(Minghui.org) Liu Jia, un residente di Chengdu nel Sichuan intorno ai 55 anni, è stato imprigionato nel luglio scorso. Dovrà scontare cinque anni di pena per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per la mente e il corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Fin dal giorno dell'incarcerazione a Liu non è stato concesso di ricevere le visite dell’avvocato del ricorso in appello. Solo alla moglie e alla sorella è stata recentemente permessa una visita di 30 minuti. Sono rimaste addolorate nel vedere come si era ridotto: era molto debilitato e sembrava essere stato malmenato.
Liu era stato arrestato il 6 gennaio del 2022 mentre si recava a Pengzhou. La polizia lo ha tenuto in un hotel per 18 giorni, durante i quali è stato picchiato selvaggiamente: gli hanno rotto una gamba e danneggiato la cistifellea, che si è infiammata e in seguito gli è stata asportata con un intervento chirurgico.
Il 24 gennaio del 2022 è stato trasferito al Centro di detenzione di Pengzhou e processato presso il tribunale locale il 30 ottobre dello scorso anno, che lo ha condannato a cinque anni da scontare al Carcere Jiazhou di Leshan nel Sichuan dove è stato imprigionato il 5 luglio scorso.
L'avvocato d'appello ha chiesto di vederlo dopo l'incarcerazione, ma le autorità carcerarie non glielo hanno concesso adducendo varie scuse. Anzi gli hanno detto di firmare un accordo confidenziale e, quando questi ha rifiutato, loro hanno trovato da ridire sul mandato, contestando il fatto che non aveva i requisiti richiesti e pertanto non era valido. Il legale ha fatto numerose revisioni al documento seguendo le loro istruzioni e alla fine gli è stato approvato, ma hanno tuttavia detto che avevano bisogno di tempo per considerare attentamente la sua richiesta di visita. Come risultato l'avvocato non ha ancora incontrato il suo cliente. Per legge agli avvocati dovrebbe essere garantito il diritto di vedere il cliente senza alcuna condizione.
La moglie e la sorella hanno ricevuto il permesso di fargli visita alla fine dell'agosto scorso. Attraverso il separé di plexiglass hanno visto che il robusto uomo di 180 centimetri in perfetta salute che loro conoscevano ora appariva estremamente debilitato e stranamente abbronzato. La sorella non è riuscita a sentire nulla di quello che diceva il fratello perché il suo telefono non funzionava. Il telefono della moglie invece funzionava bene, quindi ci ha parlato lei.
Liu le ha detto che era ancora "sotto esame" (intendendo che doveva subire un intenso lavaggio del cervello perché lo si voleva far rinunciare al Falun Gong), che non poteva accedere al suo conto commissariale per le necessità quotidiane e che era sottoposto ogni giorno a un addestramento militare sotto il sole cocente (spesso con temperature che raggiungevano i 40 gradi), ed era per questo motivo che era così abbronzato. Si è anche lamentato del cibo, ha detto che ai pasti gli davano solo una ciotola di riso delle dimensioni di un uovo.
Quando sua moglie gli ha chiesto se avesse ricevuto le lettere della sorella ha detto di no. Eppure la prigione aveva dato conferma di ricezione. Ha poi aggiunto che la prigione non gli aveva dato nemmeno carta e penna per scrivere lettere a casa.
Liu era già stato preso di mira per la sua fede nel Falun Gong. In passato aveva già scontato due anni ai lavori forzati (dal 1° gennaio 2001 al 31 dicembre 2002) e cinque anni e mezzo in carcere (dal 13 novembre 2007 al 12 maggio del 2013) e aveva subito orrende torture mente era dietro le sbarre.
Pengzhou City, Sichuan Province: Recap of Recent and Earlier Persecution Cases against Falun Gong