(Minghui.org) Due mesi dopo l’arresto di Chen Qinglan per la sua fede nel Falun Gong, suo marito è deceduto per aver sopportato due decenni di sofferenza psichica a causa della persecuzione. All’inizio di aprile, mentre Chen era ancora in lutto per la scomparsa del marito, è stata condannata a tre anni di reclusione con una multa di 3.000 yuan (circa 400 euro).
Chen, di 70 anni, della città di Shulan nel Jilin, è stata arrestata il 23 agosto dopo diverse molestie subite nei mesi precedenti. Durante l’arresto, la polizia ha perquisito la sua casa e confiscato due libri sul Falun Gong e diverse banconote di cartamoneta con brevi messaggi (i praticanti lo fanno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione del Falun Gong data la rigida censura in Cina).
Il marito Meng Xiangfu, che già faticava a camminare e a parlare, è stato ulteriormente turbato dalle molestie e dal saccheggio della casa. I suoi problemi di salute sono rapidamente peggiorati e il 24 ottobre scorso è deceduto, ma la moglie non ha potuto partecipare al suo funerale.
Prima di essere condannata alla reclusione, Chen era stata arrestata più volte e aveva scontato un periodo di lavoro forzato in un campo di lavoro.
A fine novembre 2003 è stata condannata a un anno nel campo di lavoro forzato femminile di Heizuizi e dopo un mese di lavaggio del cervello intensivo è stata costretta a svolgere lavori dalle quattro del mattino alle dieci di sera, con meno di 20 minuti di pausa per i pasti e un limitato uso dei servizi igienici. Poiché la donna aveva salutato una praticante che stava per essere rilasciata, le guardie l’hanno schiaffeggiata a lungo sul viso e le hanno pestato le gambe.
Il 18 luglio 2006, Chen è stata nuovamente arrestata e portata in un centro locale per il lavaggio del cervello.
Il 16 luglio 2007, tre agenti si sono presentati a casa sua e le hanno ordinato di firmare dei documenti per rinunciare al Falun Gong.
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