(Minghui.org) Un uomo residente a Botou, nella provincia dell’Hebei, è stato recentemente condotto in prigione, dove dovrà scontare una pena di 16 mesi per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 3 luglio dell’anno scorso Duan Zhisheng, operaio, è stato arrestato sul posto di lavoro dagli agenti del Dipartimento di polizia della città di Botou. Quel pomeriggio tre agenti si sono recati a casa sua, hanno mostrato alla moglie un avviso di detenzione e le hanno ordinato di firmarlo. La polizia ha detto di averlo arrestato perché aveva pubblicato informazioni sul Falun Gong su WeChat, usando il suo cellulare.
Duan è stato trattenuto per alcuni giorni nel centro di detenzione della città di Botou e, in seguito, è stato trasferito nel centro di detenzione di Renqiu. Il tribunale ha tenuto un'udienza segreta sul suo caso e lo ha condannato, senza informare la sua famiglia, a 16 mesi di pena detentiva, da scontare nel carcere di Tangshan.
Settimane fa la prigione ha chiamato la moglie di Duan e le ha chiesto quale fosse il suo atteggiamento nei confronti del Falun Gong. La donna ha risposto che il marito non ha commesso alcun illecito nel praticare il Falun Gong o nel condividere informazioni su WeChat.
Duan non è l'unico residente di Botou ad essere stato condannato per aver pubblicato su WeChat informazioni sul Falun Gong. Un altro residente, Li Bin, il 28 aprile 2021 è stato arrestato nella propria abitazione dalla polizia di Internet della provincia dell’Henan, ed è stato condannato a sette anni e mezzo, per aver inviato su WeChat messaggi sulla persecuzione del Falun Gong.