Falun Dafa Minghui.org www.minghui.org STAMPA

Liberarsi della mentalità competitiva

15 Set. 2024 |   Di una praticante della Falun Dafa in Cina

(Minghui.org) Ho iniziato a praticare la Falun Dafa nel 1996 e quest'anno compio 70 anni. Quando ero piccola, sono andata a scuola solo per tre anni prima che iniziasse la Rivoluzione Culturale e ho dovuto seguire i miei genitori in un villaggio agricolo. A causa della limitata istruzione è piuttosto difficile per me scrivere un articolo di condivisione sulla coltivazione, ma ho comunque trovato il coraggio di farlo oggi per condividerlo con il Maestro e gli amici praticanti. Fatemi sapere se c'è margine di miglioramento.

Sono piuttosto timida. Sono gentile con gli altri e non sono mai entrata in conflitto con nessuno. Durante questi anni di coltivazione ho sempre pensato che non ci fossero molte cose che mi facevano vacillare e che una vita così ordinaria fosse buona. Con mia grande sorpresa, tuttavia, quando qualche giorno fa sono uscita con una praticante per chiarire la verità, ed è successo qualcosa. Non so andare in bicicletta; quindi, questa praticante mi porta sempre sul suo triciclo nei villaggi vicini per chiarire la verità.

Un giorno, mentre tornavamo a casa, mi ha indicato una bicicletta dicendo: “È davvero una bella bicicletta.” Ho risposto: “Sì, se avessi il coraggio di guidarne una ne comprerei una così. Sarebbe comoda per andare in posti troppo lontani per andare a piedi.” Non mi aspettavo che rispondesse: “Se fossi costretta saresti in grado di camminare per tutto il tempo necessario.” La sua osservazione mi ha messa a disagio ma non ho risposto. Ha pensato non l'avessi sentita, quindi ha ripetuto la frase due volte. Mi ha persino chiesto: “Non è vero?” Non avendo altra scelta, ho potuto solo rispondere: “Sì”, ma non mi sentivo a mio agio.

A casa continuavo a pensare al motivo per cui avesse detto ciò. Per sei giorni non sono riuscita a smettere di pensarci! Un pomeriggio ho ricordato il nostro scambio e ho pensato che in realtà fosse davvero banale; ma, nonostante ciò, non riuscivo a superarlo. Quale attaccamento continuava a tormentarmi il cuore? Non riuscivo a capirlo anche dopo averci pensato per un po', così mi sono preparata a studiare la Fa con una praticante che doveva venire dopo poco. Ho pensato di chiederglielo dopo aver studiato. Dopo lo studio della Fa, gliene ho parlato e lei mi ha chiesto: “Potrebbe essere l'attaccamento a competere con gli altri?” Ho risposto che non lo sapevo. Poi lei ha aggiunto: “Pensi davvero di non riuscire a camminare e ti sei sentita a disagio quando ti ha detto quelle parole?” Ho risposto: “Sì, è vero.”

La praticante mi ha incoraggiata, dicendo che se avessi seguito questo attaccamento ne avrei potuto trovare altri. Così ho fatto e ho scoperto l’attaccamento al pensare che le cose fossero ingiuste e al non voler essere criticata. Ho trovato anche il mio attaccamento ai benefici e ai guadagni. Abbiamo inviato pensieri retti per mezz'ora mentre continuavo a liberarmi di questi attaccamenti; dopodiché, quando sono uscita, le mie gambe si sono sentite rilassate. Non erano più pesanti, come se fossero piene di piombo al punto che non riuscivo nemmeno a sollevarle. Questa è stata la prima volta in cui mi sono guardata veramente dentro e vorrei ringraziare quella praticante per avermi aiutata!

Attraverso questa esperienza nel guardarmi dentro, ho ricordato che una situazione simile si era verificata in passato, ma non mi ero resa conto che dovevo guardarmi dentro a riguardo. Una volta, quando stavo “tenendo la ruota sopra la testa”, nel secondo esercizio, una praticante ha detto che non lo stavo facendo nel modo giusto. Ho risposto: “Ho subito un intervento chirurgico in passato, non sono in grado di tenere le braccia così in alto.” Mi ha detto: “Non dovremmo avere questi tipi di pensieri.” Ero infelice.

Una sera, mentre stavo praticando il secondo esercizio, vedendo che non mi ero ancora illuminata, il Maestro mi ha mostrato un Falun.

Il Maestro ha detto:

“Non ha importanza. Il vostro corpo in quell'altra dimensione non è stato operato e nella pratica, è quello il corpo in funzione.” (Settima Lezione, Zhuan Falun)

Ho pensato: “Esatto, il mio corpo in un'altra dimensione non ha subito un'operazione.” Ho usato la mia forza per alzare entrambe le braccia e con mia sorpresa sono arrivate davvero dove avrebbero dovuto essere. Soddisfatta ho chiesto a mio marito di guardare e lui ha detto sorpreso: “Eh? Come hai fatto?” Ho detto: “Te lo dirò dopo aver finito gli esercizi.” Da allora sono riuscita a tenere le braccia nella posizione corretta per il secondo esercizio.

Questo attaccamento alla competitività mi ha turbata al punto che non sono riuscita a coltivare diligentemente per tanti anni. Solo ora capisco veramente e mi vergogno davvero di me stessa. Da ora in poi devo studiare di più la Fa, inviare di più pensieri retti, guardarmi di più dentro, fare bene le tre cose, stare al passo con il progresso della rettifica della Fa e seguire il Maestro sino a casa.