(Minghui.org) Recentemente una donna anziana è stata arrestata e detenuta per la sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Di conseguenza suo marito settantunenne paralizzato è rimasto da solo a casa, poiché pochi mesi prima il figlio maggiore è stato a sua volta imprigionato, per aver resistito alla persecuzione. La famiglia si trova adesso in una situazione disastrosa.
Il recente arresto
Intorno alla mezzanotte del 22 agosto 2016 circa venti agenti di polizia hanno scavalcato la recinzione e fatto irruzione nell'abitazione della signora Wang Lianshuang. Senza identificarsi hanno perquisito la casa e confiscato gli effetti personali della praticante, tra cui i suoi libri del Falun Gong e del denaro in contanti. Gli agenti non hanno fatto l'inventario degli oggetti confiscati, né dato alla famiglia una lista di ciò che è stato preso.
Quando sono arrivati il suo secondo figlio e sua nuora hanno cercato di intervenire, ma la polizia ha minacciato di arrestare anche loro. La situazione di stallo è durata circa due ore. Alla fine gli agenti hanno trascinato la donna in un veicolo di ordinanza e si sono allontanati.
La donna sessantacinquenne è stata interrogata per tutta la notte e ha trascorso il giorno successivo a digiuno. Due settimane dopo, il suo arresto è stato ufficialmente approvato con il reato di possesso di libri del Falun Gong, cosa che rientra nei suoi diritti costituzionali dal momento che nessuna legge in Cina considera la pratica illegale .
Precedenti episodi di persecuzione
La praticante soffriva di artrite e di forti dolori nella parte inferiore del corpo e per poter lavorare nella sua fattoria faceva affidamento sugli antidolorifici. Dopo che nel 1997 suo figlio maggiore le ha fatto conoscere la pratica del Falun Gong si è ristabilita pienamente dai suoi problemi di salute, mantenendosi, da allora, sana e vigorosa.
Un giorno, mentre stava rientrando a casa dai campi, un funzionario del villaggio l'ha fermata e ha chiamato la polizia per arrestarla. È stata messa in un centro di detenzione per quindici giorni e poi rinchiusa per un mese in una cella di una stazione di polizia.
Nel febbraio 2001 la polizia ha arrestato la donna per aver distribuito gli opuscoli del Falun Gong. L'hanno ammanettata ad una ringhiera e fatta stare ore in piedi di fronte a un muro. Come protesta ha iniziato uno sciopero della fame ed è stata poi rilasciata, tuttavia solo due giorni dopo è stata nuovamente arrestata e imprigionata per alcuni mesi in una cella. Successivamente è stata inviata al campo di lavoro forzato di Kaiping per un anno.
Affranta per la reclusione del figlio maggiore
Il figlio maggiore della signora Wang, Wang Zhanqing, è un insegnante di scuola media. A causa della persecuzione ha perso il lavoro e sua moglie ha divorziato da lui. Nell'aprile 2014 le autorità l'hanno arrestato e tra il giugno e l'agosto del 2015 l'hanno processato tre volte. Nel mese di novembre è stato condannato a sei anni di carcere e nel maggio 2016 incarcerato.
Quando la praticante ha chiamato per avere la conferma di dove si trovasse il figlio, il direttore del centro di detenzione di Sanhe le ha detto di recarsi nella città di Chengde. La coppia di anziani ha quindi viaggiato per circa 160 chilometri per arrivare a Chengde solo per sentirsi dire che il loro figlio non era lì.
Hanno chiamato di nuovo il direttore che ha detto loro che il figlio si trovava a 320 chilometri di distanza, nella città di Tangshan. Quando alla fine sono arrivati alla prigione di Jidong a Tangshan le autorità hanno rifiutato di farglielo incontrare.
Difficoltà familiari
Il secondo figlio della praticante e sua moglie svolgono entrambi impieghi a bassa retribuzione e mentre erano a lavoro la signora Wang si prendeva cura dei loro due bambini. Adesso, con il figlio maggiore imprigionato e lei detenuta, il suo secondo figlio e sua nuora devono prendersi cura dei loro figli e del loro nonno paralizzato.
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Categoria: Resoconti della persecuzione
