(Minghui.org) Nell'aprile scorso due praticanti della città di Qujing, nella provincia dello Yunnan, sono state molestate per la loro fede comune nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. A giugno una delle donne è stata nuovamente contattata dalla polizia.
Di seguito sono riportati i dettagli delle loro recenti molestie e delle persecuzioni subite in passato.
Il 25 aprile scorso due agenti della Stazione di polizia di Baishijiang, tra cui uno di nome He Shuhua, hanno convocato Huang Xilan, settantenne. Le hanno ricordato che era ancora in libertà provvisoria per un anno a seguito di un arresto avvenuto il 10 luglio dell'anno scorso, e che avrebbe dovuto presentarsi da loro se fosse stata convocata nuovamente. Le hanno chiesto se praticava ancora il Falun Gong e, prima ancora che rispondesse, hanno scritto che non praticava più, ordinandole di firmare il documento. Huang si è rifiutata, quindi la polizia l'ha minacciata di trattenerla finché non l’avesse firmato. La donna ha lanciato una provocazione agli agenti, dicendo loro di andare a prendere suo padre, che sarebbe stato dimesso dall'ospedale nel pomeriggio, e di prendersi cura di lui al posto suo. La polizia ha ceduto e l'ha rilasciata.
Il 13 giugno l'agente He ha convocato nuovamente Huang alla stazione di polizia. Il suo assistente le ha scattato delle foto senza il suo permesso.
In passato Huang, lavoratrice in pensione di un’industria tessile della città di Qujing, era stata condannata per due volte a due anni in un campo di lavoro, dopo essere stata arrestata rispettivamente nel gennaio 2000 e nel luglio 2005. Le era stato concesso di scontare il primo periodo a casa. Il 20 marzo 2010 è stata nuovamente arrestata mentre studiava gli insegnamenti del Falun Gong nell'abitazione di un’altra praticante e successivamente è stata condannata a dieci anni. La polizia ha continuato a perseguitarla anche dopo il suo rilascio.
Il 23 aprile scorso Tang Shuilan, di 59 anni, si è recata in treno con la sorella nella città di Nantong, nella provincia del Jiangsu, per festeggiare l'imminente compleanno della madre che ha 90 anni e vive da sola.
Il giorno successivo (quando era ancora sul treno) un agente di polizia ha chiamato Tang e ha chiesto di sapere dove si trovasse e lei gli ha parlato del suo viaggio.
Qualche ora dopo, la polizia ferroviaria ha controllato il suo documento di identità e quello della sorella e ha preso i loro numeri di cellulare. Appena arrivate a Nantong, intorno alle ore 10.00 del 25 aprile, il marito della sorella di Tang ha chiamato dicendo che le autorità locali volevano l'indirizzo della madre.
La mattina del 26 aprile un agente della Stazione di polizia della città di Xiaohai si è presentato a casa della madre, chiedendo i numeri di telefono di Tang e di sua sorella e pretendendo di vedere i loro documenti d'identità. Tang ha chiesto il motivo di tale richiesta e l'agente ha risposto che si trattava di un ordine impartito dai superiori.
Dopo aver appreso delle molestie subite dalle sorelle mentre si recavano a Nantong, la madre si è preoccupata per lei al punto che ha tossito ininterrottamente durante la notte. Non è chiaro se la sorella di Tang pratichi il Falun Gong. Per evitare di coinvolgere la madre, lei è tornata a casa subito dopo aver festeggiato il compleanno.
In seguito, Tang ha saputo che gli agenti della Divisione di sicurezza interna del Distretto di sviluppo economico e la polizia locale la mattina presto del 25 aprile hanno interrogato suo cognato al lavoro. Hanno chiesto l'indirizzo della madre e la situazione di Tang e della figlia. La polizia ha chiamato anche il marito di Tang, che stava lavorando fuori città, per chiedere informazioni sulla sua situazione e sull'indirizzo della madre.
Non è la prima volta che Tang viene presa di mira per la sua fede. La mattina del 14 marzo 2017 sei agenti della Divisione di sicurezza interna del Distretto di sviluppo economico e della Stazione di polizia di Xicheng hanno fatto irruzione nella sua abitazione. Poiché lei non era in casa, la polizia ha portato la figlia alla stazione di polizia per fotografarla e ha prelevato dei campioni di sangue, di DNA e le impronte digitali. Poi l'hanno portata alla Divisione di sicurezza interna del Distretto di sviluppo economico per l'interrogatorio e l'hanno rilasciata intorno alle ore 16:40. Tang è stata arrestata due giorni dopo, il 16 marzo. Non è chiaro per quanto tempo sia stata detenuta.
Durante la campagna "Nessuno escluso" del 2020, la polizia l’ha nuovamente perseguitata.