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Tianjin: Donna incarcerata per aver praticato il Falun Gong

17 Maggio 2024 |   Di un corrispondente Minghui a Tianjin, Cina

(Minghui.org) All'inizio di aprile scorso una donna di 66 anni residente a Tianjin è stata trasferita nella prigione femminile locale per scontare la pena per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Intorno alle ore 9:00 del 13 febbraio 2020, cinque agenti tra cui Liu Lei della Stazione di polizia di Ruijing, Liu Chunming di quella di Jiarongli e altri tre del Dipartimento di polizia di Beichen, hanno arrestato Wang Lihua nella sua abitazione. Hanno detto che era stata denunciata per aver diffuso informazioni sul Falun Gong. Le sono stati confiscati i libri sul Falun Gong, il ritratto del fondatore del la pratica e il computer.

Wang è stata rilasciata in serata, ma il 21 aprile è stata nuovamente arrestata per essere interrogata. Il 2 e il 10 luglio gli agenti sono tornati e l'hanno portata alla Procura del distretto di Beichen per essere interrogata dal pubblico ministero.

Il 7 maggio 2021 Wang è stata processata presso il tribunale del distretto di Beichen. Durante l'udienza ha raccontato come la pratica del Falun Gong l'abbia aiutata a ritrovare la speranza dopo la morte del marito e del figlio a distanza di due anni l'uno dall'altro e a gestire meglio i conflitti nella sua famiglia allargata. Avendone beneficiato così tanto, sperava di far conoscere a più persone la bontà del Falun Gong e l'illegalità della persecuzione imposta ai suoi praticanti.

Il pubblico ministero ha accusato Wang di “minare l'applicazione della legge”, che è il pretesto standard usato dalle autorità per imprigionare i praticanti del Falun Gong. Le prove dell'accusa contro di lei includevano un dipinto e alcune banconote con informazioni sul Falun Gong stampate su di esse (come un modo per diffondere le informazioni, data la rigida censura in Cina).

Wang ha chiesto qual era il motivo per cui il quadro o le banconote nella sua abitazione violavano il diritto o ostacolavano l'applicazione della legge. I suoi due avvocati si sono dichiarati non colpevoli. Il giudice ha interrotto più volte i suoi legali, ma questi sono riusciti a finire di leggere la dichiarazione della difesa.

Nel settembre dell'anno scorso, dopo due anni di attesa, il giudice ha condannato Wang a un anno di reclusione e a una multa di 10.000 yuan (circa 1.280 euro). La donna si è appellata al secondo tribunale intermedio di Tianjin, che però ha deciso di confermare il verdetto originale. All'inizio di aprile scorso è stata trasferita in carcere.

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