(Minghui.org) Il praticante del Falun Gong Cheng Peiming è stato sottoposto al prelievo forzato di organi da parte del Partito Comunista Cinese (PCC) e ciò che gli è accaduto è finito sulle prime pagine dei mezzi d'informazione. Finora sono 36 i media che hanno pubblicato notizie su come Cheng sia stato sottoposto al prelievo di organi da parte del PCC. L'uomo è riuscito a sopravvivere ed è fuggito dalla Cina, ma innumerevoli praticanti sono deceduti a causa di questa brutalità.

Il 3 luglio Cheng Peiming, praticante del Falun Gong, racconta la sua esperienza e mostra la sua cicatrice di 35 cm, risultato del prelievo forzato di organi da parte del PCC, durante una conferenza stampa a Washington DC (Screenshot del video NTDTV)

L'American Spectator: Emerge un testimone del genocidio perpetrato dal PCC

Lo scorso 11 agosto l'American Spectator ha pubblicato un articolo intitolato "Un testimone emerge da un altro gulag comunista", in cui si afferma: "È emerso un testimone della campagna genocida della Cina comunista contro i suoi dissidenti politici, in questo caso i praticanti del Falun Gong". Cheng Pei Ming è l'ultimo testimone che ci ricorda che comunismo e male sono sinonimi.

Secondo un articolo pubblicato su The Diplomat, Cheng Pei Ming è "il primo sopravvissuto noto della campagna del prelievo forzato di organi autorizzata dallo Stato cinese". Tasnim Nazeer ha scritto che, durante una conferenza stampa a Washington, la sua recente testimonianza "ha offerto uno sguardo raro e inquietante sugli orrori affrontati dai prigionieri di coscienza in Cina".

Cheng è stato torturato per non aver rinunciato alla propria fede, il Falun Gong. "Ha ricevuto anche diversi interventi chirurgici, tra cui uno a torace aperto, che gli ha lasciato un'incisione di 35 centimetri sul fianco sinistro e sulla schiena. Nel 2020 era stato preparato per un altro intervento, ma è riuscito a fuggire e si è diretto negli Stati Uniti, dove gli esami medici hanno scoperto che parti del suo fegato e del suo polmone "erano state rimosse chirurgicamente".

Il British Medical Journal (BMJ): Cheng Peiming detenuto più volte per la sua fede nel Falun Gong

Lo scorso 12 agosto il BMJ ha riferito che un uomo ha parlato a un evento a Washington D.C. su come è stato detenuto, torturato e costretto a subire un intervento chirurgico in Cina.

Cheng Pei Ming, descritto come il "primo sopravvissuto conosciuto" della campagna cinese del prelievo forzato di organi perpetrato contro i prigionieri di coscienza, ha detto di essere stato detenuto diverse volte, tra il 1999 e il 2004, per essere un praticante del Falun Gong.

"Nel 2002, dopo essere stato condannato a otto anni di prigione, Cheng ha raccontato di essere stato torturato e, nel 2004, di essere stato portato con la forza in ospedale e costretto a firmare i moduli di consenso per un intervento, dopo aver ingerito oggetti appuntiti. Pur essendosi rifiutato di firmare, Cheng ha detto di essere stato tenuto fermo dalle guardie e gli sono stati iniettati anestetici”.

L'US PubMed ha anche pubblicato il link all'URL dell'articolo intitolato "Torturato, drogato e aggredito: Parla un cinese sopravvissuto al prelievo forzato di organi".

L’Irish Sun: Male puro

Il 9 agosto l'Irish Sun ha pubblicato un articolo intitolato "MALE PURO I miei organi sono stati prelevati dalla ‘Gestapo’ cinese, che ha fatto a pezzi i miei polmoni e il mio fegato, racconta il primo sopravvissuto noto alla ripugnante tortura".

"Cheng Pei Ming ha raccontato di aver dovuto sopportare anni di torture in prigione, per aver praticato la disciplina del Falun Gong contro la volontà del Partito Comunista Cinese".

L’articolo continua: "Nel 2002 Cheng è stato imprigionato per otto anni, dopo aver chiesto la fine della persecuzione del Falun Gong da parte del governo".

“Ha spiegato che un giorno è stato portato in ospedale contro la sua volontà”.

Ha aggiunto: "Hanno cercato di costringermi a firmare i moduli di consenso per un intervento".

"Quando mi sono rifiutato, sei guardie mi hanno afferrato per tenermi fermo e mi hanno iniettato qualcosa".

"La scena successiva che ricordo è che ero in un letto d'ospedale, con dei sondini nel naso e, di tanto in tanto, avevo perdite di coscienza".

"C'era un tubo di drenaggio con del liquido sanguinolento che usciva da sotto la fasciatura che avevo sul fianco".

L’articolo fa riferimento alla professoressa Wendy Rogers, presidente della Coalizione internazionale per porre fine aglj abusi sui trapianti in Cina, che ha dichiarato: "Non so perché i medici cinesi abbiano rimosso parti del fegato e dei polmoni del signor Cheng, ma so che non aveva alcuna malattia o un disturbo che richiedesse un intervento di questo tipo".

"La porzione di fegato rimossa è compatibile con la necessità di ottenere tessuto epatico adatto al trapianto in un bambino, ma non c'è modo di sapere se sia stato questo lo scopo".

"Quello che so è che il signor Cheng è stato aggredito chirurgicamente, come parte di un più ampio schema di persecuzione, incarcerazione e tortura, e che questi eventi gli sono accaduti perché è un praticante del Falun Gong".

Il Courier Mail: Un sopravvissuto espone nuovi dettagli sul prelievo forzato di organi

Lo scorso 14 agosto il Courier Mail ha pubblicato un articolo intitolato "La barbara pratica cinese del prelievo di organi da persone ancora in vita raccontata da un sopravvissuto". Nel documento si legge che un sopravvissuto ha rivelato nuovi dettagli sull'orribile pratica del prelievo forzato degli organi interni da prigionieri politici ancora in vita.

"Un uomo che è riuscito a sopravvivere alla barbara pratica cinese del prelievo forzato di organi da prigionieri politici, per lo più quando sono ancora in vita, ha rotto il silenzio in una conferenza stampa esplosiva".

"Nel 1999 Cheng è stato arrestato per aver praticato il Falun Gong. Dopo essere stato detenuto per tre anni, è stato condannato a otto anni di prigione, e ha subito torture di routine".

"Tra gli atti a cui è stato sottoposto c'è una tattica di interrogatorio nota come "il grande stiramento", in cui le sue braccia e le sue gambe sono state estese dolorosamente con delle corde fino al punto in cui la pelle si è quasi lacerata".

"Alla fine del 2004 l'uomo è stato portato in un ospedale per un intervento chirurgico, al quale si è rifiutato di acconsentire". Ha raccontato che, dopo essersi risvegliato, era legato a un letto. Gli erano stati parzialmente asportati fegato e polmoni.

In seguito ha continuato a essere torturato. "Nel 2006 ha inscenato uno sciopero della fame che lo ha visto nuovamente trasferito in ospedale e gli è stato detto che avrebbe dovuto essere sottoposto a un altro intervento chirurgico".

"Cheng ha chiesto di usare il bagno e una guardia lo ha slegato e accompagnato. Quando sono tornati, l'ufficiale ha dimenticato di ammanettargli nuovamente mani e piedi, offrendo a Cheng l'opportunità di fuggire”.

Nel 2020 l'uomo è riuscito a fuggire dalla Cina e si è rifugiato negli Stati Uniti. "I medici americani che lo hanno esaminato e testato hanno scoperto che gli mancava metà polmone sinistro e due segmenti di fegato".

"La sua straordinaria testimonianza ha offerto una visione inquietante del destino di coloro che vengono imprigionati, con accuse inventate o a causa della persecuzione".