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Crimini commessi da Wang Xiaohong, Ministro della pubblica sicurezza, nella persecuzione del Falun Gong

15 Ago. 2024 |   Di un corrispondente Minghui

(Minghui.org) In occasione del 25° anniversario dell'inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999 ad opera del Partito Comunista Cinese (PCC), i praticanti di 44 Paesi hanno presentato ai loro rispettivi governi una nuova lista di perpetratori, chiedendo che a questi ultimi e alle loro famiglie fosse negato l'ingresso nel Paese e i loro conti in banca all'estero fossero congelati secondo la legge.

Nell'elenco dei perpetratori figura anche Wang Xiaohong, attuale Ministro della pubblica sicurezza e vice segretario della Commissione centrale affari politici e legali.

Informazioni sul perpetratore

Nome completo del perpetratore: Wang (nome di battesimo) Xiaohong (cognome)Nome cinese : 王小洪Genere: MaschioData/anno di nascita: Luglio 1957Luogo di nascita: Fuzhou nella provincia del Fujian

Titolo o posizione

Wang Xiaohong è un membro del PCC e al momento ricopre la carica di Segretario della Segreteria del Comitato centrale del PCC, di consigliere di stato, di membro del Gruppo dirigente del Partito del Consiglio di Stato, di Ministro e segretario del Dipartimento di pubblica sicurezza, di vice segretario della Commissione affari politici e legali e di ispettore capo della polizia.

Febbraio 1998 - maggio 2002: direttore dell'Ufficio di pubblica sicurezza, e vice segretario della Commissione affari politici e legali della città di Fuzhou, nella provincia del Fujian; direttore dell'ufficio di pubblica sicurezza e vice segretario del Comitato affari politici e legali di Zhangzhou, nella provincia del Fujian.

Maggio 2002- settembre 2011: vice direttore e membro del Comitato di partito del Dipartimento di pubblica sicurezza provinciale del Fujian; primo commissario politico e primo segretario del Comitato del Corpo di difesa delle frontiera della provincia del Fujian.

Settembre 2011- agosto 2013: vice sindaco di Xiamen nella provincia del Fujian; direttore e segretario del comitato del PCC dell'Ufficio di pubblica sicurezza municipale di Xiamen; vice segretario della Commissione affari politici e legali di Xiamen, nella provincia del Fujian.

Agosto 2013 - dicembre 2014: assistente al governatore della provincia dell'Henan, direttore e segretario di comitato del PCC del Dipartimento di pubblica sicurezza provinciale dell'Henan.

Dicembre 2014 - marzo 2015: vice governatore della provincia dell'Henan, direttore del Dipartimento di pubblica sicurezza provinciale dell'Henan e vice segretario della Commissione affari politici e legali del PCC della stessa provincia.

Marzo 2015 - maggio 2016 vice sindaco e direttore dell'Ufficio di pubblica sicurezza di Pechino.

Maggio 2016 - Marzo 2018: vice ministro di pubblica sicurezza; vice sindaco di Pechino (fino a gennaio 2018 e direttore dell'Ufficio di pubblica sicurezza di Pechino (fino ad aprile 2020).

Marzo 2018 - aprile 2020: vice segretario del Comitato di partito del Ministero di pubblica sicurezza, vice ministro della pubblica sicurezza incaricato dell'agenda giornaliera (livello ministeriale), segretario del Comitato del PCC e direttore dell'Ufficio di pubblica sicurezza municipale di Pechino.

Aprile 2020- novembre 2021: vice segretario del Comitato di partito del ministero di pubblica sicurezza, vice ministro di pubblica sicurezza incaricato dell'agenda delle operazioni giornaliere (livello ministeriale), ispettore generale.

Novembre 2021- giugno 2022: segretario del Comitato del PCC del Ministero di pubblica sicurezza, vice ministro di pubblica sicurezza incaricato dell'agenda giornaliera, ispettore generale e membro della Commissione centrale affari politici e legali del PCC.

Giugno 2022 - ad ora: segretario del Comitato del PCC del Ministero di pubblica sicurezza, Ministro della pubblica sicurezza, ispettore generale, vice segretario della Commissione affari politici e legali del PCC.

I. I principali crimini commessi mentre ricopriva cariche governative

Il 21 marzo del 2018, in seguito alle riforme istituzionali del PCC, l'Ufficio 610 centrale, l'organo extra legale specificatamente creato per perseguitare il Falun Gong, è stato chiuso, e le sue funzioni sono state trasferite alla Commissione centrale affari politici e legali, al Ministero della Pubblica Sicurezza e ai corrispondenti dipartimenti di pubblica sicurezza a livello di provincia, città e contea. Anche l'Ufficio di prevenzione e gestione dei crimini di culto (ufficio anti-culto) del Ministero di pubblica sicurezza esercita alcune delle funzioni del Ufficio 610 centrale.

Dall'aprile 2020 Wang ha ricoperto la carica di vice segretario del Comitato del PCC del Ministero della pubblica sicurezza, vice ministro della Pubblica sicurezza incaricato dell'agenda giornaliera (livello ministeriale) e segretario del Ministero della pubblica sicurezza. Nel 2022 è stato Ministro della pubblica sicurezza e vice segretario della Commissione centrale affari politici e legali del PCC, divenendo così uno de più potenti leader e comandanti nell'ambito della persecuzione del Falun Gong ad opera del PCC. Ha continuato a implementare in tutto il Paese la politica di repressione dei praticanti del Falun Gong, che aveva come regole: "distruggere la loro reputazione, distruggerli fisicamente, e ridurli in bancarotta".

Ad aprile 2021 il Ministero di pubblica sicurezza e l'Ufficio anti-culto, hanno lanciato una campagna di "educazione e propaganda anti-culti nelle università" su larga scala in college e università su tutto il territorio nazionale, con l'approvazione del Dipartimento delle opere politiche e ideologiche del Ministero dell'istruzione. Il vice direttore Yang Xin e il direttore Qu Hongbo dell'Ufficio anti-culti hanno preso personalmente parte alla cerimonia di apertura della campagna.

Il 5 gennaio 2022 Wang ha pubblicato un articolo sul "Quotidiano del Popolo" annunciando un "drastico giro di vite sui culti".

L'11 gennaio del 2022 il Ministero della pubblica sicurezza ha tenuto una conferenza stampa in cui proponeva una politica di "prevenzione e repressione contro del Falun Gong" e di "sottoporre i membri affiliati ai culti a una profonda educazione e trasformazione".

Ad aprile 2023 l'Ufficio n. 4 del Ministero della pubblica sicurezza ha dato istruzioni ai dipartimenti di pubblica sicurezza a tutti i livelli sul territorio nazionale di tenere una serie di attività di "Educazione anti-culti nelle aree rurali". Attraverso la distribuzione di materiali di propaganda diffamatoria e affiggendo cartelloni e striscioni contro il Falun Gong, costringono la gente comune a partecipare alle attività e istigano l'odio pubblico contro il Falun Gong.

Il 25 giugno dello scorso anno Wang, in qualità di Segretario del Comitato centrale del PCC e ministro della pubblica sicurezza, in una video conferenza sulla sicurezza pubblica nazionale ha dichiarato: "Dobbiamo rafforzare la lotta contro i culti". È stato per ordine suo che il 24 luglio dello scorso anno a Zhucheng, nella provincia dello Shandong, degli agenti della Divisione di sicurezza interna, della Stazione di polizia di via Renmin e della Stazione di polizia di via Mizhou hanno effettuato un arresto di gruppo dei praticanti del Falun Gong.

Il 14 gennaio di quest'anno Wang ha partecipato alla Conferenza dei direttori degli Uffici di pubblica sicurezza nazionale e ha tenuto un discorso. Ha sollecitato il sistema di pubblica sicurezza a tutti i livelli a "continuare una potente campagna di eliminazione delle organizzazioni di culto."

Quando era vice ministro e ministro della Pubblica sicurezza, almeno 638 praticanti del Falun Gong sono morti a causa della persecuzione. In veste di uno dei più potenti uomini al comando, Wang, durante il suo mandato, deve essere ritenuto responsabile della persecuzione del Falun Gong su tutto il territorio nazionale.

1. Crimini commessi durante la persecuzione del 2020

Nel 2020 è scoppiata l'epidemia di COVID-19 a Wuhan e si è diffusa in tutto il mondo. Durante la pandemia il PCC ha continuato a perseguitare il Falun Gong e gli episodi di persecuzione hanno interessato 304 città e 29 province, regioni autonome e municipalità. Nel 2020 a causa della persecuzione sono deceduti almeno 84 praticanti, di cui 21 sono morti in carcere.

Inoltre 6.659 praticanti sono stati arrestati, 8.576 hanno subito molestie, 537 sono stati detenuti in strutture per il lavaggio del cervello e 3.588 hanno subito perquisizioni nelle loro abitazioni private. Fra i praticanti presi di mira ve ne erano 1.188 sopra i 65 anni di età, di cui 17 avevano superato i 90 anni e il più vecchio ne aveva 94; 615 praticanti sono stati condannati al carcere e la somma totale delle loro multe ammontava a 2.565.000 yuan (circa 327.100 euro).

Yu Yongman, un 65enne di Liaoyang nella provincia del Liaoning, è stato arrestato il 15 novembre del 2019 ed è stato rinchiuso nel Centro di detenzione di Liapyang, dove è morto il 23 febbraio del 2020 per una "malattia improvvisa". La famiglia sospetta che sia morto a causa delle torture, perché il medico forense aveva riscontrato una costola fratturata e un polmone lacerato.

La 68enne Han Yuqin, di Tangshan nella provincia dell'Hebei, è stata arrestata il 18 giugno del 2020 e gli agenti della Stazione di polizia di via Duanming hanno anche effettuato una perquisizione nella sua abitazione. Quella sera la sua famiglia ha ricevuto una chiamata dalla polizia e ha saputo che Han era morta mentre si trovava nella stazione di polizia. Hanno visto il corpo all'Ospedale di medicina tradizionale cinese del distretto di Fengrun e hanno notato che aveva i capelli arruffati e sangue nel naso.

Li di Penglai, della provincia dello Shandong, è stata arrestata a casa il 28 giugno del 2020. É stata picchiata selvaggiamente ed è morta il 13 luglio. I funzionari del villaggio di Dazhangjia hanno costretto i familiari a cremare il corpo quello stesso giorno. I familiari hanno raccontato che aveva il viso deforme e il corpo ricoperto di lividi.

Il 10 e l'11 luglio del 2020 l'Ufficio di pubblica sicurezza della provincia di Dalian, nella provincia del Liaoning, ha dispiegato un gran numero di agenti per arrestare dei praticanti locali. Almeno 30 di loro sono stati catturati e le loro abitazioni perquisite e fra di loro c'era anche un 90enne. Ai praticanti sono stati confiscati più di 3 milioni di yuan (circa 382.500 euro). A dicembre 2020 sono stati condannati sette praticanti: Du Yongfeng a nove anni, Zhang Chunfeng a sette anni, Fan Yongmei a quattro anni, Zahng Liping a tre anni, He Yongqin a tre anni e Chu Zhengjie e sua moglie Wei Duo entrambi a un anno.

2. Crimini commessi durante la persecuzione del 2021

Nel 2021: 131 praticanti sono morti a causa della persecuzione, 1.184 sono stati condannati, 5.886 arrestati, 10.527 molestati e 142 si sono visti sospendere la pensione.

Il 16 marzo del 2021 gli agenti di polizia Pu Dongjie e Sun Haitao sono piombati in casa di Yin Zhibo a Yanji nella provincia dello Jilin. Lo hanno picchiato e spinto fuori dalla finestra. É morto cosi, precipitando dalla finestra; aveva solo 44 anni.

La 57enne Mao Kun di Chengdu, nella provincia del Sichuan, è stata arrestata il 10 luglio del 2019 in casa insieme ad altri cinque praticanti del Falun Gong che erano lì a farle visita. Gli agenti l'hanno picchiata e le hanno fratturato un braccio. Il 28 dicembre del 2020 è stata condannata a 11 anni e sei mesi di carcere. Mentre era ancora in attesa del verdetto d'appello, il 9 aprile del 2021è stata portata d'urgenza in ospedale, dove poi è morta qualche giorno dopo, l'11 aprile.

3. Crimini commessi durante la persecuzione del 2022

Nel 2022 il PCC, durante il 20° Congresso nazionale, ha lanciato la campagna "Nessuno escluso", continuando l'implacabile persecuzione nei confronti dei praticanti del Falun Gong.

Secondo i dati raccolti dal sito Minghui, nel 2022 172 praticanti sono morti per la persecuzione, 633 sono stati condannati 3.488 sono stati arrestati e 3.843 molestati. Fra di loro 240 sono stati portati in centri per il lavaggio del cervello, 2.193 hanno subito perquisizioni nelle abitazioni private e 78 sono stati costretti a vivere lontano da casa.

Ji Yunzhi, della Bandiera sinistra di Bairin nella Mongolia Interna, è stata arrestata il 1° febbraio del 2022 da Xu Jianfeng e altri agenti della Divisione per la sicurezza interna. Il 21 marzo dello stesso anno è morta nell'Ospedale locale all'età di 66 anni. Mentre era in carcere era stata selvaggiamente picchiata da guardie e detenuti e ridotta in fin di vita. Una volta ha detto alle sue compagne di cella: "Se morirò sarà a causa delle torture".

La praticante 88enne Cui Jinshi, di Harbin nella provincia dell'Heilongjiang, è stata arrestata a casa da un gruppo di agenti in borghese il 13 aprile del 2022. Due di loro l'hanno trascinata giù per le scale dal suo appartamento al secondo piano giù al piano terra, poi l'hanno improvvisamente lasciata andare e lei è caduta per terra. Alle 17:45 suo figlio ha ricevuto una telefonata dalla polizia in cui gli si comunicava che la madre era stata appena portata al pronto soccorso. È andato di corsa in ospedale e, cinque minuti dopo il suo arrivo, il medico è uscito e gli ha detto che Cui era morta. Il figlio è entrato in sala operatoria e ha visto il corpo: il viso era pallido, aveva la gola squarciata e indossava solo una scarpa.

La praticante Zong Ming, di Wuhan nella provincia dell'Hubei, è stata arrestata il 18 aprile del 2022 durante la campagna "Nessuno escluso", che aveva come bersaglio tutti i praticanti nella lista nera del governo per costringerli a rinunciare al Falun Gong. Era malconcia e aveva difficoltà a parlare quando è stata rilasciata il 26 dicembre del 2022, dopo otto mesi tascorsi nel centro per il lavaggio del cervello. É morta sei giorni dopo, il 1° gennaio dello scorso anno.

Jiang Yongqin, di Jilin nella provincia omonima, è stata arrestata il 12 giugno del 2022. Il 7 e l'8 luglio 2022 la polizia le ha messo un cappuccio nero in testa, le ha tappato le orecchie in modo che non sentisse e l'ha trasferita dal Centro di detenzione di Jilin ad una struttura segreta. Quattro uomini, inclusi un esperto di torture dell'Ufficio di pubblica sicurezza della provincia dello Jilin, il suo assistente Li e due uomini di nome Tang e Lyu del Dipartimento di polizia di Jilin l'hanno interrogata per quasi due ore. Siccome non rispondeva alle domande l'hanno molestata sessualmente, le hanno versato del wasabi nel naso e messo delle sigarette accese nelle narici. Il Tribunale distrettuale di Changyo l'ha processata il 14 giugno dello scorso anno, senza informarne la famiglia o consentire all'avvocato di rappresentarla in aula. Il 24 gennaio di quest'anno è stata condannata in segreto a cinque anni.

4.Crimini commessi durante la persecuzione nel 2023

L'anno scorso 3.629 praticanti sono stati imprigionati e 2.885 hanno subito molestie in tutte le 31 province, regioni autonome, e municipalità; 107 praticanti sono stati rinchiusi in centri per il lavaggio del cervello e 1.938 hanno subito irruzioni della polizia in casa e perquisizioni. Un totale di 167 praticanti hanno denunciato che sono stati presi loro dei campioni di sangue, urina, saliva, di voce, le impronte digitali e quelle dei piedi.

Le province dello Shandong (1.061), dello Jilin (914) e dell'Hebei (673) hanno riportato il maggior numero di casi di arresti e molestie combinati insieme. Le province del Sichuan, dell'Heilongjiang, dell'Hubei e del Liaoning hanno riportato fra i 450 e i 576 di casi di arresti e molestie combinati insieme. Anche altre sei regioni hanno registrato un numero a tre cifre di casi, seguite da 12 regioni con un numero a due cifre, fra i 21 e i 98. Le restanti cinque regioni hanno riportato solo numeri a una cifra, fra i 4 e gli 8.

Inoltre nello scorso anno sono stati registrati 209 casi di morte e 1.188 condanne. Fra i 175 praticanti le cui età erano note al momento del decesso, ve ne erano alcuni la cui età andava dai 23 ai 93 anni e fra questi ce ne erano 134 di 60 anni o anche più anziani. Diciotto praticanti sono morti in carcere, inclusi due che sono deceduti sei giorni dopo l'arresto.

Il 3 marzo dello scorso anno il Dipartimento di polizia di Rizhao e la Divisione per la sicurezza interna hanno lanciato il "Progetto speciale 303". Circa 50 praticanti sono stati arrestati il 12 e il 13 maggio come parte dell'operazione. La maggior parte di loro in seguito è stata condannata al carcere. In particolare, 21 praticanti fra cui Hong Meishuang, Guo Xin, e Jiang Haibo sono stati processati dal Tribunale della contea di Wulian il 4 e il 6 dicembre e sono stati condannati da uno a cinque anni e mezzo il 25 dicembre.

L'Ufficio 610 e la Divisione per la sicurezza interna di Jilin hanno effettuato un arresto di gruppo di 25 praticanti il 4 giugno dello scorso anno. Se i praticanti non aprivano la porta la polizia entrava in casa, rompendo i vetri o manomettendo la serratura con un trapano.

Jiang Yong, di Changchun nella provincia dello Jilin, è stato arrestato il 28 giugno del 2021 e condannato a otto anni e mezzo nel Carcere di Gongzhuling, con l'accusa inventata di "sovvertire il potere statale". Anche se era in condizioni critiche per aver fatto un lungo sciopero della fame per protestare contro la persecuzione, le autorità si sono rifiutate di rilasciarlo per motivi di salute, con il pretesto che aveva rifiutato di rinunciare alla sua fede. Jiang è morto il 23 gennaio dello scorso anno, il secondo giorno del Capodanno cinese. Aveva 31 anni.

Xu Haihong, residente a Qingdao nella provincia dello Shandong, è stata arrestata il 10 settembre dello scorso anno e reclusa nel Centro di detenzione di Pudong. La signora è stata condannata a 16 mesi a ottobre dello scorso anno e trasferita al Carcere femminile della provincia dello Shandong intorno al 6 dicembre dello scorso anno. Ma tre giorni dopo è morta all'età di 56 anni.

Wang Liqun, di Qingyang nella provincia del Gansu, è stata condannata a 12 anni dal Tribunale della contea di Zhenyuan dopo l'udienza di febbraio dello scorso anno.

Ma Yun, di Jixi nella provincia dell'Heilongjiang, è stata condannata a otto anni con una multa di 20.000 yuan (circa 2.550 euro) dal Tribunale della contea di Jidong nel novembre dello scorso anno.

Hou Lijun è stato arrestato il 25 aprile dell'anno scorso e condannato a 10 anni dal Tribunale di Wanbailin il 12 maggio dello scorso anno.

5. Crimini commessi durante la persecuzione di quest' anno

Nella prima metà di quest'anno sono stati registrati 69 casi di morte, e 447 di casi condanne. Altri 1.470 praticanti sono stati arrestati e 1.244 molestati.

Li Fenglan, di Baiyin nella provincia del Gansu, è stata trasferita nel Carcere femminile provinciale il 17 febbraio dello scorso anno per scontare una pena di 20 mesi di detenzione. Quando è stata imprigionata le era già stato diagnosticato il cancro, eppure le guardie hanno continuato a torturarla. Fra le torture subite vi erano quella della posizione in piedi forzata mantenuta per ore e ore e la privazione del sonno. Il cancro al seno è andato subito in metastasi. Il carcere l'ha rilasciata solo all'inizio di gennaio di quest'anno e lei è morta il 10 dello stesso mese, aveva 69 anni.

La provincia dello Jilin ha registrato due arresti di gruppo con almeno 46 praticanti arrestati a Changchun fra aprile e maggio di quest'anno e altri 35 praticanti arrestati a Shulan il 5 giugno. Il 9 maggio di quest'anno a Ning'an nella provincia dell'Heilongjiang sono stati arrestati 18 praticanti. Tutti i praticanti arrestati erano stati messi sotto sorveglianza già da molto tempo prima dell'arresto.

II. Crimini durante il mandato a Pechino

Wang ha ricoperto la carica di direttore dell'Ufficio di pubblica sicurezza di Pechino da marzo 2015 ad aprile 2020 e come vice sindaco della capitale da marzo 2015 a gennaio 2018.

Durante i cinque anni in cui Wang è stato direttore dell'Ufficio municipale di pubblica sicurezza almeno 12 praticanti sono morti a causa della persecuzione. Si tratta di: Xu Xiuhong, Wen Mulan, Jia Yuping, Xu Junming, Li Chengshan, Liu Yanmei, Du Wenge, Li Xiuhong, Hou Junwen, Ao Ruiying, Li Gang, e Gao Yan. E molti altri sono stati arrestati, molestati o condannati.

Nel 2015, 39 praticanti a Pechino sono stati condannati, 609 arrestati e 127 hanno subito molestie.

Nel 2016, 245 praticanti a Pechino sono stati arrestati e detenuti, 53 sono stati condannati e 58 molestati.

Ne 2017, almeno 68 praticanti sono stati condannati o processati, 254 sono stati arrestati e 269 molestati.

Nel 2018, 38 praticanti sono stati condannati, 131 arrestati, sei sono stati portati in un centro per il lavaggio del cervello, 128 sono stati molestati, e 36 sono stati posti sotto sorveglianza a casa.

Ecco alcuni casi di decesso selezionati.

Caso n. 1. Xu Xiuhong muore a causa delle torture e di iniezioni di farmaci tossici

Xu Xiuhong è stata arrestata nel distretto di Tongzhou a Pechino il 21 gennaio del 2016 e detenuta per tre mesi. Dopo aver fatto ritorno a casa ha accusato sintomi di avvelenamento e frequenti attacchi di panico. La sua salute è peggiorata in fretta ed è morta il 2 aprile del 2017. Aveva 40 anni.

Caso n. 2. Wen Mulan muore per sospetta somministrazione di farmaci tossici

Wen Mulan è stata arrestata il 14 ottobre del 2017, mentre distribuiva calendari da tavolo con informazioni sul Falun Gong ed è stata portata al Centro di detenzione del distretto di Miyun, dove ha fatto lo sciopero della fame per protestare contro la detenzione illegale. Dopo circa due mesi di sciopero della fame ha sofferto di edema sistemico e ha rischiato la vita. Quando suo marito si è rifiutato di andarla a prendere, il centro di detenzione ha trovato un altro praticante del Falun Gong che la prendesse in casa sua. Questi ha notato che Wen sembrava essere stata drogata. È morta il 27 febbraio del 2018, meno di due mesi dopo essere stata rilasciata per motivi di salute.

Caso n. 3. Liu Yanmei muore mentre sconta una pena di quattro anni

Liu Yanmei, residente nel distretto di Shunyi, è stata arrestata nel novembre del 2016 per aver invitato la gente a partecipare a un'udienza di praticanti del Falun Gong, E stata ammanettata e incatenata nel Centro di detenzione di Tongzhou. Le torture le hanno lasciato i segni su tutto il corpo. Gli agenti le hanno strappato i capelli e il cuoi capelluto si è infettato, Nel luglio del 2017 è stata condannata a quattro anni di prigione dal Tribunale del distretto di Tongzhou. Il 12 novembre del 2018 è morta per le torture subite nel Carcere femminile di Pechino. Aveva 52 anni.