(Minghui.org) Nello scorso mese di settembre un uomo di trentadue anni, residente a Pechino, è stato portato nella prigione di Daxing per scontare una pena di due anni, a causa della sua fede nel Falun Gong. Dal giorno dell'arresto, avvenuto più di un anno fa, sono state negate a Zhang Chengguo le visite dei familiari.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione, che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Zhang è originario della città di Dengzhou, nella provincia dell'Henan. Dopo la laurea ha trovato lavoro a Pechino. Il 3 giugno dell'anno scorso è stato arrestato per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong e condannato, nel mese di dicembre, a due anni di pena detentiva con una multa di 3.000 yuan(circa 430 euro), dal tribunale distrettuale di Changping. L'uomo si è appellato al tribunale intermedio nº1 di Pechino, che ha deciso di confermare il verdetto originale.
La moglie di Zhang, una mamma casalinga, ha dovuto fare uno sforzo enorme per poter venire a conoscenza che il marito, in settembre, era stato portato nella prigione di Daxing, dopo essere stato trattenuto per quindici mesi nel centro di detenzione del distretto di Changping.
Citando la pandemia come scusa, sia il centro di detenzione che la prigione hanno negato a Zhang le visite della moglie e dei due figli piccoli, di tre e quattro anni.
Da quando l'uomo è stato condotto in prigione sua moglie gli ha scritto cinque lettere, tutte per posta certificata che richiede la firma del destinatario, ma non ha ancora ricevuto alcuna risposta e teme che siano state trattenute dalle guardie carcerarie o che non sia stato permesso al marito di risponderle.
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