(Minghui.org) Un 59enne residente a Chengdu, nella provincia del Sichuan, il 20 giugno scorso è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere con una multa di 10.000 yuan (circa 1.280 euro), per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Luo Changyong aveva intrapreso il Falun Gong nel 1996 ed era subito guarito dalla gastrite, dalla faringite, dalle emorroidi, e dalla nevrastenia. Dopo che la persecuzione è iniziata nel 1999 è rimasto fermo nella sua fede e per questo motivo è stato ripetutamente preso di mira. Prima di questa volta era già stato condannato a quattro anni di carcere il 4 gennaio 2002 e a cinque il 15 luglio 2010. E il 26 settembre del 2012 era anche stato licenziato dal Centro di agro-tecnologia e sviluppo rurale del distretto di Xindu.
Luo era stato arrestato vicino alla ditta di generi alimentari Daliyuan intorno alle 11:00 del 15 marzo 2022 da tre agenti in borghese della Stazione di polizia di Banzhuyuan. L'avevano preso di mira perché sospettavano che aveva messo adesivi con su scritto "Recitare sinceramente 'La Falun Dafa è buona, Verità, Compassione, Tolleranza sono buone', può aiutarti a scampare pericoli e disastri futuri".
Anche se era del tutto legale esercitare il proprio diritto costituzionale di credo, Luo non aveva comunque messo gli adesivi quel giorno, come loro invece sostenevano. Sapeva di essere stato preso di mira semplicemente perché era un praticante del Falun Gong e perché era sul radar della polizia.
Il giorno dopo l'agente Zhou Yujun della Stazione di polizia Banzhuyuan e l'agente Chen Jinchuan del Dipartimento di polizia distrettuale di Xindu hanno fatto irruzione in casa sua e quello stesso giorno, intorno alle 19:00, è stato rilasciato su cauzione. Sul documento di rilascio si leggeva che la libertà su cauzione iniziava il 15 marzo del 2022, ma non si specificava quando terminava.
Gli agenti Zhou e Chen in seguito hanno sottoposto il caso di Luo alla Procura del distretto di Xindu. Li Hai e tre donne della procura hanno convocato Luo in un luogo pubblico il pomeriggio del 24 febbraio dello scorso anno. Erano anche presenti il vice capo della Stazione di polizia di Banzhuyuan e altri due agenti.
Luo ha chiesto a Li perché fosse presente anche la polizia durante l'incontro e Li ha risposto che aveva paura che lui desse in escandescenze. Dopo averlo visto di persona però si è reso conto che non aveva nulla da temere e che non ci sarebbe stato bisogno della polizia, quindi ha congedato i tre agenti.
Li poi gli ha dato la richiesta di incriminazione formulata dagli agenti Zhou e Chen e gli ha chiesto di verificare se si attenesse ai fatti.
Luo ha però notato che oltre alla prova che lo accusava di aver messo gli adesivi, Zhou e Chen ne avevano inserita una del tutto inventata: i due agenti infatti sostenevano che avesse anche distribuito del materiale informativo in un certo posto, cosa che lui non aveva mai fatto.
Luo ha spiegato a Li che Zhou e Chen nel documento di rilascio su cauzione e nella loro proposta di incriminazione avevano citato a torto l'Articolo 300 del Codice Penale, secondo cui coloro che si servono di un'organizzazione di culto per minare l'applicazione della legge, dovrebbero incorrere nel massimo della pena. Ma nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong o lo etichetta come un culto e quindi l'Articolo 300 non si applicava a questo caso.
Luo ha anche voluto sottolineare che il Falun Gong insegna ai praticanti ad essere gentili, e lui di conseguenza non si innervosiva mai, non importa quanto lo si trattasse male.
Li non ha risposto e si è limitato a chiedere a uno dei suoi colleghi di mettere a registro quanto aveva dichiarato. Intorno a marzo o aprile dello scorso anno è stato convocato in procura per firmare la proroga della libertà su cauzione, ma non ci è andato.
Il 15 maggio dell'anno scorso è andato via di casa per sfuggire alla persecuzione, ma la polizia e la procura hanno continuato a molestarlo e qualche mese dopo, il 21 agosto, è stato arrestato nel distretto di Chenghua a Chengdu.
Il giorno seguente è stato portato al Centro di detenzione del distretto di Xindu. La procura ha mandato delle persone un paio di volte per farlo deporre, ma poi ha rimandato il caso alla Stazione di polizia di Banzhuyuan per insufficienza di prove.
L’avvocato di Luo ha chiesto di archiviare il caso, ma la procura lo ha comunque incriminato e ha emesso un mandato di arresto formale.
Il tribunale del Distretto di Xindu ha tenuto l'udienza a giugno di quest'anno e il 20 giugno lo ha condannato a tre anni e mezzo con una multa di 10.000 yuan. Con molta probabilità al momento si trova al Centro di detenzione del distretto di Xindu.
The True Facts Regarding the Persecution of Dafa Practitioners In Xindu County, Sichuan Province