(Minghui.org) L’11 settembre dell’anno scorso una donna di 75 anni, della città di Xi’an nella provincia dello Shaanxi, è stata condannata a tre anni e due mesi di prigione e multata di 10.000 yuan (circa 1.290 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisicio e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il 18 dicembre dell’anno scorso il tribunale intermedio della città di Xi’an ha ascoltato il caso di appello di Li Xuesong. L’udienza è stata presieduta dal giudice Zhang Yanping (+86-13571911661) e assistita dal giudice Luo Chengxing (+86-18702938281), che non le avevano notificato l’udienza con tre giorni di anticipo, come previsto dalla legge.
L’avvocato della donna ha chiesto l’annullamento del verdetto di colpevolezza. Il 23 agosto 2021 è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito volantini del Falun Gong ai passeggeri di due autobus urbani. L’11 settembre dell’anno scorso il tribunale distrettuale di Lianhu l’ha condannata, con l’accusa di aver usato un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge. Il suo avvocato d’appello ha sostenuto che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong o lo etichetta come culto; quindi la sua distribuzione di materiale del Falun Gong era del tutto lecita. Ha anche sottolineato che il Falun Gong non ha un registro o un’organizzazione formale.
L’avvocato ha sostenuto che il pubblico ministero, nel processo della donna, non sia riuscito a dimostrare i quattro elementi richiesti per il suo presunto “crimine”. Secondo il diritto penale cinese, per condannare un sospettato di qualsiasi crimine, l’accusa ha l’onere della prova e deve dimostrare che: 1) il sospettato è capace di intendere e di volere e comprende le conseguenze delle sue azioni; 2) il sospettato deve avere avuto la mente criminale (o l’intenzione criminale) di causare danni ad altri; 3) il sospettato deve aver commesso un atto criminale; 4) l’atto criminale deve aver violato i diritti legali di altri (ad esempio, l’atto criminale dell’omicidio viola il diritto legale della vittima di vivere).
Mentre il pubblico ministero, durante l’udienza, è riuscito a dimostrare che Li era capace di intendere e di volere e di sostenere il processo, non è riuscito a dimostrare gli altri tre elementi. Li non ha mai avuto l’intenzione di fare del male agli altri quando ha dato ai compagni di viaggio dei volantini del Falun Gong. Voleva solo informarli sull’illegalità della persecuzione del Falun Gong e dei suoi benefici per la salute. Il suo atto di distribuire volantini del Falun Gong non era di natura criminale, poiché nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong. Inoltre, il suo atto non ha violato i diritti legali di nessuno e non ha causato alcun danno a persone.
Tian Cheng, l’avvocato d’ufficio dello studio legale Lide, ha concordato con l’avvocato di Li e ha ribadito che il suo atto di distribuire volantini del Falun Gong non ha causato alcun danno a nessun individuo o alla società in generale.
Il giudice Zhang ha chiesto alla donna dove avesse preso i volantini. La signora non ha risposto. Zhang le ha chiesto di mostrare alcuni esercizi del Falun Gong. La donna l’ha fatto, ma Zhang le ha ordinato di rinunciare al Falun Gong. Pur non conoscendo l’intenzione di Zhang di farle mostrare gli esercizi, ha espresso la sua determinazione a non rinunciare al Falun Gong.
Non è chiaro se Li sia ancora trattenuta nel centro di detenzione di Xujiawan, nel distretto di Weiyang nella città di Xi’an. Per i dettagli sul suo arresto, l’incriminazione, il processo e la sentenza, si vedano gli articoli correlati elencati alla fine di questo.
L’avvocato Tian è stato incaricato di rappresentare Li prima che avesse la possibilità di assumere un avvocato. Gli era stato ordinato di non chiedere l’annullamento del verdetto di colpevolezza. In seguito la donna ha assunto un proprio avvocato.
Per legge, un avvocato nominato dal tribunale dovrebbe lasciare l’incarico una volta che il suo cliente ha assunto un proprio avvocato. Tian conosceva bene la legge e ha detto al giudice Luo che avrebbe abbandonato il caso di Li. Luo, tuttavia, ha insistito affinché partecipasse all’udienza. Tian ha detto che non c’era un motivo valido per farlo e Luo ha addotto la scusa che la donna aveva solo un avvocato, non un difensore di famiglia non avvocato. In realtà, nessun imputato è tenuto a servirsi di un avvocato o di un difensore familiare.
Luo si è anche lamentato del fatto che lo stesso avvocato di Li una volta ha presentato una denuncia contro di lui insieme a un altro avvocato, per aver confermato il verdetto di colpevolezza contro un altro praticante del Falun Gong.