto dalla legge. La donna è stata interrogata per diverse ore presso il Dipartimento di polizia distrettuale di Hantai, prima del suo rilascio, avvenuto alle 18:00 dello stesso giorno. Gli oggetti confiscati non le sono mai stati restituiti.
Negli anni successivi, la polizia ha continuato a perseguitare Zheng a casa e le ha ordinato di presentarsi di tanto in tanto. I suoi familiari erano in preda al panico ogni volta che sentivano le sirene della polizia.
Per evitare ulteriori molestie, Zheng e la sua famiglia hanno venduto la casa in perdita e hanno affittato un appartamento, ma sono stati rintracciati dalla polizia che ha continuato a perseguitarla. Quando Zheng si è rifiutata di firmare le dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, le autorità hanno minacciato di sospendere la pensione della figlia e di sfrattarla dalla casa in affitto.