(Minghui.org) Il sito web Minghui ha recentemente confermato che Peng Dongjun, una donna di 75 anni di Chongqing, il 22 settembre dell'anno scorso è stata condannata a un anno e mezzo e a una multa di 3.000 yuan (circa 380 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Peng, che era uscita su cauzione, si è rifiutata di firmare il verdetto ed è stata autorizzata a tornare a casa. I suoi vicini, tuttavia, non la vedono dallo scorso settembre e gli amici hanno perso i contatti con lei. Non è chiaro se sia stata ripresa in custodia per scontare la pena o se sia stata costretta a nascondersi per evitare il carcere.
Il calvario di Peng è iniziato con il suo primo arresto il 17 febbraio dell'anno scorso, dopo che era stata denunciata per aver dato a qualcuno del materiale informativo sul Falun Gong. Dopo le ore 14.00 di quel giorno, un gruppo di agenti in borghese e due agenti della comunità hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato i libri del Falun Gong, il portafoglio, il telefono cellulare, 199 yuan (circa 25 euro) in contanti e altri oggetti di valore. Prima di essere trasferita alla Stazione di polizia di Dongcheng, la donna è stata portata al Dipartimento di polizia del distretto di Tongliang per essere interrogata. Il capo della polizia Wang Xi ha sottoposto il caso alla Procura del distretto di Tongliang. Un agente di nome Leng, con numero di distintivo 206130, è stato successivamente incaricato di occuparsi del suo caso.
Il 18 febbraio dell'anno scorso Peng è stata trasferita alla Scuola Quande (un centro di detenzione minorile). Dieci giorni dopo è stata portata alla Stazione di polizia del distretto di Tongliang per un nuovo interrogatorio. La polizia l'ha messa agli arresti domiciliari e lei si è rifiutata di firmare i documenti, ma dopo l'interrogatorio le è stato permesso di tornare a casa.
Il 14 aprile dello stesso anno due agenti hanno ingannato Peng e l'hanno portata direttamente alla Procura del distretto di Tongliang. Un pubblico ministero donna l'ha interrogata e lei si è rifiutata di firmare qualsiasi documento. Il procuratore ha presto trasmesso il caso alla Procura del distretto di Jiangbei. Il 10 maggio dello stesso anno Chen ha deposto presso quest'ultima procura e, all'ordine del procuratore Liu Yi di firmare il suo fascicolo, si è nuovamente rifiutata.
Il 19 luglio dello scorso anno il Tribunale del distretto di Jiangbei ha consegnato a Peng un avviso in cui la si informava che sarebbe stata processata il 9 agosto. La donna è stata quindi portata all'Ospedale del popolo del distretto di Tongliang per un esame medico, dove le è stata riscontrata una cardiopatia, ma l'ufficiale giudiziario l'ha comunque portata al secondo Centro di detenzione di Chongqing. A causa delle sue condizioni di salute, le è stato negato l’ingresso e quindi è stata rimandata a casa.
Prima del processo, Peng ha presentato al tribunale la sua dichiarazione difensiva e altro materiale. Durante l'udienza del 9 agosto ha ribadito che nessuna legge in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong. Il giudice Liu Yi (che ha lo stesso nome del procuratore) l'ha interrotta. Le è stato permesso di tornare a casa dopo il processo.
Il 22 settembre dello scorso anno due agenti, Weng Jinwei e Song (nome di battesimo sconosciuto), hanno portato Peng in tribunale per ricevere il verdetto, che lei si è rifiutata di firmare. Il cancelliere del tribunale, dopo aver chiesto istruzioni ai superiori, ha chiesto alla polizia di firmare per suo conto.
Dopo poco la polizia l’ha accompagnata a casa e da allora non si hanno più sue notizie. Prima dell’ultimo calvario, Peng era già stata arrestata più volte e brutalmente torturata durante la detenzione. Per i dettagli sulle sue passate persecuzioni, si vedano gli articoli correlati.
Third Arrest of Ms. Peng Dongjun from Tongliang County, Chongqing