(Minghui.org) Una donna di 61 anni della città di Jinzhou, nella provincia del Liaoning, è stata recentemente rinchiusa nella Prigione femminile provinciale per scontare una pena di sei anni per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Zhang Xiuqin è stata arrestata il 17 gennaio di quest'anno dagli ufficiali della Divisione di sicurezza interna del distretto del Guta. Hanno presentato il suo caso alla Procura della città di Linghai, che l'ha incriminata e ha trasferito il suo caso al tribunale locale. La città di Linghai è sotto la giurisdizione di Jinzhou ed è stata designata per gestire i casi del Falun Gong nella sua ampia area.
Zhang è comparsa dinanzi al Tribunale della città di Linghai l'11 aprile di quest'anno. L’avvocato e il difensore di famiglia hanno presentato una dichiarazione di non colpevolezza a suo favore. La praticante ha anche testimoniato in propria difesa. Il giudice ha annunciato il 10 maggio che era stata condannata a sei anni con una multa di 12.000 yuan (circa 1.530 euro). Ha fatto ricorso al Tribunale intermedio della città di Jinzhou, che ha deciso di confermare il verdetto originale. È stata trasferita dal Centro di detenzione femminile di Jinzhou alla Prigione femminile della provincia del Liaoning tra il 18 e il 21 agosto.
Il padre della praticante, sull’ottantina, è stato sconvolto dalla condanna al punto tale che la sua salute è peggiorata rapidamente. É morto il 18 luglio di quest'anno.
Prima del suo ultimo arresto e della condanna Zhang, negli ultimi 25 anni, è stata ripetutamente presa di mira per la sua fede. È stata sottoposta a torture implacabili e ha quasi avuto un crollo mentale durante una condanna di due anni in un campo di lavoro forzato nel 2000.
Il 26 giugno 2000 Zhang si è diretta a Pechino per fare appello per il Falun Gong ed è stata arrestata alla stazione ferroviaria di Jinzhou. Dopo due settimane di detenzione nel Carcere ferroviario cittadino, è stata trasferita al secondo Centro di detenzione della città di Jinzhou il 12 luglio, e poi portata al Campo di lavoro forzato di Masanjia il 21 luglio 2000, per scontare una pena di due anni.
Poiché Zhang si rifiutò di rinunciare al Falun Gong, il capo guardia Wang Haiping ordinò alle detenute di torturarla. Queste la privarono del sonno per tre giorni e poi la costrinsero a rimanere accovacciata. Il settimo giorno, la detenuta Yang Jianhong le disse: "Ti darò altri due giorni. Se non rinunci ancora a praticare il Falun Gong, non saremo più così gentili con te".
Dopo una settimana di torture, la praticante era già esausta e sull'orlo di un crollo, ma ha comunque resistito quando le detenute le hanno preso la mano e hanno cercato di farle firmare una dichiarazione per rinunciare al Falun Gong.
L'ottavo giorno, la detenuta Yang portò Zhang in una piccola stanza e le ordinò di nuovo di scrivere una dichiarazione di garanzia. Quando si rifiutò di obbedire, Yang le ordinò di accovacciarsi. Alle 19:00 di quel giorno, non ce la faceva più a rimanere accovacciata. Yang la colpì con il manico di un grosso cacciavite per quasi due ore. Le braccia, i fianchi e le gambe della praticante erano ricoperti di lividi scuri. "Devi scrivere la dichiarazione oggi. Se non lo fai, ti daremo delle scosse con i manganelli elettrici", le disse Yang.
Dopo le scosse elettriche, Zhang non riusciva più a camminare. Aveva gambe e braccia gonfie e rigide e doveva sorreggersi a qualcosa per andare in bagno, perché aveva difficoltà ad accovacciarsi. È rimasta rigida per oltre sei settimane.
Dopo che fu rilasciata, la polizia continuò a molestarla e minacciò di trattenerla in un centro per il lavaggio del cervello. Fu costretta a vivere lontano da casa e venne licenziata dal lavoro. Faceva lavori saltuari per guadagnarsi da vivere.
La polizia ha fatto irruzione a casa di Zhang l'8 febbraio 2010 per arrestarla di nuovo, ma lei non era in casa, così gli agenti hanno forzato la serratura, sono entrati e le hanno confiscato i libri del Falun Gong e il computer. Poi sono andati a casa della figlia e hanno portato la figlia e il genero alla stazione di polizia per un interrogatorio di 10 ore. Dopo questo fatto, Zhang è stata costretta a vivere di nuovo lontano da casa.
La madre di Zhang, Cai Guifen, era così preoccupata per la figlia che la sua salute è peggiorata rapidamente ed è morta nove mesi dopo, l'11 novembre 2010.
Cai era stata precedentemente arrestata in data sconosciuta, sempre per aver praticato il Falun Gong. Dopo essere stata rilasciata aveva iniziato a sbavare e la famiglia sospettava che le fossero state somministrate droghe tossiche durante la custodia. Dopo il rilascio, la polizia ha continuato a monitorare la sua vita quotidiana. Il disagio mentale ha avuto un impatto sulla sua salute ed è diventata disabile.