(Minghui.org) Nello scorso mese di ottobre la figlia maggiore della signora Bai Xingwen è deceduta a quarantacinque anni, a causa della persecuzione della loro fede condivisa nel Falun Gong. Un mese dopo Bai, una sessantenne residente a Gongying, nella provincia dello Shandong, è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 15 luglio dell'anno scorso la donna e due delle sue tre figlie, Ji Yingmei e Ji Yingping, sono state arrestate, poichè la polizia sospettava che due mesi prima, l'8 maggio, avessero esposto uno striscione del Falun Gong.
Alla stazione di polizia le donne sono state interrogate e sono stati loro raccolti campioni di sangue, di urina, di capelli e le impronte digitali. Gli agenti hanno anche registrato le loro voci e scattato foto segnaletiche. Non molto tempo dopo il loro arresto sono state rilasciate su cauzione.
Il 16 settembre Bai è stata ripresa in custodia. Quando le figlie si sono recate alla stazione di polizia di Chaoyang per chiederne il rilascio, la polizia ha arrestato nuovamente la figlia maggiore, Ji Yingmei.
Dopo essere state rilasciate, il 19 ottobre Bai e Ji hanno presentato alla Procura una richiesta di archiviazione, insieme a una denuncia contro la polizia per aver violato la legge nella gestione dei loro casi.
Il 6 novembre dell'anno scorso la polizia, per ritorsione, ha arrestato Bai e le ha inflitto tredici giorni di detenzione amministrativa. A causa dell'ipertensione, le è stato rifiutato il ricovero nella prigione locale ed è stata rilasciata.
Lo scorso 17 gennaio la donna ha presentato un'altra denuncia contro la polizia. Mentre il 24 febbraio il tribunale distrettuale di Dongying le ha comunicato di aver accettato il suo caso e fissato un'udienza per il 23 marzo, il 14 marzo l'ha richiamata sostenendo che il suo caso era stato respinto.
Intorno al 22 marzo la polizia ha sottoposto il caso alla Procura distrettuale di Dongying. Il 29 luglio Bai è stata processata presso il tribunale distrettuale di Dongying e il 19 settembre è stata riportata in custodia presso il centro di detenzione della città di Binhai. L'8 novembre il giudice Ji Penghui l'ha condannata a tre anni e mezzo, oltre al pagamento di una multa di 20.000 yuan (circa 2.700 euro). La donna ha ricorso in appello contro il verdetto.
Un mese prima della sentenza la figlia maggiore Ji Yingmei, guarita da un tumore al collo dell'utero all'ultimo stadio nel 2019, il 9 ottobre scorso è deceduta a causa dei ripetuti arresti e delle molestie subite negli ultimi due anni. Aveva solo quarantacinque anni. Le sopravvivono il marito e il figlio piccolo.
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