(Minghui.org) All’inizio di aprile di quest’anno, un 78enne di Lanzhou, nella provincia del Gansu, è stato condannato a tre anni e otto mesi di carcere semplicemente perché praticava il Falun Gong, una disciplina per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Chen Deguang è stato arrestato il 30 marzo dello scorso anno da agenti della Stazione di polizia di Shiwan ed è stato incriminato dal Tribunale distrettuale di Chengguan all’inizio di aprile di quest’anno. Non si conoscono però le date esatte in cui è stato incriminato e processato, e non si sa nemmeno dove sia detenuto.

Chen Deguang

Chen, ora in pensione, è un ex dipendente della società metallurgica n. 4, che ora ha chiuso i battenti. Non è la prima volta che viene preso di mira per la sua fede: lui e sua moglie, Sheng Chunmei, anch’essa praticante del Falun Gong, erano stati ripetutamente arrestati nel corso degli anni ed erano stati entrambi condannati a nove anni in seguito all’arresto del luglio 2011.

La salute della signora Shen si è deteriorata a causa delle torture subite nel carcere provinciale del Gansu: aveva un’infezione alla cistifellea, ipertensione e diabete. La prigione l’ha rilasciata solo quando era in punto di morte. È morta il 12 ottobre del 2017, sette settimane dopo il rilascio. Aveva 65 anni.

Anche Chen ha subito atroci torture nel carcere di Lanzhou. Per i dettagli delle sue tribolazioni si veda il primo articolo riportato qui sotto. Dopo il rilascio il 6 luglio del 2020 ha scoperto che la pensione gli era stata revocata illegalmente a partire dal 2012 (cioè nel secondo anno di detenzione). Non solo le autorità si rifiutavano di riprendere a pagargli la pensione, ma l’Ufficio di previdenza sociale aveva chiesto alla figlia di dirgli che doveva restituire tutte le somme pensionistiche ricevute fra il luglio 2011 (quando era stato arrestato) e il 2012 (quando il pagamento della pensione era stato sospeso). Non si sa se Chen lo abbia fatto.

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