Persone scomparse

Quando in Cina viene arrestato un praticante del Falun Gong, la sua famiglia può essere o meno avvisata. Lo stesso avviene quando i praticanti sono processati, mandati nei campi di lavoro forzato o condannati al carcere. Ci sono azioni legali che secondo quanto prevedeno i codici richiedono di essere notificate, ma dal momento che il Partito Comunista Cinese è al di sopra della legge, tali norme sono spesso ignorate. In molti casi, quando qualcuno scompare, la famiglia non sa semplicemente il perché e deve recarsi in numerose stazioni di polizia e centri di detenzione per ricercare i loro cari. In altri casi i praticanti detenuti si rifiutano di rivelare il loro nome al fine di proteggere le proprie famiglie e i loro datori di lavoro dalla ritorsione del governo sotto il cosiddetto sistema di “implicazione”. Questa politica, che ha avuto origine in epoca feudale, è risorta durante la Rivoluzione Culturale. Si tratta di “un'attribuzione della colpevolezza per associazione”, un metodo di controllo delle persone che consiste nel punire i loro familiari o le aziende per cui lavorano, se fanno qualcosa che al governo non piace – per esempio andare in Piazza Tiananmen ad appellarsi in favore del Falun Gong. Sebbene il numero esatto dei praticanti del Falun Gong che sono scomparsi durante la persecuzione non sia facilmente desumibile, si crede che rientri nell'ordine di decine di migliaia. Si teme che molti di questi praticanti scomparsi debbano affrontare morti dolorose e orribili come nel caso delle vittime ancora in vita del prelievo forzato di organi. Per maggiori dettagli sul prelievo di organi, leggi: Bloody Harvest: Revised Report into Allegations of Organ Harvesting of Falun Gong Practitioners in China. [Prelievo insanguinato: Rapporto aggiornato sulle accuse dei prelievi di organi dai praticanti del Falun Gong in Cina]