(Minghui.org) Lo scorso 20 settembre una donna di 81 anni, residente a Pechino, ha presentato una mozione per riconsiderare il suo caso, dopo che il suo appello contro la condanna a tre anni di prigione, per aver praticato il Falun Gong, è stato respinto.
Il 23 aprile 2020 Hu Xingxi è stata arrestata nella propria abitazione. Fingendo di essere interessati alla loro proprietà in affitto, la polizia ha ingannato il figlio, Liu Xiaojiang, per farsi aprire la porta. Le sono stati confiscati i libri del Falun Gong, tre computer portatili, una stampante e cinque telefoni cellulari. A causa delle sue cattive condizioni di salute, il giorno successivo l’anziana donna è stata rilasciata su cauzione.
Il 22 marzo 2021 la Procura del distretto di Fengtai ha convocato Hu, ma lei non si è presentata. L’8 aprile la polizia ha portato sia lei che il figlio davanti al procuratore. Quando la donna si è rifiutata di firmare il documento del caso, il procuratore si è arrabbiato a tal punto da urlarle contro. Ha minacciato di arrestarla se non si fosse presentata per altre due convocazioni, il 9 e il 12 aprile dello stesso anno. Hu non si è attenuta. Non ha risposto nemmeno al tribunale distrettuale di Fengtai, che l’aveva convocata il 12 maggio 2021.
L’8 novembre dello stesso anno un membro del personale del tribunale le ha consegnato l’atto di accusa, comunicandole che il giudice, alle 15:00 del giorno successivo, aveva in programma di esaminare il caso presso la sua abitazione. A causa dell’epidemia locale di COVID-19, l’udienza è stata annullata e rinviata all’8 febbraio di quest’anno. Il 30 marzo il giudice, Hu Chunsheng, ha emesso il verdetto a casa di Hu, che è stata condannata a tre anni di prigione e multata di 3.000 yuan (circa 397 euro).
Hu ha presentato appello al secondo tribunale intermedio della città di Pechino. Il 2 giugno scorso il presidente della corte d’appello, Wang Hongbo, l’assistente Wang Min e un videografo le hanno consegnato la sentenza di conferma del verdetto originale.
La donna si è rifiutata di firmare i documenti e ha giurato di continuare a cercare giustizia. I giudici le hanno detto di presentare la mozione per riconsiderare il suo caso, se era così determinata.
Hu ha chiesto loro se dei cittadini rispettosi della legge come lei, che seguono i principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza per essere brave persone possono essere incriminati, chi avrebbe potuto essere considerato innocente dalle autorità. Sono rimasti in silenzio e, poco dopo, se ne sono andati.
Il 20 settembre scorso la donna ha presentato la richiesta di riesame del suo caso al secondo tribunale intermedio della città di Pechino. Al momento in cui scriviamo, la domanda è stata accettata. Hu ha chiesto al giudice di seguire la legge e di sostenere la giustizia.
Nel mese di giugno 1995 Hu ha iniziato a praticare il Falun Gong. Subito dopo molti dei suoi disturbi fisici, tra cui la pressione bassa, l’epatite, la tubercolosi, le malattie cardiache, l’ernia del disco lombare e i fibromi uterini, sono scomparsi. Ha anche smesso di fumare e di bere, diventando una persona gentile e ottimista.
Pechino: Praticante di 81 anni perde l’appello contro l’ingiusta condanna per la sua fede