(Minghui.org) Una donna di 58 anni residente a Dongying, nella provincia dello Shandong, è stata condannata a quattro anni con una multa di 5.000 yuan (circa 650 euro), per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Alcuni mesi dopo, anche il figlio (che non pratica il Falun Gong) è stato condannato a un anno e tre mesi per aver cercato di ottenere giustizia per la madre.
Wang Ying è stata arrestata il 27 settembre 2022 perché aveva scritto ai suoi amici della città di Yucheng (anche questa nello Shandong) su come il Falun Gong l’avesse liberata dal tormento delle numerose malattie, fra cui una grave desquamazione della pelle, degenerazione oculare, artrite reumatoide, mal di testa, problemi digestivi e pressione bassa. Il 30 maggio dello scorso anno è stata processata dal tribunale di Yucheng e il 28 giugno è stata incriminata ingiustamente. Per i dettagli relativi all’arresto, al processo e alla condanna, si rimanda al primo articolo correlato segnalato alla fine di questo.
Lo stesso tribunale, l’8 novembre scorso, ha poi processato anche il figlio di Wang e lo ha condannato, ma non ci è dato sapere in quale data esatta.
Wang è stata poi trasferita dal centro di detenzione di Dezhou al carcere femminile della provincia dello Shandong il 1° dicembre dell’anno scorso. Non è chiaro se suo figlio si trovi ancora nel centro di detenzione di Dezhou o sia stato messo in carcere.
Mentre lei scontava un anno e nove mesi ai lavori forzati dal 2009 al 2011 per aver praticato il Falun Gong, il figlio, Li Long, aveva preso un sacco di cattive abitudini fra cui fare a botte, fumare e bere. Dopo essere stata rilasciata ha usato i principi di Verità Compassione Tolleranza per guidarlo. Lui ha subito smesso di bere, di fumare e di frequentare brutte compagnie.
Avendo perso il padre da piccolo, Li era molto riconoscente alla madre per averlo cresciuto e avergli insegnato ad essere una brava persona. Anche se non praticava il Falun Gong era comunque favorevole al fatto che lo facesse sua madre.
Anche lui è stato messo in carcere perché la polizia sospettava che avesse appeso degli striscioni del Falun Gong due mesi prima del precedente arresto della madre del 15 luglio 2021. Sono stati entrambi rilasciati nel giro di poco tempo, ma lui è stato arrestato altre due volte: il 27 agosto e il 6 novembre 2021. Dopo quest’ultimo arresto la polizia lo ha anche picchiato e costretto a sottoporsi a un check up completo. Durante le percosse gli si è rotto anche il cellulare.
E’ ritornato a casa il 27 settembre 2022, ma non ha trovato né la madre né la figlia. Solo dopo molti sforzi ha infine scoperto che sua madre era stata di nuovo arrestata e portata al Centro di detenzione di Dezhou. Ha subito sporto denuncia contro i responsabili dell’arresto della madre, richiedendo che venisse rilasciata su cauzione e che le venissero restituiti i beni confiscati. Tutti questi documenti sono stati sottoposti alle procure, alle Commissioni d’ispezione, a al Congresso del Popolo di Dezhou e Yucheng.
Quando ha saputo che la madre sarebbe stata processata, il 30 maggio dello scorso anno si è precipitato al tribunale di Yucheng, per poter esserle d’aiuto, ma prima di potervi entrare è stato arrestato e portato al centro di detenzione di Dezhou.
Il capitano dell’Ufficio sicurezza interna di Yucheng, Fan Xuefeng, ha detto che lo avevano arrestato perché aveva sporto denuncia e fatto quelle richieste, in cui aveva anche descritto come la madre avesse recuperato la salute attraverso la pratica del Falun Gong.
Li è stato processato presso il tribunale di Yucheng l’8 novembre dell’anno scorso. Il suo avvocato ha presentato per lui una dichiarazione di non colpevolezza e l’uomo ha anche testimoniato in propria difesa. Il P.M. ha chiesto una pena di un anno e tre mesi di reclusione. Il giudice lo ha condannato in data sconociuta.
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