(Minghui.org) Secondo le informazioni raccolte da Minghui.org, nel mese di luglio sono stati registrati 95 nuovi casi di praticanti del Falun Gong condannati al carcere dal sistema giudiziario del Partito Comunista Cinese (PCC).
Tra questi, 51 praticanti sono stati condannati nel mese di luglio e 44 nella prima metà del 2018.
A causa del blocco delle informazioni del PCC, il numero dei praticanti condannati non può sempre essere segnalato tempestivamente e le informazioni non sono facilmente disponibili.
Le condanne sono avvenute per vari motivi, come parlare alla gente della persecuzione del Falun Gong perpetrata dal regime comunista, oppure per aver distribuito materiale informativo sulla pratica.
I tempi di reclusione vanno dai sei mesi ai nove anni e mezzo, con una media di circa tre anni e mezzo. Tra i condannati, sette sono anziani con un’età che va dai sessantacinque anni in su, e alcuni di loro hanno ricevuto lunghe condanne.
Il 26 luglio tre donne di Chengdu nello Sichuan sono state condannate rispettivamente: la cinquantaquattrenne Wu Chunlan a otto anni di carcere e multata di 10.000 yuan (circa 1.250 euro), la settantaquattrenne Guo Qingcheng e Jiang Yilin di circa settant’anni, a sette anni di reclusione e multate di 7.000 yuan (circa 880 euro), da scontare fuori dalla prigione.
18 dei 51 praticanti condannati sono stati multati per un ammontare di 151.000 yuan (circa 19.000 euro), cioè 8.390 yuan (circa 1.050 euro) a persona, con sanzioni che vanno dai 2.000 yuan (circa 250 euro) fino ad un massimo di 20.000 yuan (circa 2.500 euro).
Wang Xiyu dello Shandong, madre di due figli, è stata condannata per tre volte, l’ultima delle quali a scontare quattro anni di carcere e pagare una multa di 20.000 yuan (circa 2.500 euro) per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede, nel 2001 era stata condannata a cinque anni, nel 2012 a tre e mezzo e dal 2007 al 2009 ha passato due anni nei campi di lavoro forzato.
Oltre ai 51 praticanti condannati a luglio, nello stesso mese sono stati registrati altri 44 casi nella prima metà del 2018, di cui 1 a marzo, 4 ad aprile, 12 a maggio e 27 a giugno, portando il totale parziale dell'anno a 525.
Le condanne dei praticanti hanno raggiunto il picco a gennaio con 95 condannati.
Di seguito un quadro su alcuni praticanti condannati.
Zhu Ya di cinquantaquattro anni di Wuhan era invalida, ma dopo che ha iniziato a praticare il Falun Gong la sua insufficienza renale è guarita ed è riuscita a muovere la gamba disabile. Il 25 aprile 2017 è stata arrestata e la Polizia le ha perquisito la casa per tre ore.
Il 15 giugno 2018 è stata processata nel Tribunale distrettuale di Huangpo con l'accusa di “utilizzo di un culto per minare l'applicazione della legge” (Articolo 300 del Codice penale cinese).
Le prove fornite dall'accusa includevano i volantini del Falun Gong che lei aveva stampato, dei CD e libri. Nel luglio del 1999 l’Amministrazione della Stampa e delle Pubblicazioni cinese aveva rilasciato due comunicazioni sul divieto di pubblicazione dei libri del Falun Gong, ma nel 2011 il divieto è stato abrogato, quindi i libri della pratica non dovevano essere inclusi nelle prove perché ora è completamente legale possederli.
Il processo è durato un’ora e mezza terminando senza un verdetto, tuttavia un mese dopo Zhu è stata dichiarata colpevole e condannata a otto anni di reclusione.
Uomo condannato a sette anni di prigione, fa ricorso nonostante le minacce da parte delle autorità
Guan Zhonhji, di sessantasei anni di Pingdu nello Shandong, è stato arrestato il 5 giugno e condannato a sette anni di reclusione il 13 luglio.
Dopo il verdetto, varie autorità hanno insistito nel dire al figlio di Guan di far visita al padre nel centro di detenzione e cercare di dissuaderlo dal fare appello e di dichiararsi colpevole. Le autorità sostenevano che la pesante condanna di Guan è il risultato dell'assunzione di un Avvocato e della dichiarazione di non colpevolezza.
Impiegata di banca condannata a due anni per aver parlato del Falun Gong sui social media
Il 22 maggio la quarantasettenne impiegata della Banca Popolare Cinese Zang Jianxin, di Zhucheng, è stata arrestata da sei agenti che hanno fatto irruzione in casa senza identificarsi.
Il 20 luglio si è presentata davanti al Tribunale distrettuale di Fangzi che dopo un processo durato solo trenta minuti, l'ha condannata a due anni di detenzione, affermando che i due telefoni cellulari che le avevano confiscato contenevano le prove che lei aveva parlato con la gente del Falun Gong su WeChat. (una piattaforma di social media cinese)
Tre ragazze condannate per aver pubblicato volantini sulla persecuzione del Falun Gong
Il 12 maggio 2017 tre giovani ragazze di Pechino, Shan Shan insegnante di pianoforte di ventisette anni, Jiang Liyu di ventisei e Tian Feng anche lei ventenne, sono state arrestate mentre affiggevano volantini sulla persecuzione del Falun Gong. La Polizia ha perquisito le loro case e confiscato una gran quantità di materiale informativo sul Falun Gong, poi usato come prova per l’accusa.
Il 3 gennaio 2018 le tre ragazze si sono presentate davanti al Tribunale distrettuale di Shijingshan e il 12 luglio sono state condannate, Shan e Jiang a quattro anni e Tian a tre e mezzo di reclusione, oltre a pagare una multa di 5.000 yuan (circa 630 euro).
La Corte processa donne di Jilin alle 6:30 del mattino
Il 10 luglio tre praticanti del Falun Gong, Li Xiangyun, Guo Shuxue e Ren Shuxia di Yushu, sono state processate al Palazzo di Giustizia di Yushu alle 6:30 del mattino, senza i loro Avvocati e senza che le loro famiglie ne fossero informate.
Solo dopo che le famiglie di Guo e Ren hanno saputo del processo grazie ad un membro del Tribunale, sono riuscite ad ottenere il permesso di assistervi.
Al termine Guo e Ren sono state condannate a tre anni e multate di 10.000 yuan (circa 1.250 euro), mentre Li a un anno e mezzo e multata di 5.000 yuan (circa 630 euro).
Una donna nativa della Mongolia Interna condannata ad un anno di reclusione, picchiata in carcere
Il 19 ottobre 2017 Zhang Libin stava parlando alla gente del Falun Gong a Lingyuan nello Liaoning, quando due membri dello staff dell'ufficio di comunità di Hongling l’hanno denunciata alla Polizia.
Durante l’arresto è stata picchiata, accusando ferite alle braccia, sulla schiena e sulle gambe. Più tardi la vicedirettrice della prigione femminile di Chaoyangn l'ha percossa danneggiandole vista e udito, e causandole una consistente perdita di sangue dopo averle spaccato i denti.
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Quindici giorni dopo, quando la sua detenzione amministrativa è stata cambiata in penale, è stata mandata al penitenziario di Chaoyang, dove è stata rinchiusa in cella d’isolamento per essersi rifiutata di rinunciare alla propria fede.
Anche se durante l'udienza del 28 giugno il suo Avvocato ha fatto richiesta di non colpevolezza, il 25 luglio la sua famiglia ha saputo della condanna a un anno di carcere.
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