(Minghui.org) Il 20 marzo scorso una donna di 68 anni, della contea autonoma Manciù di Xinbin nella provincia del Liaoning, è stata condannata a tre anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Intorno alle 16:00 del 2 dicembre dell’anno scorso Jiang Zhihui, di etnia coreana, è stata arrestata dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. Gli agenti della stazione di polizia della città di Xinbin, nella contea autonoma di Xinbin Manchu, hanno fatto irruzione nella sua abitazione e l'hanno messa in reclusione penale presso il centro di detenzione della città di Fushun, che sovrintende alla contea autonoma di Xinbin Manchu.
Il 20 marzo il tribunale distrettuale di Shuncheng, della città di Fushun, ha condannato Jiang, ma i dettagli sull’accusa e sul processo sono ancora da indagare.
Non è la prima volta che Jiang viene presa di mira per la sua fede. In precedenza ha scontato un anno di lavori forzati e quattro anni di prigione.
L'8 settembre 1999 si è recata a Pechino per fare appello in favore del Falun Gong ed è stata arrestata. Dopo essere stata riportata nella provincia del Liaoning, è stata rinchiusa in un centro per il lavaggio del cervello e le è stato ordinato di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. La donna si è rifiutata di obbedire e ha rischiato la detenzione in un campo di lavoro. Suo marito è stato costretto a pagare 3.000 yuan (circa 390 euro) e a firmare una dichiarazione a suo nome per smettere di praticare il Falun Gong.
Dopo che Jiang è stata rilasciata, il marito le ha impedito di uscire di casa, nel timore che si recasse nuovamente a Pechino a fare appello in favore del Falun Gong o incontrare altri praticanti. Poiché le autorità hanno minacciato di coinvolgerlo nella persecuzione, la picchiava ogni sera dopo essere tornato dal lavoro. Spesso la riempiva di calci e pugni, e la frustava con la cintura.
Jiang non è riuscita a dormire per sette notti consecutive, ha avuto un crollo mentale ed è stata mandata in un ospedale psichiatrico.
Nella seconda metà del 2007 Jiang ha ripreso a praticare il Falun Gong ed è guarita completamente. Riconoscente al Falun Gong, ha ricominciato a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione. Il 15 giugno 2009 è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver parlato alla gente del Falun Gong. È stata condannata a un anno di lavori forzati nel campo di lavoro di Masanjia, dove è stata torturata e costretta a scrivere dichiarazioni di rinuncia alla sua fede.
Il 17 ottobre 2010 la stazione di polizia della città di Xinbin l’ha nuovamente arrestata e le ha confiscato i libri del Falun Gong. Prima di rilasciarla, il capo Sun Changfa ha estorto 3.000 yuan ai suoi familiari, ma non ha rilasciato loro una ricevuta, come previsto dalla legge.
Il 10 dicembre 2013 Jiang è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito calendari con messaggi del Falun Gong. La donna è stata condannata a quattro anni di pena detentiva e brutalmente torturata nella prigione femminile della provincia del Liaoning.
La notte del 7 aprile 2022 diversi agenti si sono appostati fuori dalla sua abitazione, per arrestare lei e i due praticanti che si erano recati a farle visita. La polizia ha anche fatto irruzione nell’appartamento di Jiang e le ha confiscato i libri del Falun Gong. Poche ore dopo i tre praticanti sono stati rilasciati.