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Gansu: Praticante malata di 88 anni subisce continue molestie e insistenti tentativi di imprigionamento da parte della polizia

11 Ott. 2024 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia del Gansu, Cina

(Minghui.org) Nonostante i problemi di salute dell’ottantottenne signora Liao An'an, la polizia ha continuato a molestarla e tentato insistentemente di arrestarla per farle scontare una pena detentiva di sei anni e nove mesi per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Liao, della città di Baiyin nella provincia del Gansu, è stata arrestata a casa di un altro praticante del Falun Gong il 14 gennaio 2022. Quando la polizia l'ha interrogata quella notte, ha accusato un malore ed è stata portata d'urgenza al primo Ospedale del popolo di Baiyin. La polizia se n'è andata non appena è arrivato il figlio.

Dopo essere stata curata al pronto soccorso per oltre due ore, le sue condizioni si sono finalmente stabilizzate. I medici le hanno raccomandato un ricovero, ma poiché il figlio non poteva permettersi di pagare le spese, ha finito per riportarla a casa [in Cina, ai pazienti viene richiesto di pagare le spese mediche in anticipo, prima di essere curati]. La pensione e l'assicurazione medica di Liao sono state revocate nel 2014, dopo l’arresto per la sua fede nello stesso anno, e da allora la sua famiglia ha tribolato per arrivare a fine mese e per pagare le bollette.

Due dipendenti del Tribunale distrettuale di Baiyin si sono presentati a casa di Liao il 30 marzo dello scorso anno e le hanno installato un computer, in modo che potesse partecipare a un'udienza virtuale. Hanno organizzato l'udienza da remoto perché la donna non si era ancora ripresa dall'emergenza medica ed era ancora costretta a letto.

Altri due dipendenti del Tribunale le hanno consegnato il verdetto a casa il 5 settembre dello scorso anno. Il figlio, che vive con lei, si è infuriato quando ha saputo che il Tribunale aveva ordinato a sua madre di scontare nuovamente gli ultimi tre anni della seconda pena detentiva, oltre alla nuova condanna a tre anni e nove mesi di reclusione.

Prima del suo arresto nel 2022, Liao era stata condannata a cinque anni di carcere in seguito al suo arresto del 18 agosto 2008 e ad altri cinque anni in seguito a quello del 19 settembre 2014. Le era stato permesso di scontare gli ultimi tre anni della seconda condanna fuori dal carcere per motivi di salute, ma ora il giudice le ha ordinato di scontare nuovamente quei tre anni in aggiunta alla terza condanna.

Liao ha presentato ricorso presso il Tribunale intermedio della città di Baiyin, che però ha confermato il verdetto originale.

Il 7 novembre dello scorso anno, otto agenti dell'Ufficio di sicurezza interna del distretto di Baiyin si sono presentati a casa della praticante e hanno ordinato al figlio di aiutarli a portarla in ospedale, ma questi si è rifiutato di collaborare. I poliziotti sono allora andati direttamente nella camera da letto della donna e l'hanno chiamata ripetutamente per nome, tuttavia lei ha mantenuto gli occhi chiusi e non ha detto nulla. Hanno chiamato un medico, ma quando ha tentato di visitarla, si è rifiutata di parlare e di collaborare con lui. Alla fine, verso le 11:00, la polizia se n'è andata.

Da maggio di quest’anno la polizia ha continuato a molestare Liao almeno due o tre volte al mese. A luglio, quando la polizia è arrivata, Liao si è rifiutata di aprire la porta; ad agosto gli agenti non sono tornati ma, all'inizio di settembre, i membri del comitato residenziale hanno iniziato a chiamare suo figlio e a ordinargli di aprire la porta. Poiché si è rifiutato di obbedire, gli hanno ordinato di registrare dei video di sua madre e di inviarli al loro ufficio, ma l'uomo ha ignorato anche quell'ordine. Quando lo hanno chiamato di nuovo per dirgli di aprire la porta, ha riattaccato. Al momento, sia lui che la madre vivono nella paura a causa delle continue molestie.

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