(Minghui.org) I praticanti in Indonesia hanno recentemente tenuto numerosi eventi a Surabaya, Giacarta e Bali il 12 e 13 luglio, chiedendo la fine della persecuzione della Falun Dafa (Falun Gong), che dura da 25 anni, da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Attraverso raduni, marce e veglie a lume di candela, hanno denunciato i maltrattamenti subiti dai praticanti per la loro fede, tra cui detenzione, tortura e lavori forzati. Nel giugno 2019, il Tribunale cinese ha emesso la sua sentenza finale, affermando che “il prelievo forzato di organi è stato commesso per anni in tutta la Cina su scala significativa” e “i praticanti del Falun Gong sono stati una, e probabilmente la principale, fonte di approvvigionamento di organi”.
I praticanti hanno manifestato pacificamente davanti al Consolato cinese di Surabaya il 12 luglio
Manifestazione davanti all'Ambasciata cinese a Giacarta il 13 luglio
Rievocazione del prelievo forzato di organi di cui sono vittime i praticanti in Cina
Gatot Machali, presidente dell'Associazione indonesiana della Falun Dafa, ha parlato alla manifestazione, e ha detto che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il Falun Gong Protection Act (H.R. 4132) lo scorso 25 giugno. Questo potrebbe essere visto come il primo impegno vincolante da parte del Congresso degli Stati Uniti a intraprendere una ferma azione legale contro la persecuzione del Falun Gong, e il prelievo forzato di organi dai praticanti in Cina, autorizzato dallo Stato.
“In linea con questi significativi sviluppi, noi - la comunità del Falun Gong in Indonesia - esortiamo il PCC a porre fine a 25 anni di brutale e inutile persecuzione, e a ripristinare immediatamente la libertà di credo per i suoi cittadini che praticano il Falun Gong. Si tratta del diritto umano più elementare, garantito dalla stessa Costituzione cinese”, ha proseguito. “Chiediamo anche al governo e al popolo indonesiano, nonché alle comunità internazionali, di unirsi per parlare e agire, per porre fine a questa oppressione immorale e disumana, in modo che cose così orribili non si ripetano in nessun luogo, in nessun momento e a nessuno in futuro”.
Durante la manifestazione, molti passanti hanno accettato materiale sul Falun Gong e sulla persecuzione in Cina, e hanno ringraziato i praticanti per i loro sforzi pacifici di porre fine a queste brutalità.
Passanti e agenti di polizia accettano informazioni sul Falun Gong
Un giovane aveva visto molte attività del Falun Gong quando studiava a Taiwan e non poteva credere che stesse accadendo qualcosa di così brutale. Dopo che un praticante gli ha raccontato altri fatti sulla persecuzione, ha ascoltato attentamente, e ha ribadito che questi orribili fatti dovrebbero essere fermati.
I pedoni sono rimasti scioccati dai duri maltrattamenti subiti dai praticanti del Falun Gong in Cina per la loro fede
Diversi sostenitori dei diritti umani hanno scritto all'evento, esprimendo il loro sostegno agli sforzi che i praticanti fanno per porre fine alle violenze, e alle violazioni dei diritti umani perpetrate dal PCC nei confronti dei praticanti in Cina.
Muhamad Isnur, avvocato e presidente della Fondazione indonesiana di assistenza legale (YLBHI) di Jakarta, ha dichiarato: “Dovremmo sostenere i praticanti del Falun Gong e continuare a sollecitare il governo cinese a fermare le violenze e tutti gli atti di tortura”.
Muhamad Isnur, presidente della Fondazione indonesiana di assistenza legale di Jakarta, sostiene gli sforzi dei praticanti per porre fine alla persecuzione.
“Tutti gli indonesiani dovrebbero sostenere la lotta per i diritti umani dei praticanti del Falun Gong. Dobbiamo dare voce insieme, proteggere [il Falun Gong] insieme, spero che i praticanti rimangano coerenti nei loro sforzi per porre fine alla persecuzione, continuino a parlare e a sopravvivere in mezzo a questa tremenda repressione in Cina”, ha concluso Isnur.
Il professor Djathi Kusumo, ex membro del Parlamento e noto personaggio culturale, ha inviato il suo messaggio ai praticanti locali dopo aver saputo che il PCC perseguita il Falun Gong da oltre 25 anni. “Il sistema cinese [del PCC] è da tempo in conflitto con le leggi del Creatore, il che porterebbe una grande calamità”, ha scritto. “Gli antenati piangevano quando vedevano che i loro discendenti si opponevano alla loro stessa cultura”.
Dimas Arya Bagus, coordinatore di KontraS (Commissione per le persone scomparse e le vittime di violenza), un rinomato gruppo per i diritti umani con sede a Giacarta, si è opposto alla tortura e alla violazione della libertà di credo e di pensiero che è stata perpetrata ai danni dei praticanti del Falun Gong in Cina.
“La tortura è classificata come una grave violazione dei diritti umani, in particolare quella che deriva dalla discriminazione della libertà di credo e di pensiero. Penso che ciò che accade alla comunità del Falun Gong in Cina sia una grave violazione dei diritti umani”, ha affermato. “La tortura è uno degli atti più disumani ed è condannata dall'intera comunità internazionale”. Bagus ha invitato il governo indonesiano ad agire.
Kusumo ha affermato che il governo indonesiano può svolgere un ruolo attivo nell'esortare il governo cinese a fermare la persecuzione, la discriminazione e la tortura dei praticanti del Falun Gong. “Poiché [il governo indonesiano] ha una stretta relazione con il governo cinese, anche l'Indonesia dovrebbe svolgere un ruolo per fermare questi atti disumani e la discriminazione contro la comunità del Falun Gong”, ha spiegato.
Gufron Mabruri, direttore esecutivo della rinomata ONG per i diritti umani Imparziale, ha dichiarato in un'intervista: “Penso che sia importante che [le comunità internazionali] agiscano rapidamente, in modo che in futuro i vari comportamenti disumani e le atrocità subite dalla comunità della Falun Dafa non si ripetano, e che i praticanti possano godere della loro libertà in accordo con la loro dignità di esseri umani”.
In un'intervista, Anis Hidayah, commissario della Commissione nazionale per i diritti umani della Repubblica di Indonesia, ha condiviso il suo punto di vista sui 25 anni di persecuzione del Falun Gong. “In realtà, in base alla Convenzione internazionale contro la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti, e al fatto che il governo cinese l'ha ratificata [nel 1988], gli atti di tortura e i trattamenti degradanti [dei praticanti del Falun Gong] non sarebbero mai dovuti accadere”, ha dichiarato.
I praticanti di Bali hanno eseguito gli esercizi la mattina del 14 luglio, seguiti da una parata in piazza Renon, a Denpasar, per denunciare i 25 anni di persecuzione del Falun Gong da parte del PCC.
I praticanti hanno fatto gli esercizi prima di marciare per denunciare la persecuzione del PCC
La marcia dei praticanti è stata guidata dalla Banda Marciante Tian Guo, seguita da striscioni che presentavano la Falun Dafa, denunciavano la persecuzione e sensibilizzavano sull'approvazione della legge sulla protezione del Falun Gong da parte della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Un gruppo di percussionisti ha concluso la marcia.
Marcia a Piazza Renon, Denpasar, per chiedere la fine della persecuzione del Falun Gong in Cina
La sera i praticanti hanno tenuto una veglia a lume di candela in Piazza Puputan per commemorare i loro compagni di pratica in Cina, che hanno perso la vita a causa di una persecuzione che dura ormai da 25 anni.
Veglia a lume di candela per commemorare i compagni praticanti in Cina che sono stati perseguitati a morte dal PCC
Molte persone hanno firmato la petizione per porre fine ai 25 anni di persecuzione
I praticanti hanno allestito uno stand in piazza Renon per informare la gente sulla Falun Dafa, e sulla persecuzione in Cina. Molti cittadini e turisti hanno compreso la brutalità del PCC e hanno firmato la petizione per esprimere il loro sostegno allo sforzo che i praticanti fanno nel chiedere la fine della persecuzione.
L'istruttore universitario Eka Pratama ritiene che Verità, Compassione e Tolleranza siano importanti per le generazioni future
Eka Pratama, un istruttore universitario, ha apprezzato gli sforzi pacifici dei praticanti, per parlare contro le gravi violazioni dei diritti umani e i maltrattamenti che ricevono in Cina, e ha affermato: “I principi della Falun Dafa di Verità, Compassione e Tolleranza sono importanti da instillare nelle generazioni future, affinché rispettino l'umanità e di conseguenza creino la pace nel mondo”.
Ria ha detto che il prelievo forzato di organi in Cina è sbagliato
Ria, una studentessa universitaria che vive a Denpasar, ha espresso la sua profonda preoccupazione per il fatto che tali atti barbarici siano ancora in corso in Cina. “Il prelievo illegale di organi dai praticanti della Falun Dafa in Cina deve essere fermato immediatamente”, ha dichiarato.
Nyoman Ari ha firmato una petizione che chiedeva la fine delle persecuzioni in Cina
Nyoman Ari ha firmato la petizione perché non è d'accordo con la soppressione dei praticanti pacifici, e ha sostenuto: “Questa persecuzione è veramente disumana”. Era anche preoccupato per il crimine del prelievo di organi in corso in Cina, e ha esclamato: “Spero che finisca presto!”.
Sainov dall'Ungheria ha incoraggiato i praticanti in Cina
Sainov, ungherese, si trovava in piazza Puputan, a Denpasar, quando i praticanti si stavano preparando per la veglia a lume di candela la sera del 14 luglio. L’uomo ha ribadito di sostenere i loro sforzi per denunciare la persecuzione, “spero che i praticanti in Cina siano presto liberi dai maltrattamenti arbitrari del PCC”.