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I media raccontano come il PCC ha prelevato con la forza gli organi da Cheng Peiming, praticante del Falun Gong (Parte 2)

02 Set. 2024 |   Del corrispondente Minghui Wang Ying

Parte 1

(Minghui.org) Il praticante del Falun Gong, Cheng Peiming, è stato sottoposto al prelievo forzato di organi da parte del Partito Comunista Cinese (PCC) e ciò che gli è accaduto è finito sulle prime pagine dei mezzi d'informazione. Finora sono 36 i media che hanno pubblicato notizie su come Cheng sia stato sottoposto al prelievo di organi da parte del PCC. L'uomo è riuscito a sopravvivere ed è fuggito dalla Cina, ma innumerevoli praticanti sono deceduti a causa di questa brutalità.

Il 3 luglio Cheng Peiming, praticante del Falun Gong, racconta la sua esperienza e mostra la sua cicatrice di 35 cm, risultato del prelievo forzato di organi da parte del PCC, durante una conferenza stampa a Washington DC (Screenshot del video NTDTV)

Union of Catholic Asian News: Testimonianze confermano gli orrori del prelievo forzato di organi a cui sono sottoposti i praticanti del Falun Gong

Il 12 agosto scorso Union of Catholic Asian News ha riferito che la testimonianza del signor Cheng Pei Ming conferma gli orrori del prelievo forzato di organi a cui sono sottoposti i praticanti del Falun Gong.

"Il prelievo forzato di un organo umano, o talvolta di più organi, da un essere umano ancora in vita contro la sua volontà, è un crimine di una barbarie inimmaginabile. Il fatto che l'individuo sia già un prigioniero di coscienza, incarcerato semplicemente a causa delle sue convinzioni, aggiunge un ulteriore livello di totale disumanità al crimine stesso".

La scorsa settimana Cheng Pei Ming, di 58 anni, ha descritto come sia costretto a sopportare "un dolore estremo", ancora 20 anni dopo che parti del polmone e del fegato gli sono state rimosse con la forza. "Credevo che mi avrebbero ucciso", ha dichiarato al The Telegraph. "Non sono sicuro che pensassero che sarei sopravvissuto, ma ce l'ho fatta".

Negli ultimi giorni la sua storia è finita in prima pagina su molte testate, dal Daily Mail al The Sun, dal Metro al The Diplomat. La sua testimonianza, se convalidata, è uno degli sviluppi più importanti nella campagna per denunciare i crimini della Cina".

Il rapporto esorta: "I governi di tutto il mondo dovrebbero ascoltare Cheng, rivedere la sentenza del Tribunale cinese e iniziare a confrontarsi con questo orrore in modo serio e urgente. I politici devono agire con urgenza per fermare il turismo degli organi, rendendo illegale recarsi in Cina per i trapianti di organi, e si deve pensare al modo migliore per chiedere conto al regime cinese di questo barbaro crimine".

"Cheng merita il nostro rispetto e il nostro sostegno per la sua coraggiosa decisione di parlare, ma il modo migliore per onorarlo sarebbe quello di fare tutto il possibile per garantire che nessun altro debba mai più sopportare quello che ha passato lui. Cheng è sopravvissuto, miracolosamente, ma molti altri no. Agiamo con urgenza per fermare il massacro in Cina".

Metro del Regno Unito: Ciò che lo distingue dalla maggior parte delle altre vittime è il fatto di essere sopravvissuto

Il 9 agosto scorso Metro, il più importante quotidiano del Regno Unito, ha riferito che "ciò che lo distingue dalla maggior parte delle altre vittime è il fatto di essere sopravvissuto, per raccontare gli abusi subiti per mano del Partito Comunista Cinese (PCC)".

"Il prelievo di organi da detenuti giustiziati è legale nel Paese, ma il regime cinese ha ucciso prigionieri di coscienza, su richiesta, per rifornire i pazienti paganti", hanno affermato le associazioni per i diritti umani.

"Si stima che il commercio di organi in Cina abbia un valore di mercato di 1 miliardo di dollari all'anno (poco più di 900 milioni di euro). L'industria dei trapianti è stata sviluppata su larga scala con investimenti significativi negli ospedali, nel personale medico e in altre infrastrutture".

"Nel 2000, in coincidenza con l'inizio della persecuzione del Falun Gong, l'industria dei trapianti è letteralmente esplosa".

A proposito del caso, David Matas, avvocato internazionale per i diritti umani, ha dichiarato: "Cheng è, in un certo senso, una tipica vittima delle pratiche cinesi del prelievo forzato di organi, un praticante del Falun Gong a cui il PCC ha rubato gli organi".

“In un altro senso, è insolito perché è sopravvissuto al prelievo degli organi, in quanto i suoi organi vitali, fegato e polmoni, gli sono stati estratti solo in parte, e perché l'uomo è riuscito a sfuggire, sia alle autorità cinesi che alla Cina stessa”.

Epardafas del Nepal: Un sopravvissuto espone le atrocità del PCC

Lo scorso 9 agosto l'Epardafas del Nepal ha pubblicato un articolo intitolato "Il primo sopravvissuto al prelievo forzato di organi in Cina rompe il silenzio ed espone le atrocità".

"Cheng Pei Ming, il primo sopravvissuto noto della campagna del prelievo forzato di organi in Cina, rivolta ai prigionieri religiosi, si è fatto avanti per rivelare gli orrori subiti sotto il regime del Partito Comunista Cinese (PCC). A 58 anni, Cheng ha condiviso per la prima volta la sua straziante esperienza, descrivendo il "dolore estremo" che prova ancora, 20 anni dopo che parti del polmone e del fegato gli sono state rimosse con la forza".

In un'intervista emotiva al The Telegraph, Cheng ha raccontato di come credeva che non sarebbe sopravvissuto al brutale trattamento inflittogli. "Non sono sicuro che pensassero che sarei sopravvissuto, ma l'ho fatto", ha detto Cheng, rivelando una cicatrice che gli cinge il petto, un ricordo fisico del tormento da lui subito.

Cheng è un praticante del Falun Gong ed è stato detenuto e torturato dal regime del PCC per la sua fede. Ha descritto di essere stato imprigionato cinque volte e di aver subito torture insopportabili.

Mentre Cheng si prepara a condividere pubblicamente la sua storia a Washington, spera di far luce sulle atrocità commesse dal PCC e di ispirare un'azione globale per proteggere i diritti delle minoranze religiose in Cina.

Empressive Naija of Nigeria: La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti approva la legge sulla protezione del Falun Gong

Il 9 agosto scorso Empressive Naija of Nigeria ha riferito che "una vittima cinese del prelievo di organi è riuscita a fuggire dai suoi rapitori, dopo essersi svegliata incatenata a un letto con parti del fegato e del polmone mancanti".

Cheng Pei Ming, di 58 anni, il primo sopravvissuto noto della campagna cinese del prelievo forzato di organi contro i prigionieri religiosi, ha dichiarato di essere ora pronto a parlare e a denunciare il "male" del Partito Comunista Cinese.

Cheng ha raccontato di essere stato trascinato, nel mese di luglio 2004, in un ospedale dove gli agenti del famigerato Ufficio 610 del PCC, soprannominato "la Gestapo cinese", hanno cercato di fargli firmare dei moduli di consenso. Al suo rifiuto, lo hanno sbattuto a terra e sedato. Alla sua famiglia è stato detto che sarebbe stato sottoposto a un intervento chirurgico e che aveva il 20% di possibilità di sopravvivere.

Tre giorni dopo Cheng si è svegliato, terrorizzato, incatenato a un letto e con un'incisione di 35 centimetri sul torace.

“Lo scorso mese di giugno, la Camera degli Stati Uniti ha approvato la legge sulla protezione del Falun Gong, che mira a imporre la fine della persecuzione del Falun Gong da parte del PCC, nonché del prelievo forzato di organi dai praticanti arrestati".

The Kenyan Daily Post: La persecuzione non sarebbe mai dovuta iniziare

Il 9 agosto scorso il Kenyan Daily Post ha riferito che "una vittima cinese del prelievo di organi è riuscita a fuggire dai suoi rapitori dopo essersi svegliata incatenata a un letto con parti del fegato e del polmone mancanti".

"Il signor Cheng dice di essere stato detenuto e torturato per anni dal regime cinese per aver praticato il Falun Gong, un movimento spirituale fondato all'inizio degli anni Novanta. Il movimento si è diffuso in tutto il Paese, ma nel 1999 è stato messo fuori legge e brutalmente represso dal Partito Comunista Cinese (PCC).

"Nel 2019 un tribunale indipendente di Londra ha stabilito che il governo cinese ha continuato a commettere crimini contro l'umanità prendendo di mira le minoranze, compreso il movimento Falun Gong, per il prelievo di organi".

"Il signor Cheng ha detto che non riusciva a capire perché avessero deciso di reprimere una pratica spirituale che promuove la pace. Il Falun Gong insegna alle persone a essere buone e ad avere compassione ed empatia nei confronti degli altri. Non vogliamo danneggiare la società, la persecuzione contro di noi non sarebbe mai dovuta iniziare".

Cheng lotta quotidianamente con ondate di dolore che gli attraversano il corpo, ma ora è pronto a raccontare la sua storia.

"Voglio che il mondo sappia quanto sia malvagio il PCC. Non cerca solo di danneggiare le persone in Cina, ma anche nel mondo intero".