(Minghui.org) Zhao Yan, di 78 anni, residente a Suining nella provincia del Sichuan, è stata incriminata per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. La donna si trova ora in attesa di giudizio per il rilascio su cauzione.
Non è la prima volta che Zhao viene presa di mira per la sua fede. Nel corso degli anni ha dovuto affrontare continue molestie da parte della polizia e suo marito ha vissuto costantemente nella paura. La sua malattia polmonare ha continuato a peggiorare e, l’anno scorso, è deceduto.
L'ultima accusa di Zhao è scaturita da un viaggio, fatto a Chengdu (capitale della provincia del Sichuan), per recarsi in visita alla figlia. Il 17 novembre dell’anno scorso stava per salire sul treno per tornare a casa, ma è stata fermata alla stazione ferroviaria di Chengdu Est, dopo che gli agenti di sicurezza hanno trovato nel suo bagaglio chiavette e banconote stampate con messaggi del Falun Gong. La donna è stata portata al posto di polizia all’interno della stazione ferroviaria, dov’è stata interrogata.
La polizia ha convocato la figlia di Zhao e le ha ordinato di accompagnarla a Suining. Gli agenti di Chengdu e quelli della stazione di polizia di via Jiefu, a Suining, hanno fatto irruzione nell'abitazione di Zhao, prima di rilasciarla su cauzione.
Dopo le 10:00 del 5 dicembre dell’anno scorso due agenti in uniforme hanno bussato alla sua porta, per informarla di aver ricevuto l'ordine di controllarla. Una di loro ha tirato fuori un cellulare e ha iniziato a fotografare Zhao.
I due agenti se ne sono andati, ma presto hanno chiamato il figlio di Zhao, avvertendolo di tenere d'occhio la madre e assicurarsi che non uscisse a distribuire materiale del Falun Gong. Gli hanno anche detto che lo avrebbero chiamato una volta al mese.
L’11 dicembre la polizia di Chengdu ha chiamato la figlia della praticante e le ha ordinato di recarsi a firmare alcuni documenti.
Il 17 aprile scorso due agenti e due persone del Comitato di via Yanshi nel distretto di Chuanshan, nella città di Suining, tra cui il segretario Duan e il suo subordinato Zhang, hanno molestato Zhao nella sua abitazione, costringendola a fornire loro il numero di cellulare e la password del wifi. Inoltre, hanno fotografato il suo router. Di tanto in tanto hanno chiamato il figlio per chiedere informazioni sulla sua situazione.
La polizia di Chengdu ha sottoposto il caso di Zhao alla procura dei trasporti ferroviari, che ha provveduto a incriminarla.
La donna, che vive da sola, sta affrontando il processo mentre combatte contro una grave malattia agli occhi e problemi di mobilità.