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Gansu: La fede nel Falun Gong costa una seconda pena detentiva a una residente

23 Set. 2024 |   Di un corrispondente Minghui della provincia del Gansu, Cina

(Minghui.org) Il sito Minghui ha di recente appreso che una residente di Qingyang nel Gansu, è stata condannata a cinque anni di prigione con l'accusa di praticare il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Si tratta di Cao Wenmei un'ultrasessantenne arrestata il 17 febbraio del 2020 da agenti del Dipartimento di polizia della contea di Zhengning. Era stata rilasciata su cauzione poco dopo a causa della pandemia di COVID-19, ma la polizia ha relazionato la procura locale, la quale ha formulato l'atto d'accusa e trasmesso il caso al tribunale locale.

I suoi amici ad aprile di quest'anno hanno saputo che era stata condannata a cinque anni e di recente hanno scritto un articolo sulla sua ingiusta condanna, che hanno poi inviato al sito Minghui. Non si conoscono ulteriori dettagli sul caso e si ignora se Cao sia stata riportata in prigione per scontare la pena.

Non è la prima volta che Cao ha problemi con la giustizia a causa della sua fede. Lei e Cao Ming, un altro praticante (di cui non si conosce il genere e non si sa neanche se sia un suo parente), sono stati arrestati il 21 gennaio del 2014 mentre distribuivano del materiale informativo sul Falun Gong. Il Tribunale della contea di Zhengnign l'ha condannata a tre anni con quattro di libertà condizionale, intorno a febbraio 2016. Dieci mesi dopo lo stesso tribunale l'ha condannata a quattro anni di carcere.