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Hubei: Praticante 61enne muore due anni dopo aver scontato quattro anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong

16 Luglio 2024 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dell'Hubei, Cina

(Minghui.org)

Nome: Ke ChangyanNome in cinese: 柯昌炎Genere: UomoEtà: 61Città: DayeProvincia: HubeiProfessione: AgricoltoreData di morte: 22 aprile 2024Data dell'ultimo arresto:16 gennaio 2018Ultimo luogo di detenzione: Carcere di Shayang

Ke Changyan, un 61enne residente a Daye nella provincia dell' Hubei, è morto il 22 aprile di quest'anno, due anni dopo aver completato i quattro anni di pena detentiva per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Mentre era in carcere è stato brutalmente torturato e, perfino dopo il rilascio nel 2022, la polizia locale ha continuato a molestarlo a casa. Le lesioni dovute alle torture non sono mai guarite ed è morto due anni dopo. Al momento del decesso presentava ancora contusioni alla schiena e alle gambe .

Prima di questa condanna, glien’erano già state inflitte due ai lavori forzati per un totale di quattro anni. Durante la sua permanenza nei campi di lavoro forzato ha subito varie forme di tortura e gli sono stati somministrati farmaci di cui non si conosce il nome, né la composizione. Dopo ciò ha iniziato a soffrire di frequenti giramenti di testa, di perdita della memoria e confusione mentale. Le guardie del campo gli prelevavano spesso il sangue, senza spiegargli il perché e Ke aveva il sospetto che avesse a che fare con il prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong, caldeggiato dal governo.

Due anni ai lavori forzati nel 2001

Il suo primo arresto risale al 2001. Era stato recluso presso il Centro di detenzione n. 2 di Daye per 15 giorni, prima di essere trasferito in un centro per il lavaggio del cervello in cui è rimasto per altri sette giorni, dov’era costretto a guardare video di propaganda che attaccavano il Falun Gong. Inoltre era stato insultato pesantemente, nel tentativo di farlo rinunciare alla sua fede.

Il secondo arresto era avvenuto a febbraio del 2001 ed era stato detenuto per altri 15 giorni. La polizia gli aveva perquisito la casa e confiscato tutto il materiale relativo al Falun Gong.

Il 28 settembre del 2001 era andato a Pechino per fareappello per il Falun Gong ed era stato arrestato per la terza volta e condannato a due anni di lavori forzati. Prima di essere mandato al Centro di riabilitazione per tossicodipendenti di Shizishan per scontare la pena, era stato tenuto in due strutture carcerarie dov’è stato privato del sonno, alimentato forzatamente, picchiato e ricoperto di insulti.

Le guardie ordinavano ai detenuti del centro di picchiarlo, ma a lui non consentivano in nessun modo di sporgere reclamo.

Veniva anche costretto a svolgere dei lavori manuali, fra cui fare la carta stagnola e raccogliere arachidi. Quando gli è venuto un colpo di calore dopo aver lavorato nei campi a quasi 38 gradi, le guardie hanno detto ai detenuti di gettarlo in piscina.

Condannato ad altri due anni di lavori forzati nel 2007

Il 10 dicembre del 2007 una dozzina di volanti della polizia sono entrate nel villaggio di Ke e hanno circondato la sua abitazione. Alcuni agenti hanno aperto la porta a calci e lo hanno ammanettato dietro la schiena. Anche i suoi familiari sono rimasti feriti mentre tentavano di impedire agli agenti di arrestarlo.

Mentre era al Centro di detenzione n. 2 di Daye la polizia gli ha bruciato la barba. Poi è stato portato al Campo di lavoro forzato di Shayang per scontare la seconda pena di due anni.

Poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong è stato privato del sonno, torturato sulla panca della tigre e anche costretto a guardare video di propaganda che demonizzavano il Falun Gong. Una volta, dopo un pestaggio, gli si è gonfiata la testa. I detenuti lo pungevano anche con degli aghi sulla schiena e gli procuravano lesioni su tutto il corpo.

Oltre alle torture fisiche era anche costretto a lavorare senza percepire alcun compenso: faceva accendini, luci al neon e cuciva fiori.

Le autorità gli avevano prorogato la pena di cinque giorni perché si rifiutava di scrivere dichiarazioni che diffamavano il Falun Gong.

Condannato a quattro anni dopo l'arresto nel 2018

Ke è stato arrestato a casa la mattina del 16 gennaio del 2018 e portato al Carcere di Xiongjiabian. Fra gli agenti che l'hanno arrestato c'erano il capo della Stazione di polizia di Mingshan: Huang Kaijin e il capo sezione dell' Ufficio 610 di Daye, Zhang Xuhua. Ai familiari non è stato consentito di fargli visita durante la detenzione e in più hanno subito molestie continue dall'agente Chen del Dipartimento di polizia di Daye che era stato assegnato al caso. Andava a casa loro per carpire delle informazioni: voleva infatti sapere da dove venivano i libri del Falun Gong che aveva confiscato a casa sua, e i nomi delle persone con cui Ke era in contatto.

La Procura di Daye ha incriminato Ke intorno a settembre del 2018 e l'udienza si è tenuta il 15 novembre del 2018. Gli hanno rasato la testa e sembrava malconcio. A maggio del 2019 è stato condannato a quattro anni ed è stato trasferito al Carcere di Shayang il 29 dello stesso mese.

I familiari hanno potuto finalmente vederlo per la prima volta dopo l'arresto e sono stati devastati quando davanti ai loro occhi è apparso un uomo ormai ridotto pelle e ossa dopo quasi 16 mesi di detenzione.

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